Monthly Archives: Febbraio 2013

Anonymous # OpBigBrother 23/02/13 # Giornata Internazionale della Privacy

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Sabato 23 febbraio 2013 Anonymous ha organizzato la GIORNATA INTERNAZIONALE per la PRIVACY, nell’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti dell’allarmante aumento della sorveglianza e del controllo sulla nostra vita reale e sui nostri comportamenti in Internet, da parte di governi e imprese private.
Per Anonymous quest’ appuntamento, che rientra nella più globale operazione #OpBigBrother, vuole anche essere un’ importante occasione di informazione sui progetti di sorveglianza tecnologica, INDECT-FP7, Trapwire, CleanIT, SOPA, PIPA, CETA ecc..
Il Progetto di monitoraggio Indect è il più grande mai previsto o attuato fin ora.
Iniziato nel 2009 dovrebbe diventare operativo nel 2014 ed è finanziato con 10,91 milioni di euro su 5 anni dal fondo FP7 dell’Unione Europea.
Obiettivo?
Sviluppare un “sistema intelligente di informazione che supporti l’osservazione, la ricerca e il rilevamento di minacce e comportamenti abnormi, per la sicurezza dei cittadini nell’ambiente urbano”.
E non si limita al controllo di Internet, anche la gente per strada non sfuggirà ad Indect.
Quella che sembra fantascienza potrebbe diventare una strana e inquietante realtà.
Indect combina tutti i dati di forum, social network e motori di ricerca in rete, con database governativi e dati raccolti dalle telecamere di sorveglianza in strada.
Indect permetterà di sapere dove siamo, cosa facciamo e quando lo facciamo.
Indect permetterà di sapere chi sono i nostri amici e qual è il nostro posto di lavoro.
Indect giudicherà se ci comportiamo correttamente o in modo improprio!.
Anonymous non tollera questo ulteriore attacco alla privacy dei cittadini e la mancanza di trasparenza sul progetto (come del resto succede per Acta).
Siamo convinti che i cittadini debbano essere in grado di poter scegliere se accettare o rifiutare l’applicazione di questi sistemi, con la piena consapevolezza delle conseguenze che essi avranno sulla nostra vita quotidiana.
Il 23 febbraio mostra ai “potenti” il tuo disaccordo.
Difendi la tua privacy!
NO! Alla racolta di dati sensibili tuoi e dei tuoi amici senza valide giustificazioni.
NO! Ad una videosorveglianza sempre più automatizzata dei luoghi pubblici.
NO! Ai disegni di legge che violano diritti costituzionali.
NO! Alla creazione di una società dove chiunque è potenzialmente sospetto.
NO! Alla censura, al controllo e alla restrizione della libertà di Internet ed ai continui tentavi di minarne la neutralità.

Fai sentire la tua voce firmando la mail che troverai sul sito linkato qui sotto, agisci per prevenire il disastro che questo progetto porterà alla società come la conosciamo ora.

http://operationpaybackita.altervista.org/anon_sendmail.html

Vi invitiamo inoltre a pubblicare un vostro commento personale su twitter inserendo gli hashtag #privacy #IDP13

Noi siamo anonymous
Noi siamo una legione
Noi non perdoniamo
Noi non dimentichiamo
Aspettateci!

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VIDEO

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Fonte:  Il blog ufficiale di Anonymous Italia

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La Cina ammette l’esistenza dei “villaggi del cancro”

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Per la prima volta in un rapporto ufficiale,  in materia di inquinamento e salute pubblica, il governo cinese ammette l’esistenza dei cosiddetti “villaggi del cancro” . Il termine è usato per descrivere le città con più alta incidenza di cancro a causa dell’ inquinamento dell’aria e dell’acqua. Il Ministero dell’Ambiente cinese ha anche riconosciuto,  che le industrie locali,  utilizzano abitualmente  sostanze chimiche tossiche e nocive per la salute umana e per l’ambiente, sostanze vietate in altre parti del mondo. Il governo deve necessariamente affrontare, nelle grandi città della Cina,  il crescente malcontento delle popolazioni a causa dei pericolosi problemi di smog e rifiuti industriali .

