Monthly Archives: Gennaio 2013

Tiziano Terzani – Partecipiamo al finanziamento popolare per il film

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Cara amica, caro amico,
sono il regista di Anam il senzanome, l’ultima intervista a Tiziano Terzani. Forse avrai visto questo film in TV, in DVD, o in una delle tante serate che, assieme ai molti amici del sito tizianoterzani.com abbiamo organizzato in tutta Italia.
Sono passati otto anni da allora, e si sente forte la mancanza del suo messaggio di amore per la vita e di ripudio della violenza.
Il lungo e sofferto cammino di Tiziano, da corrispondente di guerra a uomo di pace, è descritto in modo magistrale in uno dei suoi libri più famosi, Un indovino mi disse, che molti di voi avranno letto e apprezzato.
Da allora, grazie alla generosità della famiglia Terzani, ci siamo messi al lavoro per trarre un film da questo libro, cercando produttori disposti a investire nel progetto.
Pensavamo fosse più facile: Tiziano è amato da tutti, ha venduto milioni di copie dei suoi libri, Un indovino mi disse è stato tradotto in mezzo mondo.
Ci sbagliavamo. Abbiamo trovato finanziamenti in Europa e in Vietnam, ma non in Italia, il paese che Tiziano ha onorato col suo giornalismo che racconta la verità dei fatti.
Realizzare il film costa circa 1.500.000,00 di euro, in parte coperti dai partners stranieri e in parte attraverso il finanziamento popolare: tu che diventi produttore perché credi in questo progetto. Per il momento la quota che ci proponiamo di raccogliere col finanziamento popolare entro giugno 2013, è pari a 500.000,00 euro.
A questo scopo, abbiamo costituito un comitato di raccolta fondi, il cui statuto è a tua disposizione per la lettura.
Tutte le somme raccolte dal comitato, detratti i costi di funzionamento di quest’ultimo, che saranno tutti documentati (es. per materiale e iniziative promozionali, spese bancarie, etc.) saranno devolute alla realizzazione del film.

Per garantire la massima trasparenza, sul sito potrai controllare in ogni momento l’ammontare del finanziamento raggiunto. Abbiamo deciso di devolvere una parte degli incassi del film, al netto delle spese di produzione, a Emergency, per l’ospedale di Lashkar-gah in Afghanistan, che nel 2004 è stato intitolato a Tiziano Terzani,

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giornalista e uomo di pace; un centro chirurgico in cui il 60% dei pazienti ricoverati è curato per ferite di guerra causate da bombe, mine antiuomo e pallottole. E dove un terzo dei pazienti ha meno di 14 anni. Nell’eventualità che la cifra raccolta attraverso il finanziamento popolare non fosse sufficiente a garantire la produzione del film, l’intero importo, tolte le spese documentate, verrà devoluto ad Emergency.
Siamo convinti che ci sia sempre più bisogno di Tiziano, che sia importante tenere vivo il suo ricordo e far conoscere il suo pensiero, soprattutto ai giovani. E ci piace pensare che uno spirito libero come il suo sarebbe d’accordo con noi.
Per promuovere questa iniziativa organizzeremo incontri col pubblico, quindi, ben venga chi vorrà aiutarci a organizzare serate per contribuire a raccogliere i fondi.
Il nostro obiettivo è di essere nei cinema a luglio 2014, data che segna i dieci anni da quando Tiziano ha lasciato il suo corpo, come amava descrivere la sua morte.
Rivivere insieme quel viaggio lungo un anno, senza aerei, nel cuore magico dell’Asia ci sembra un bel modo per ricordarlo.

mario zanot

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Fonte: Un indovino ci disse – il film

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Approfondimento

 Tiziano Terzani

 tizianoterzani.com

La fine è il mio inizio – il film

Tiziano Terzani – Riflessioni sull’economia

Tiziano Terzani: messaggio ai giovani

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Ritirata la denuncia. Corrado Guzzanti ringrazia con una lettera

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“Un enorme grazie agli amici di Articolo21 e di Change.org, per aver promosso la petizione in mia difesa e a tutti quelli che l’hanno diffusa e firmata. Con l’occasione ringrazio anche molti giornalisti che hanno preso le mie parti scrivendo della querelle tragicomica di Padre Pizzarro. Ciò detto è probabile che abbiamo sopravvalutato tutti le minacce dell’Aiart, associazione che pretende di rappresentare i telespettatori cattolici, di cui né io, né voi, né i telespettatori cattolici avevamo mai sentito parlare.

Vorrei innanzitutto precisare, anche se è stato già fatto altrove, che La7 non stava mandando in onda un mio nuovo programma, ma la ripresa televisiva di uno spettacolo teatrale del 2010, già replicato su Sky decine di volte, e anche in chiaro sul canale del digitale terrestre “Cielo”, pubblicato in DVD, presente da tempo su youtube etc. L’Aiart poteva legittimamente non esserne a conoscenza, o essere stato appena fondato e voler recuperare il tempo perduto, ma non lo era neanche del fatto che i reati di opinione, insieme al vilipendio ecc. sono stati fortemente ridimensionati nel nostro ordinamento. Gli attuali limiti della satira, si parli di politica o di religione, si riducono sostanzialmente alla calunnia o all’insulto personale, per i quali la legge, come è noto, prevede il diritto di querela. Dunque paradossalmente avrei più speranze io di sfidare l’Aiart in tribunale per le parole offensive che mi rivolge nei suoi comunicati, senonché l’ultimo di ieri, in cui si dice soddisfatta delle mie scuse, estorte per gioco in una gag de “Le Iene”, mi ha riempito il cuore di tenerezza.

