Monthly Archives: Agosto 2015

Echelon: da 50 anni spionaggio globale!

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ECHELON, 50 anni di sorveglianza globale

di Alfonso Maruccia

Il giornalista che per primo svelò al mondo l’esistenza del network spionistico rievoca le sue indagini, e chiude il cerchio con un documento portato alla luce da Edward Snowden

Lo scandalo del Datagate ha svelato al mondo la portata e le inquietanti capacità di spionaggio a disposizione dell’intelligence statunitense (NSA) e dei partner del ristretto club dei “Five Eyes” (Australia, Canada, Nuova Zelanda, UK, USA); ben prima delle rivelazioni di Edward Snowden, il giornalista investigativo britannico Duncan Campbell aveva già alzato il velo del tecnocontrollo globale parlando per la prima volta del programma ECHELON.

Tre lustri fa, la percezione dell’opinione pubblica in merito a ECHELON passava dallo status di leggenda metropolitana a network spionistico concreto grazie all’interessamento dei parlamentari europei, ma Campbell aveva cominciato a parlare delle grandi parabole della rete per le intercettazioni globali già nel 1988.

Ora, in un nuovo approfondimento pubblicato su The Intercept, il giornalista britannico chiude in qualche modo il cerchio svelando dettagli inediti del programma ECHELON – un programma avviato già 50 anni fa, sostiene Campbell, e che un documento di Snowden risalente al 2005 cita direttamente come “sistema focalizzato sui satelliti di telecomunicazioni”.Decadi prima del Datagate, di Internet e dello spionaggio di massa facilitato dalla condivisione indiscriminata sui social network, suggerisce Campbell, ECHELON ha garantito a cinque nazioni alleate la capacità di intercettare, raccogliere e analizzare le comunicazioni globali – prima analogiche, poi digitali – dietro il paravento dell’antiterrorismo e della sicurezza nazionale.

Dopo 40 anni passati a investigare sul programma ECHELON, Campbell si prende ora il tempo di ripercorrere la propria storia personale e come essa si è intrecciata inesorabilmente con l’indagine di una vita: tra i casi, inquietanti, citati dal giornalista, quello di una signora che parla al telefono della recita scolastica del figlio, una performance andata evidentemente male, definita “bombed”, che aveva spinto uno degli analisti di ECHELON a tenere sotto controllo le comunicazioni telefoniche della signora per un presunto rischio terroristico.

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Fonte: Punto Informatico

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Approfondimento

Echelon

Sorveglianza globale

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Alex Zanotelli: la guerra è alle porte! Mobilitiamoci!

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Manifestazione a Chicago contro la NATO

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“La guerra è alle porte. Non arriva con l’avanzata delle bandiere nere dell’Isis ma con quelle della Nato. E si fa largo sul fronte ucraino come su quello mediterraneo. Così le forze di reazione rapida passano da tredici a quarantamila uomini. Si prepara l’”inevitabile” intervento in Libia e s’intensifica l’utilizzo dei droni con la scusa di combattere i trafficanti di esseri umani. A fine settembre, poi, comincia la più grande esercitazione militare dal tempo della caduta del muro di Berlino. Coinvolgerà 35 mila soldati Nato, 200 aerei e 50 navi da guerra. Sarà pilotata dalla nuova base di Lago Patria a Napoli. Giochiamo in casa e giochiamo con il fuoco. A settembre, durante l’esercitazione, dobbiamo farci sentire […]
E allora mobilitiamoci tutti, credenti e non, uniamoci al di là di ideologie o credi, contro questa gigantesca esercitazione militare Nato “Trident Juncture 2015” che si terrà in autunno.
Lo chiedo da Napoli, il centro comando di questa operazione, insieme al comitato napoletano “Pace e Disarmo”.
Perché non pensare a una manifestazione nazionale a Napoli o altrove, promossa da tutte le realtà del movimento per la pace, dalla Rete della pace come dal Tavolo della Pace, dai No Muos come dai No Nato?”  (leggi tutto)

Alex Zanotelli

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Fonte: comune-info

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Approfondimento

NATO

Trident Juncture 2015

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Gli scienziati contro la realizzazione dei robot-killer

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I robot killer vanno soppressi sul nascere

di Alfonso Maruccia

Una nuova lettera sul tema delle armi intelligenti evidenzia i pericoli connessi con una eventuale corsa agli armamenti autonomi, un pericolo da evitare per il bene di tutti. Molte e autorevoli le firme in calce al documento

La lettera è stata firmata da più di un migliaio di esperti, ricercatori, scienziati e membri ben noti della comunità tecnologica internazionale, inclusi ovviamente chi da tempo ha preso a esprimere la propria preoccupazione per l’uso di IA come Elon Musk, Stephen Hawking, Steve Wozniak, Noam Chomsky e molti, molti altri.

Il FLI dà per scontato lo sviluppo, in tempi relativamente brevi, di armi automatiche in grado non solo di sparare ma soprattutto di decidere quando farlo, un progresso reso possibile dagli avanzamenti nella ricerca sull’intelligenza artificiale e che avrà conseguenze probabilmente molto più significative dello sviluppo delle armi nucleari.

Quello che l’umanità non dovrebbe assolutamente fare, esortano i ricercatori, è di avviare una “corsa agli armamenti autonomi” nella quale i governi più ricchi e quelli più bellicosi si impegnino a far progredire lo sviluppo dei robot killer; l’uso di una simile tecnologia è molto più accessibile delle succitati armi atomiche, dicono dal FLI, e presto le stesse capacità di distruzione dei paesi più sviluppati entrerebbero nelle disponibilità di terroristi e criminali.

I ricercatori al lavoro sulla IA non hanno alcun interesse a sviluppare armi intelligenti alla stessa maniera in cui chimici e biologi non vogliono creare armi chimiche o biologiche, spiega ancora la lettera, quindi lo sviluppo dell’intelligenza artificiale – posto che questo sia mai realmente possibile – deve concentrarsi sul modo con cui beneficiare l’intera umanità piuttosto che ucciderla.

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Fonte: Punto Informatico

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