L’ avvocato Wang Canfa, che gestisce un centro di aiuto a Pechino per le vittime dell’ inquinamento, riferisce che questa è la prima volta che il termine “villaggio del cancro”  appare in un documento del ministero. E, inoltre,  aggiunge:  “Ciò dimostra che il Ministero dell’Ambiente ammette il legame tra l’inquinamento e la gente ammalata di cancro”.  “Questo pone al centro dell’attenzione l’inquinamento ambientale e i danni alla salute che ne derivano”.

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Fonte: Australia Network News

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No, il Papa non s’è dimesso per evitare l’arresto

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di Paolo Attivissimo

Papa Benedetto XVI si sarebbe dimesso per evitare l’arresto e il sequestro dei beni della Chiesa. Così afferma un passaparola che sta circolando su Facebook e su vari blog. Pensavo che questa storia fosse così manifestamente stupida da non meritare un’indagine antibufala, ma pare che gli stupidi che abboccano a qualunque panzana, specialmente se si conforma ai loro preconcetti, siano più diffusi (e soprattutto più bertucciosamente rumorosi) di quanto avevo ottimisticamente stimato.

Per cui ecco qua, in sintesi, l’antibufala: il “Tribunale Internazionale sui Crimini di Stato e Chiesa” (itccs.org), quello che secondo il tamtam della Rete ha annunciato di aver emesso un sensazionale “mandato d’arresto” contro Joseph Ratzinger “per crimini contro l’umanità e per aver ordinato un complotto criminale”, non ha la benché minima validità legale: è semplicemente un gruppo di persone comuni che si è autoproclamato “Tribunale” sulla base di una personalissima interpretazione della cosiddetta Common Law (che in realtà non c’entra nulla). Un po’ come se io, da domani, mi autoproclamassi Imperatore dell’Universo e Giudice Supremo della Galassia perché mi gira così.

L’ITCCS non c’entra nulla con la Corte Internazionale di Giustizia o con la Corte Penale Internazionale. È una barzelletta. E non fa neanche ridere, perché annacqua e trascina nel ridicolo un problema serissimo come quello degli abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti della Chiesa Cattolica.

Se vi siete fermati a leggere il comunicato dell’ITCCS invece di inoltrarlo istericamente a tutti e cliccare su “Mi piace”, avrete notato che parla di “un’azione imminente da parte di un governo europeo” e che addirittura si vanta che “il Segretario di Stato Tarcisio Bertone ha costretto alle dimissioni Joseph Ratzinger immediatamente, e in risposta diretta alla nota diplomatica relativa al mandato d’arresto che è stato rilasciato a lui da parte del governo del suddetto paese il 4 febbraio 2013”.

Sapete perché non viene indicato quale sarebbe questo “governo europeo”? Perché stando a questo comunicato dell’ITCCS del 2011, si tratta (per esclusione) della “nazione sovrana di Eurostaete”.

Non avete mai sentito parlare della nazione di Eurostaete? Neanche io. Non va confusa con Eurostat, che è l’ufficio di statistica dell’Unione Europea. Eurostaete è una micronazione, o meglio, una terra di nessuno lunga circa 500 metri e larga sei, situata al confine fra i Paesi Bassi e la Germania e nata da uno stupido pasticcio burocratico sulle linee di confine. Non è riconosciuta come nazione da nessuno, se non da un gruppo di persone del posto, come spiega Wikipedia in olandese.

In altre parole, il “mandato di arresto” per il Papa sarebbe stato deciso da un tribunale autoproclamato ed emesso da una nazione di fantasia larga sei metri.

Non ho altro da aggiungere.

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Fonte: il Disinformatico

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