Daily Archives: 17/12/2008

Napoli: Siti Sonanti – Jazz al Museo

 

Ass. OTTO JAZZ
CLUB

presenta per la
rassegna

 

"Siti
Sonanti"

 

ENZO NINI "The Jazz
Gossip" 4tet

 

 

domenica 21 dicembre 2008 ore
12.00

 

 

Sala del toro farnese del Museo
Archeologico
Nazionale

p.zza Museo

Napoli

 

 

ingresso a
inviti

 

 

“Gossip” è la
traduzione odierna della retorica, del “manierismo” in un’accezione
temporaneamente statica della ricerca creativa: nel pensare a quanti neo-idiomi
jazzistici fossero nati e si erano sviluppati grazie alla genialità dei vari
Davis e Coltrane nell’arco di una breve esistenza creativa, la sensazione, dagli
anni ’80 in poi, è quella di vivere un’era post-bop con poche grandi e vere
novità linguistiche.

 

 

Di questo e di tanto
altro si parlava con Enzo Lucci, il tutto con un nutrito numero di inevitabili
battute, e di altrettanto inevitabili birre, che ben supportavano l’osservazione
angosciata del presente e il piacere di dialogare col cuore in mano, da vecchi
amici.

“The Jazz Gossip”,
come amavamo definire l’appena terminato concerto del sottoscritto, era quindi
l’esecuzione di brani originali ma consapevoli del forte tributo dovuto al
passato e della impossibilità temporanea di immaginare un futuro musicale, ma
anche dell’inevitabilità di non provare a cercarlo.

“The Jazz Gossip” è
oggi quindi, e forse, il frutto di un’ossessione nata nell’ 8 Jazz Club agli
albori del 2000. Un frutto della caparbietà e dell’amicizia di quattro
musicisti  che non si incontrano
spesso ma che, quando lo fanno, ritrovano il filo del loro discorso inalterato e
completo, in quintetto, di quella presenza che un altro filo, reciso da Atropo,
oggi ci è negata.

I “falsi d’autore”
che ascolterete, frutto della suddetta avventura, troveranno presto una cornice:
un CD che è in corso di registrazione e che si chiamerà, ovviamente, “Otto Jazz
Club” .

E siccome, come
diceva il grande Frank Zappa “parlare di musica è come danzare l’architettura” , per saperne di più vi invito a visitare:

 

 

 

 

 

 

 


Informazione Indipendente: PANDORA TV

 

 

 

Pandora vuole diventare uno spazio di informazione indipendente in onda sulla TV satellitare, su reti regionali e sul web.

Pandora
nasce dall’impegno di professionisti della comunicazione che si battono
da sempre per la libera informazione, ma Pandora è aperta alla
collaborazione di tutte le persone che hanno qualcosa da raccontare.

Pandora
è il punto di partenza e di arrivo di una rete di contatti che
attraversano l’Italia e che si collegano con molti angoli del mondo.

Pandora non è il megafono di qualcuno o per qualcuno, Pandora vuole dare voce a chi non ce l’ha.

Per questo Pandora può vivere solo grazie al sostegno di tutte le persone che si riconoscono nel progetto.

Pandora
vuole proporsi come esempio autentico di televisione di servizio
pubblico, cioè una televisione che risponde ad un unico editore: i suoi
telespettatori, a partire da tutti quelli che hanno deciso di
sottoscrivere un "abbonamento volontario", non solo per se stessi, ma
anche per tanti altri che nemmeno conoscono.

Non
appena saranno raccolte le risorse necessarie per realizzare la prima
stagione, Pandora metterà in cantiere un programma televisivo
settimanale di circa 90 minuti e un notiziario quotidiano sul web e sul
satellite.

