Daily Archives: 11/10/2010

Riflessioni e proposte sulla futura associazione “vittime delle forze dell’ordine”

di Francesco “baro” Barilli

aldrovandi

Federico  Aldrovandi

Nel quinto anniversario dell’uccisione di Federico Aldrovandi, a Ferrara si sono riuniti i familiari di alcune “vittime di stato”, ragazzi uccisi in vicende riconducibili, direttamente o indirettamente, a “malapolizia”. Negli interventi una frase è ricorsa ripetutamente: “queste cose non devono più succedere”. Parole che fanno tornare alla mente la petizione “mai più come al G8”, promossa dai comitati Piazza Carlo Giuliani e Verità e Giustizia per Genova, e consegnata al Senato il 30 giugno 2005.
Riflettere sull’analogia, su questo auspicio comune alle due occasioni (“casi del genere non si ripetano più”) è agghiacciante se si pensa che il 25 settembre al tavolo dei relatori erano presenti testimoni di casi tutti successivi al G8 genovese e a quella petizione (ovviamente con l’eccezione di Haidi Gaggio Giuliani, la prima ad attivarsi, dopo il 20 luglio 2001 affinchè nascesse una rete di relazioni fra le “vittime di stato”).
La prima, e amara, constatazione conseguente è che quanto fatto finora è stato insufficiente. La seconda, più importante, è che affermare “queste cose non devono più accadere” deve essere il terminale – e non la partenza – di un percorso, fatto di proposte e iniziative che, partendo dal basso, obblighino la politica a scelte responsabili e concrete. Proposte che, ad onor del vero, con poche integrazioni potrebbero essere proprio quelle della petizione del 2005, che finora hanno trovato poco spazio sulla scena politica. Del resto è noto ad esempio, e ne ho scritto in passato, il rifiuto del governo di aderire ad alcune raccomandazioni del Consiglio dei diritti umani dell’Onu, fra cui l’inserimento del reato di tortura nel nostro ordinamento. Ma va ricordato che l’Italia “fa spallucce” sull’argomento da più di vent’anni: la convenzione delle Nazioni Unite fu firmata nel 1984 e ratificata dall’Italia nel 1989. Questo per dire che l’ignavia del mondo politico è trasversale e tutt’altro che recente, fatte salve lodevoli eccezioni. (leggi tutto)

Fonte: Reti-invisibili