In merito all’offesa confesso di non capire esattamente cosa sia il “sentimento religioso” perché sfortunatamente non ne sono dotato. Ho sempre pensato che essere intimamente credenti non possa essere troppo diverso dall’essere intimamente liberali, o socialisti, o vegani. Si tratta di amare e riconoscersi in delle idee, in una visione della società e del mondo, e le idee non sono sacre e intoccabili solo perché noi crediamo così fortemente in esse; vivono nel dibattito pubblico, confrontandosi e dovendo convivere con idee diverse e a volte opposte. Spero di non offendere nessuno se affermo che l’esistenza di un creatore, l’inferno, il paradiso, l’immortalità dell’anima, il giorno del giudizio ecc. siano, fino a spettacolare prova contraria, soltanto delle idee, delle opinioni che si è liberissimi di sostenere purché non si tenti di imporle agli altri come un tabù inviolabile.

Che il sentimento religioso non possa reclamare una superiore legittimità, perché supportato, mi dicono, da pervasiva e speciale intuizione, appare evidente dal fatto che le credenze religiose sono tante, più di quelle da cucina dell’Ikea, e producono purtroppo affermazioni contrastanti. Un buddista e un cattolico, egualmente persuasi della loro fede, saranno certi di saperla molto lunga sull’origine e il senso dell’uomo e dell’universo, ma almeno uno di loro, al momento del trapasso, avrà una sorpresa. Ciò dovrebbe suggerire che convinzione “sentimentale” profonda e verità siano sostanzialmente due cose diverse.

Si obietterà, magari stavolta tra i denti, che l’unica fede valida sia la nostra (e raramente qualcuno insorge perché sia stata offeso il sentimento religioso di qualcun altro), eppure non tutti i credenti si offendono, alcuni addirittura ridono, e spero che L’Aiart non pensi che a persone di questo genere siano capitati in sorte una fede o un sentimento di serie B.

Mi conforta che questa associazione limiti la sua vigilanza ai nostri canali generalisti; al confronto di ciò che osa la satira in Inghilterra, in Francia o negli Stati Uniti, il mio Padre Pizzarro fa la figura del tenero Giacomo della Settimana Enigmistica. Ma il nostro è un paese “laico e democratico” dove un presidente del consiglio che nessuno di noi ha eletto, come primo atto ufficiale va a porgere i suoi omaggi al Papa. E il motivo per cui io e i miei colleghi scriviamo e recitiamo cose come “Padre Pizzarro” è che l’Italia sembra spesso uno stato teocratico “di fatto”. Solo pochi anni fa un ministro dell’istruzione avanzava, con un certo successo, la proposta di abolire Darwin dall’insegnamento scolastico per rispetto ai creazionisti, che ancora ci devono spiegare (come diceva un noto comico americano) perché Dio prima di creare l’essere a sua immagine e somiglianza si sia gingillato per milioni di anni coi dinosauri. Dunque non mi stupisce troppo che una minoranza di ferventi religiosi, invece di limitarsi a cambiare canale, si senta in diritto di chiedere una punizione legale, e questo rende, e temo renderà ancora, iniziative come la vostra necessarie a difendere e ribadire civilmente la libertà di tutti. In molti anni di televisione non credo di essermi guadagnato la fama del provocatore seriale, a caccia di polemiche per ottenere attenzioni e notorietà, né quella di un comico particolarmente violento o volgare. Ho sempre fatto il mio lavoro seguendo il mio “sentimento satirico”, parlando di tutto e di tutti nel modo più libero che mi è stato e che mi sono concesso. So inoltre cosa significhi sentirsi indignati. Le affermazioni fatte da esponenti di quel mondo, o da politici che, più o meno sinceramente, parlano e decidono in sua difesa, delle nostre scelte in materia di sessualità, diritti, vita e morte, mi hanno offeso numerose volte e continuano ad offendere il mio sentimento laico. Per questo ogni tanto Padre Pizzarro parla ed altri oltre a lui e dopo di lui parlano e parleranno.

Grazie ancora a tutti. Vi abbraccio.”

Corrado Guzzanti

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Articolo21 –> Vittoria! L’Aiart ritira la denuncia. …

Change.org –> Il programma di Guzzanti non deve chiudere

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Canone RAI: i nostri soldi, le entità celesti e le storie incantate

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Angel

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…Questa è l’anticipazione di ciò che verrà trattato nella trasmissione di RAI1 Storie Vere del 18 gennaio 2013:

“Negli ultimi anni è cresciuto sensibilmente l’interesse per entità celesti come gli angeli ed entità del mondo infero come i demoni. Domani Storie Vere porterà in studio l’incredibile testimonianza di Francesco Vaiasuso, che racconta di essere stato posseduto da 27 demoni nel corso della sua vita. In studio anche Marco Strano, che ha aperto uno sportello contro le sette pseudoreligiose e lo utilzza come osservatorio per conoscere l’identikit delle vittime di tali sette. Ospite della puntata, inoltre, Gary Quinn, che racconta di essere in rapporto con gli angeli, di vederli e di fungere da intermediario tra gli esseri celesti e gli umani. Tra gli esperti il vaticanista Paolo Rodari, lo psichiatra Alessandro Meluzzi e l’esorcista, don Paolo Ciccotti”

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Mi limito solo a riportare quello che pensa, non degli angeli o dei demoni, ma bensì del paradiso una delle menti più brillanti del nostro tempo, il più grande scienziato vivente, Stephen Hawking.

Leggete l’articolo: “Il Paradiso è una storia incantata per chi ha paura di morire”.

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Tutti noi speriamo sempre che i soldi del canone vengano utilizzati in trasmissioni che aiutino la gente a crescere raccontando loro i fatti e non le favole.

un saluto di pace

madu

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