Per
tutto questo, ti chiediamo di partecipare al progetto Pandora
inviandoci la tua adesione: così potremo sapere quanti siamo e tenerti
sempre al corrente della strada fatta e delle prossime tappe. E ti
chiediamo di parlare di Pandora con tutte le persone che possono essere
interessate: non abbiamo risorse per grandi campagne pubblicitarie, la
nostra forza si basa solo sul passaparola. E soprattutto ti chiediamo
un aiuto concreto: anche il tuo contributo può fare la differenza. E
far diventare Pandora una voce diversa a "portata di telecomando"…

 

                                          Pandora

                          Documentario promozionale

 

                                          

 

PARTECIPA                        ADERISCI                              SOSTIENI                   

 

 

 

 

 


Taranto: Lettera aperta sulla diossina che ha contaminato pecore e capre

 

 Lettera aperta sulla diossina che ha contaminato pecore e capre

La
famiglia Fornaro ha inviato a PeaceLink questa lettera pregando di
inviarla alla stampa. La famiglia Fornaro gestisce la masseria che ha
ricevuto il maggior danno derivante dall’abbattimento delle pecore
contaminate dalla diossina.
 
 

 

 

 11 dicembre 2008 – Fam. Fornaro

Un cielo di piombo si chiude come un sipario su Taranto. La strage
degli innocenti è compiuta. Abbiamo assistito all’ultimo atto di una
tragedia. Il 10 dicembre sono venuti a prelevare le pecore e le capre
in tutte le masserie degli allevamenti coinvolti, giungendo così
all’epilogo del lavoro di una vita. Nei nostri ovili ora rimbomba un
silenzio assordante, intriso di dolore, quello nostro e dei nostri
animali che generosi fino all’ultimo istante sono saliti sui camion
della morte, pronti a sacrificare la loro vita per salvare la nostra.
Sinceramente immaginavamo tutti una conclusione diversa. Una giornata
pesante come le nuvole che hanno accompagnato le operazioni…
l’assenza della città e la presenza della forza pubblica hanno
mortificato ciò che restava di una speranza.

La giornata è passata e questa mattina alle 4 ci siamo avviati verso
il macello per accompagnare i nostri animali e continuare a vivere la
loro tragedia che è anche la nostra!

Sì, è anche la nostra, non solo come famiglia colpita, in quanto
questa tragedia coinvolge non solo tutti i cittadini di Taranto, ma
anche tutti coloro che hanno guardato con sensibilità alla nostra
sofferenza. Non rendiamo inutile questo sacrificio! A noi oggi piace
pensare che questi animali possano diventare un simbolo, non
dell’ennesima ingiustizia ma del risveglio della coscienza collettiva
troppo a lungo assopita, e in questo senso continueremo ad adoperarci.

A livello personale non ci arrendiamo, siamo abituati a non
arrenderci proprio come la nostra città, e siamo disposti a rispettare
le leggi, a pagare in prima persona come abbiamo fatto fin’ora. E
adesso?

Da generazioni facciamo questo lavoro, vorremmo avere di nuovo il
nostro gregge, ci hanno detto che nessuno ce lo impedisce, ma fra un
anno o due se non si bonificheranno i terreni e se non si controllerà
l’origine della diossina, questa sarà trovata ancora una volta nel
corpo dei nostri animali. Ancora ci hanno detto che potremmo nutrirli
con i mangimi già pronti come se questi fossero veramente esenti da
rischi (i maiali irlandesi contaminati dalla diossina non erano forse
nutriti secondo queste modalità?).

Chiediamo dunque delle direttive chiare in attesa di ricevere quanto
prima l’obolo per noi stanziato appena sufficiente e comunque
necessario "come il pane" per tirare avanti. Vogliamo che chi di dovere
si assuma politicamente le proprie responsabilità come noi abbiamo
fatto con le nostre . Chiediamo di mettere per iscritto cosa possiamo o
non possiamo fare, considerando che ormai la nostra fiducia è
completamente rivolta alla magistratura, ma che non siamo più in grado
di attendere i tempi biblici che suo malgrado la giustizia richiede per
fare il proprio corso.


Fam. Fornaro


Allevamento Carmine