Monthly Archives: Luglio 2009

Solidarietà a Indymedia Atene e Indymedia Patrasso

Solidarietà a tutti compagni che lottano per una Inf0rmazi0nelibera! (madu)

 

 

 

Indy Calabria , 24.07.2009 11:06

Indymedia Atene e Indymedia Patrasso sono sotto il tiro del governo greco. Negli ultimi giorni sono state esercitate pressioni
provenienti, in particolare, dal ministero dell’educazione (guidato da
un esponente del partito di estrema destra)
per la chiusura dei due
Indymedia Center.

Il governo greco ed i suoi amici fascisti,
evidentemente, avevano deciso di farla pagare a Indymedia Atene e ad
Indymedia Patrasso per il loro contributo alla diffusione delle
informazioni dal basso, durante la rivolta greca del dicembre scorso, a seguito della morte del giovane Alexis avvenuta, senza nessuno motivo, per mano della polizia greca.

Il recente attacco del governo all’università di Atene, dove si pensa vi siano collegamenti col indymedia Atene, dimostra tale volontà persecutoria.

Non è la prima volta che Indymedia Atene ha dei con le autorità: già dal 2002,
a causa di un post comparso sul newswire, in cui si rivendicava un
attentato, la polizia greca indaga su indymedia avviando, nel contempo,
una campagna di criminializzazione verso Indymedia Atene. Ma Indymedia Atene e Patrasso insistono e chiedono aiuto per poter resistere!

Solidarietà a Indymedia in lingua greca!


Maggiori info su:
Indymedia Atene
Indymedia Patrasso
Indymedia Calabria

 

 Fonte: Indymedia Calabria

 


La libera Repubblica di Alcatraz dichiara la secessione dall’Italia!

Penso proprio che a settembre mi trasferirò nella Libera Repubblica di Alcatraz. Forse una speranza per noi  da questo dolce, poetico, non violento, onesto e giovane Stato. Spero d’incontrare in un’atmosfera gaia e gioiosa molti dei miei compagni/e. 

Cogliamo al volo questo significativo e provocante invito da parte di Jacopo Fo

(madu)

 

 

La Libera Repubblica di Alcatraz dichiara la secessione dall’Italia!

 

Sabato sera alle ore 22 e’ nata la Libera Repubblica di Alcatraz, 500 ettari di boschi e oliveti tra Gubbio e Perugia.
Questa scelta difficile si e’ resa indispensabile a causa del degrado spaventoso della vita sociale italiana.
Quando andiamo all’estero, con imbarazzo ammettiamo di essere italiani.
La gente strabuzza gli occhi e chiede: ma perche’ avete votato quel
vecchio satiro?
Perche’ fate leggi che aiutano truffatori e imprenditori disonesti?
Perche’ non capite che bisogna risparmiare energia e sviluppare le fonti rinnovabili?

Da ieri possiamo dire che non siamo italiani.
La nostra e’ una repubblica poetica, basata sulla parola d’onore e il rispetto reciproco.
Una repubblica che ha ridotto del 90% i propri consumi energetici
azzerando lo spreco e che produce piu’ energia di quella che consuma.
Abbiamo battuto moneta (il Talento) abbiamo stampato francobolli e
passaporti, e centinaia di bandiere che sventoleranno sulla Repubblica
e sulle enclavi autonomiste che vorranno aderire in ogni parte del
mondo formando una grande federazione di libere repubbliche.
Abbiamo i nostri orti, i nostri canali di informazione, la nostra energia e i nostri cimiteri.
Quindi possiamo proclamare la nostra indipendenza, il nostro essere nazione onirica autonoma.
Un baluardo dadaista contro il grigiore di un’Italia che se ne va allegramente a rotoli.
In queste ore i nostri ambasciatori stanno prendendo contatto con
decine di micro repubbliche in tutto il mondo, con l’Onu, l’Unione
Europea e il G14 (abbiamo chiesto di essere ammessi trasformandolo in
un G15). E ieri sera i primi 100 cittadini della nuova repubblica hanno
ritirato il loro nuovo passaporto, sentendosi piu’ liberi.
Nel frattempo si sta sviluppando il dibattito democratico intorno alla
Carta Costituzionale. Ve ne anticipiamo alcuni articoli gia’ approvati
per acclamazione.

Articolo 1 – La Libera Repubblica di Alcatraz e’ una nazione fondata
sulla poesia. Essa nasce dal rifiuto della banalita’, dalla ricerca e
il desiderio di fantasia e generosita’ e nel diritto alla felicita’.

Articolo 2 – La Libera Repubblica di Alcatraz promuove la crescita
spirituale dei suoi cittadini. Riconosce il valore mistico e
terapeutico del comico, del gioco, della convivialita’, del bello e del
rispetto della parola data.

