Monthly Archives: Novembre 2008

Andrea Pazienza : Mostra a Napoli

 

 


A Napoli apre una delle più ampie mostre su Andrea Pazienza,
il grande fumettista prematuramente scomparso nel giugno del 1988.
L’esposizione vuole omaggiare uno dei talenti assoluti della Nona Arte
italiana e si avvale di più di 200 tavole originali, schizzi, bozzetti, illustrazioni e omaggi, oltre a oggetti, audiovisivi e fotografie, si tiene dal 14 novembre al 13 gennaio 2009 (orari 9.00-18.00 tranne il martedì) nelle sale del Carcere Alto di Castel Sant’Elmo, sede d’Arte Contemporanea e di COMICON.
Pazienza, autore dai mille risvolti, ha avuto un rapporto molto intenso
con la città partenopea, pur non avendoci mai vissuto. L’esposizione, e
gli eventi collaterali previsti, sottolineano le tracce di questo
legame dando allo stesso tempo una panoramica su tutta l’opera
dell’autore, dagli esordi nei tumultuosi fine anni 70 bolognesi, al
periodo delle storie più mature della metà degli anni 80.
La mostra, promossa dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli,
sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, in
collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio
Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città
di Napoli, è organizzata da Napoli COMICON e da Grifo Cult, e rientra in VisioNa 2008,
il contenitore di arti visive di COMICON e NapoliFilmFestival, sotto la
supervisione artistica di Marina Comandini Pazienza, ed il
coordinamento di Lorenzo Paganelli, oltre alla cooperazione di molti
amici e collezionisti di Andrea Pazienza. (continua)

 

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Approfondimenti:

Andrea Pazienza


www.andreapazienza.it

Omaggio ad Andrea Pazienza

 


Barak Obama: Una nuova generazione

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di Gennaro Carotenuto

 

Mercoledì 5 Novembre 2008, 07:00

Barak Obama è presidente degli Stati Uniti. E’ ottimista chi si aspetta da lui una discontinuità politica reale che vada oltre il superamento pragmatico dei mille fallimenti di George Bush, ma sbaglia chi nega che si sia di fronte ad una discontinuità culturale reale e fortissima per almeno tre motivi.

L’elezione del figlio di un migrante alla presidenza degli Stati Uniti, un migrante dalla pelle nera, ci testimonia che i muri, i confini, i pregiudizi possono e debbono essere abbattuti, che la cultura della discriminazione, della gerarchia, delle élite e del razzismo possono essere spezzate, che i soffitti di cristallo sulla testa dei migranti, delle donne, degli sfruttati, non sono eterni e possono cadere in mille pezzi.

Certo, alla rottura di una barriera va dato contenuto politico perché non rappresenti il successo personale di uno, e ad oggi e nei programmi Obama non ha proposto particolare sostanza, ma è indubbio che i discriminati e gli sfruttati da quel muro abbattuto oggi negli Stati Uniti possano trarre un motivo di speranza e di orgoglio per continuare il cammino.

E si possono mettere in cammino perché la più nefasta macchina di discriminazione, di sperequazione, inquinamento e ingiustizia sociale al mondo, il capitalismo neoliberale, la legge del più forte per la quale è eticamente giusto far affondare il pianeta nella precarietà, è in rotta. I neoconservatori, il fondamentalismo protestante, meno di un lustro fa ancora era convinto di avere il diritto di dominare il mondo. (continua)

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Approfondimenti

Barack Hussein Obama II

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