Monthly Archives: Luglio 2009

Aldrovandi: E’ stata fatta giustizia?

E’ stata fatta giustizia? Ecco i risultati della sentenza!  (madu)

 

Condannati i poliziotti per la morte di Aldrovandi

 

 

Tre anni e sei mesi ai quattro agenti accusati di eccesso colposo nell’omicidio del ragazzo di 18 anni 

 

Il tribunale di Ferrara ha condannato in serata i quattro
poliziotti accusati di "eccesso colposo" nell’omicidio colposo di
Federico Aldrovandi, il ragazzo di 18 anni ucciso per le percosse
violentissime subite su un marciapiede di Ferrara il 25 settembre 2005
durante un intervento di polizia. Alla lettura della sentenza che ha
comminato una pena di tre anni e sei mesi agli agenti i genitori del
ragazzo si sono abbracciati piangendo e in aula sono partiti applausi.

da Ferrara, Giusi Marcante

E’ una condanna, ed è pesante. Come non succede spesso nei processi che
vedono imputati i poliziotti. Tre anni e sei mesi per gli agenti
accusati della morte di Federico Aldrovandi. Il giudice di Ferrara
Francesco Caruso ha pronunciato la sentenza poco prima delle 19 in
un’aula piena di persone che appena hanno capito il senso delle sue
parole sono scoppiate in un applauso. I genitori di Federico, papà Lino
Aldrovandi e mamma Patrizia Moretti si sono abbracciati forte al figlio
Stefano e ad uno dei loro avvocati, Fabio Anselmo, il legale che più di
tutti quelli di parte civile ha incarnato la battaglia per avere verità
e giustizia. Enzo Pontani, Luca Pollastri, Paolo Forlani e Monica
Segatto all’alba del 25 settembre 2005 causarono la morte di Federico
che stava tornando a casa dopo aver passato la serata in un locale di
Bologna. Una morte assurda avvenuta durante un controllo di polizia.
Secondo gli agenti il ragazzo "era una furia e scalciava", era sotto
l’effetto della droga hanno detto gli avvocati difensori dei poliziotti
ma le perizie hanno stabilito che le quantità di stupefacente presente
nel sangue di Federico erano minime. Per questo ieri Lino Aldrovandi,
ispettore di polizia municipale, ha detto: "oggi è stata restituita
giustizia, rispetto e dignità a mio figlio e tutti i poliziotti che
l’hanno offeso ora dovranno chiedergli scusa. Mio figlio non era un
drogato". (leggi tutto)

 

Fonte: PeaceReporter

 


Come un uomo sulla terra: giovedì 9 luglio 2009 (RAI 3 – 23,40)

Mi rivolgo a voi tutti che, come me, stanno assistendo tristemente alla nuova barbarie che sta investendo il nostro paese. E chiedo a voi tutti, più di prima,  di diffondere più che potete la notizia che vi segnalo. (madu)

 

 

Dopo decine e decine di proiezioni in tutta Italia
COME UN UOMO SULLA TERRA
finalmente in onda sulla RAI

GIOVEDI’ 9 LUGLIO 2009
DOC 3 – RAI 3 ore 23.40

Un’ occasione di civiltà e informazione per tutta l’Italia.
Chiediamo alle migliaia di persone che da oltre 6 mesi
sostengono la diffusione del film di stampare e distribuire il

Volantino che potete scaricare qui

Lunedì 6 Luglio dalle 10.40 alle 13.00
Andrea Segre e Dagmawi Yimer
ospiti a "Cominciamo Bene" – RAI3 in una puntata dedicata
al Pacchetto Sicurezza appena approvato

Per informazioni e materiale stampa clicca qui
For press informations click here 

 


Vicenza: 4 luglio assedio militare.

Voce al popolo! La terra è del popolo che la vive e che la ama. Resistere, resistere…resistere!  (madu)

 

 

ASSEDIO MILITARE A VICENZA

 

Nella giornata dell’indipendenza Vicenza ha subito l’occupazione
militare; di seguito una breve ricostruzione dei fatti che, partendo
dalla vigilia della manifestazione, evidenzia la volontà di intimidire
la città per tapparle la bocca…

 

1-2 luglio.
Il Dal Molin è ogni giorno più militarizzato; il cantiere è presidiato
dai carabinieri, mentre l’intera area è sorvegliata da pattuglie della
polizia e agenti in borghese. Il Presidio Permanente dichiara le
proprie intenzioni: entrare nell’area che gli statunitensi vorrebbero
trasformare in base di guerra per piantare migliaia di bandiere
NoDalMolin. I residenti, nel frattempo, lamentano la crescente
militarizzazione del quartiere e gli estenuanti controlli a cui sono
sottoposti.

3 luglio.
Il Giornale di Vicenza pubblica il suo scoop, una “notizia bomba”;
secondo il quotidiano berico un carico di bombe a mano rubate una
settimana prima in Slovenia sarebbe destinato al corteo del giorno
successivo. Il giornalista non indica la fonte della notizia e sulla
stampa italiana e slovena non c’è traccia di questo furto. La notizia,
ovviamente, verrà smentita dai fatti, ma questo il quotidiano non lo
riferirà ai suoi lettori.

Nel pomeriggio dello stesso giorno l’intera area nord della città si
riempie di forze dell’ordine; i camion che trasportano in Presidio
migliaia di bottiglie d’acqua e il palco che sarà montato nel prato
verde vengono ripetutamente fermati per infiniti controlli che non
portano a nulla. Un giornalista che entra in Via Ferrarin per girare un
reportage viene fermato, identificato e multato.

4 luglio.
Ore 10.00. I primi contingenti di forze dell’ordine si
dispongono, diversamente dalle manifestazioni precedenti e da quanto
annunciato dal questore, all’esterno del Dal Molin, lungo la strada che
dovrebbe percorrere il corteo.

Ore 11.00. I vigili del fuoco calano una barca nel
fiume che costeggia il lato nord del cantiere statunitense. I pullman
in partenza da molte città vengono fermati per infiniti controlli;
alcuni non giungeranno mai a Vicenza.

Ore 12.00. A 50 metri dal Presidio Permanente,
lungo l’argine che costeggia il Dal Molin e su Ponte Marchese si
schiera il Tuscania, unità dei carabinieri che ha combattuto in
Afghanistan. Proprio all’imbocco del ponte viene piazzato un blindato
con il rosto sul paraurti anteriore e i lancilacrimogeni.  (leggi tutto)

 

Il video