Articolo 3 – Ripudiamo la violenza in ogni sua possibile forma, fisica, verbale o psicologica.

Articolo 7 – Riconosciamo il legittimo anelare di tutte le creature
alla vita e alla felicita’, siano esse creature umane, animali o
invertebrate (anche le formiche hanno i loro diritti).

Articolo 13 – All’interno dei territori della Repubblica sono
legalizzati tutti i matrimoni, anche interspecie (per noi puoi sposarti
anche un tavolo se lo ami veramente).

Articolo 14 – Nella Libera Repubblica di Alcatraz la sfiga e’ un
reato punibile con massaggi in acqua calda e sedute di comicoterapia.

Articolo 22 – Tutti i cittadini hanno diritto alla sepoltura grauita
delle loro ceneri all’interno dei Sacri Confini della Patria. Diventare
cittadini della Repubblica conviene! Quando muori risparmi circa 3000
euro di sepolcro e hai anche diritto a un funerale clown.

 

Per saperne di piu’:
http://www.jacopofo.com/festa-secessione-italia-libera-repubblica-alcatraz

 

 


Milano Expo 2015: Discese al nord delle mafie

 

 

 

 
Le prossime faide tra clan rivali si svolgeranno all’ombra della Madonnina e i lumbard si affiliano alle cosche
 
di Gian Luca Ursini
 
In vista dell’Expo 2015 le cosche calabresi stanno infiltrando il
tessuto imprenditoriale lombardo e spostano il centro dei propri
interessi all’ombra della Madonnina; tanto che i magistrati nazionali
antimafia avvisano: "Milano è la nuova capitale della ‘ndrangheta e la
Lombardia è diventata la quarta regione mafiosa d’Italia". Una torta
così allettante, gli affari in vista al Nord, da fare pensare che la
"prossima guerra di mafia si combatterà nel capoluogo lombardo", come
ha previsto Paolo Pollichieni, direttore del quotidiano ‘Calabria ora’,
da anni attento osservatore dell’espansione imprenditoriale della
‘Ndrangheta. I capoclan lombardi sono infatti, secondo l’ultima
relazione della procura antimafia, sempre più autonomi e indipendenti
dalle famiglie rimaste in Calabria, tanto da preparare gli arsenali per
un sempre più probabile scontro tra ‘scissionisti’ (così il sostituto
procuratore nazionale Roberto Pennisi) e cosche ancorate alla terra
d’origine.
 
Obiettivo Expo. Gli affari languono nel Meridione, per
le imprese legate ai clan che negli anni hanno monopolizzato i mercati
del calcestruzzo, del movimento terra e inerti, fino a essere presenti
in ogni cantiere pubblico e privato in Calabria: nei prossimi anni la
torta più grande verrà dalle opere legate alla grande Esposizione
universale prevista a Milano nel 2015. E’ il tam tam che si sta
diffondendo in quella ristretta comunità di ingegneri e costruttori che
si contendevano gli appalti da Caserta in giù. "Dopo aver lavorato ai
macro lotti Gioia – Palmi e di recente Palmi – Villa san Giovanni
dell’autostrada Salerno-Reggio – spiega un ingegnere veneto
trasferitosi da un decennio – la mia ditta, emiliana, mi chiede se sono
disposto a programmare i prossimi dieci anni a Milano: si apre un
ufficio lì, ci saranno fin troppi appalti da gestire". L’atmosfera del
colloquio è serena, incline alle rivelazioni: davanti, la vista dello
Stretto si apre sul terrazzo di un ristorante di Scilla affacciato
sugli scogli, mentre una brezza si incunea sulle acque tra le due terre
e attenua il calore feroce della giornata sul Tirreno reggino. I clan
hanno capito che non c’è più da fare affidamento sui grandi appalti in
queste regioni, e così come le ditte ‘pulite’ direzionano la bussola
degli affari verso l’altro polo. "Qui stanno smobilitando tutti –
continua l’ingegnere, sotto garanzia di anonimato – fino a febbraio mi
chiedevano ancora se avevo intenzione di restare perché c’erano grosse
aspettative legate al Ponte sullo Stretto, ma poi si è capito che per 5
anni soldi non ne arrivano. Sono previsti 2 anni per il progetto
esecutivo, ma sappiamo tutti che ce ne vorranno più del doppio.
Cantieri a breve non apriranno, quindi tutte le ditte hanno una sola
preoccupazione: non rimanere indietro a Milano. E’ lì che si lavorerà
bene. Quelli del posto che ho visto per anni sui cantieri della
Salerno- Reggio mi dicono da mesi: ci vediamo in Lombardia. Ora di
salutare la Calabria, ciao vecio". (Leggi tutto)
 
 
 
Fonte: PeaceReporter