Monthly Archives: Giugno 2010

Le tecnologie più rischiose e con meno benefici? «Il nucleare e gli ogm»

Di tanto in tanto rallentiamo, anzi fermiamoci e regaliamo alla nostra mente momenti di riflessione. (madu)

E’ uno dei risultati più significativi che emergono dal secondo rapporto “La cultura dell’innovazione in Italia”. L’ostilità al nucleare aumenta, per il campione intervistato (fascia d’età 30-44 anni) col grado di istruzione, le condizioni economiche/lavorative, l’integrazione sociale, ed è in crescita rispetto al dato 2009

di Riccardo Mostardini

FIRENZE. «Due aspetti (sono da) sottolineare all’attenzione del mondo politico. Il primo è che questa generazione ha adottato Internet quasi al cento per cento e quindi ben al di là dei limiti ancora forti di connessione in molte zone del Paese. Il secondo è la netta contrarietà al nucleare: il dato non si discosta molto da quello registrato
nell’indagine 2009, ma va tenuto presente che l’ultimo anno ha sancito il ritorno delle centrali nucleari in Italia (per ora sulla carta) accompagnato da una notevole campagna a favore dell’atomo. Il plebiscito di “no” non appare una questione di disinformazione. Anzi, parrebbe il contrario. Le percentuali più alte di contrari corrispondono alle zone più evolute ed informate del Paese. Che spingono invece per un vero piano di energie rinnovabili».

Parole di Riccardo Luna, direttore della rivista “Wired” che, in cooperazione con la fondazione Cotec per l’innovazione tecnologica e con l’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Consiglio nazionale delle ricerche (Irpps-Cnr) di Roma, ha dato alle stampe il secondo Rapporto “La cultura dell’innovazione in Italia”, dalla cui introduzione è tratta la dichiarazione citata in apertura.

Il rapporto, derivante da 4000 interviste (2000 uomini e 2000 donne, metodo “Cati”), investe nelle sue ricerche solo la fascia d’età 30-44 anni, ai cui esponenti sono state rivolte domande riguardo all’approccio tenuto in direzione delle innovazioni di prodotto, di processo e in generale sul rapporto con le nuove tecnologie, comprese le energie rinnovabili, le biotecnologie e gli ogm, la “produzione” energetica da combustione di rifiuti, l’utilizzo dell’energia nucleare. Quella sottoposta ad analisi è ritenuta, si afferma nel rapporto, «un’età molto interessante dal punto di vista della cultura dell’innovazione» e che «offre molti vantaggi in termini di utilizzabilità e confrontabilità territoriale dei dati raccolti perché è piuttosto omogenea al suo interno per quanto riguarda le questioni strettamente connesse ai comportamenti socio-demografici ed anche economici». (leggi tutto)

Fonte: Greenreport


Islanda: The State of Freedom of expression

L’isola dei vulcani sta pensando di creare un’area libera in cui poter esprimere le proprie idee senza censure o bavagli. Si sta proponendo come difensore di tutti gli editori, giornalisti e blogger del mondo. Speriamo che la proposta di legge in discussione al Parlamento islandese riesca ad essere approvata. Comunque, vista la triste situazione italiana, teniamo pronti i biglietti per il volo. (madu)
 
 

 Freedom of expression
 
 
 
 
 
Una proposta in discussione in parlamento potrebbe trasformare
l’isola artica nella terra promessa della libertà di stampa: un luogo
dove editori e giornalisti vorrebbero trasferirsi per sfuggire alla
censura
 

L’isola che non c’è ma potrebbe esserci è lontana (in particolare
dall’Italia), piena di vulcani e, soprattutto, senza
bavagli che limitino il desiderio di informare di giornalisti e blogger.
Ai suoi abitanti garantisce le più sofisticate protezioni giuridiche
alla libertà di espressione. Ai poteri di tutti i tipi impone per legge
il massimo rispetto del diritto di parola e l’estrema trasparenza. Al
resto del mondo offre un esempio virtuoso da seguire, agli editori un
rifugio
, a chiunque un computer dove ospitare documenti che si
vogliono far conoscere al pubblico, senza rischi di vederli
sequestrati.

Un’isola così non c’è ancora ma potrebbe materializzarsi molto presto
nel caso una proposta di legge in discussione nel parlamento islandese
ricevesse il via libera dall’assemblea. Si chiama Icelandic Modern Media
Initiative
(IMMI) e, se approvata, trasformerebbe l’Islanda nella
terra promessa della libertà di stampa, un luogo dove editori e reporter
avrebbero grande interesse a stabilirsi e operare.

«E’
un po’ quello che accade con i paradisi fiscali»,
dice Smari McCarthy, dell’associazione Icelandic
Digital Freedoms Society tra i sostenitori dell’iniziativa. «Solo
che qui le aziende editoriali non verrebbero per pagare meno tasse ma
per godere di norme che tutelano al meglio la loro attività».

La proposta, che al momento è in commissione e potrebbe arrivare in
aula a giorni, è stata firmata da 19 membri del Parlamento su 69 e copre
tutti gli ambiti di attività di chi fornisce informazione. Dal rafforzamento
del segreto professionale
dei giornalisti per quanto riguarda
le fonti, agli incentivi per gli informatori che vogliano denunciare
episodi di corruzione in organizzazioni private e pubbliche, passando
per l’immunità concessa ai fornitori di connettività Internet in
relazione ai dati che scorrono nelle loro reti.

Se lo slancio utopistico non manca, i promotori della legge sono
tuttavia molto ancorati alla realtà. L’isola della libertà di parola non
c’è ancora, vero, ma le norme che costituiranno l’IMMI sono già attive,
in alcuni casi, da molto tempo. Solo che si applicano in Paesi
diversi
.  (leggi tutto)

 

Fonte: blog.ilmanifesto

 


Tiziano Terzani: “La fine è il mio inizio” il film

Finalmente vedremo sugli schermi il film "La fine è il mio inizio"
tratto dal libro del grande Tiziano Terzani. Racconta l’incontro tra
Tiziano e suo figlio e le riflessioni su cosa è stata la sua vita e
cos’è la vita. (madu)
 
 
 
A cinque anni dalla morte del giornalista dell’Orsigna la
Collina Film realizza la trasposizione cinematografica del libro postumo
che vede protagonisti Bruno Ganz ed Elio Germano.

 

 
 
 
 
 

La fine è il mio inizio: un biopic su Tiziano Terzani

notizia a cura di

Valentina D’Amico

scritta il 26.10.2009

Fonte: comunicato stampa 

 

Le riflessioni di tutta una vita, condivise tra Tiziano
Terzani
e suo figlio Folco, colte in una pellicola che porta la
firma del regista Jo Baier.
Il progetto nasce dalla sceneggiatura a quattro mani di Folco
Terzani
e Ulrich
Limmer
, che hanno tradotto in scene un’opera-dialogo, raccogliendo e
rievocando le esperienze di vita e le convinzioni più intime dello
scomparso giornalista. Pistoia, Pracchia e Orsigna hanno ospitato i set,
che ripropongono fedelmente i luoghi degli ultimi periodi della vita di
Terzani. La produzione Collina Film, con questa scelta, ha
voluto sin dai primi momenti, ritrovare l’originalità dei panorami e
delle atmosfere, optando per i luoghi delle reali vicende. Ad
interpretare i ruoli intensi e complessi di Tiziano Terzani e del figlio
Folco sono stati chiamati Bruno Ganz
e Elio
Germano
, entrambi premi David di Donatello. Molte sono state le
realtà coinvolte nel progetto, a partire dal Comune di Pistoia, che ha
co-promosso il film e l’azienda USL 3, che ha messo a disposizione
alcuni locali per le scene all’interno dell’Ospedale del Ceppo, sono la
Polizia Municipale, la Croce Verde, la Toscana Filmcomission.
Altrettanto importante è stato il supporto che la popolazione di
Pracchia e dell’Orsigna hanno voluto spontaneamente offrire. (leggi tutto)

 

Fonte: Movieplayer

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Approfondimento:

Tiziano Terzani

TizianoTerzani.com