Daily Archives: 01/07/2008

Palestina: il villaggio della resistenza nonviolenta e creativa

 

 

Bil'in

 

 



 

E’ on line (www.bilin-village.org) la versione italiana del sito di Bil’in.

 


Bil’in è un villaggio palestinese che vuole continuare a esistere, che
lotta per salvaguardare la sua terra, i suoi uliveti, le sue risorse e
la sua libertà.

Lo Stato di Israele, annettendo a sè il 60% delle terre di Bil’in
per costruirci il muro di separazione, distrugge questo villaggio ogni
giorno, confinando i suoi abitanti in una prigione a cielo aperto.

Sostenuti da attivisti israeliani e internazionali, gli abitanti di
Bil’in manifestano pacificamente tutti i venerdì davanti al “cantiere
della vergogna”. E tutti i venerdì, l’esercito israeliano risponde con
il solo uso della violenza fisica e morale.


Sostenere Bil’in significa aiutare i suoi abitanti a continuare a lottare e sperare per salvaguardare la propria libertà.

Questo sito è dedicato a tutte le persone di buona volontà,
palestinesi, israeliane e di altre nazionalità, che si battono contro
l’ingiustizia vissuta da Bil’in e dai palestinesi. (continua)

Per informazioni si può scrivere all’indirizzo: francesca.italia@bilin-village.org 


Cuba: ritirate le sanzioni da parte della UE

 

 

 

DA: LATINOAMERICA 

gennaro
carotenuto 

 

L’UNIONE
EUROPEA
   RITIRA LE SANZIONI E APRE A
CUBA

Con una decisione
criticatissima dagli Stati Uniti, i 27 ministri degli Esteri
dell’Unione Europea hanno deciso giovedì all’unanimità
di ritirare le sanzioni contro l’Avana stabilite cinque anni fa,
sostanzialmente normalizzando le relazioni con l’isola. Per
l’Unione Europea da oggi comincia un “dialogo senza precondizioni
e reciproco con Cuba”.

Le imprese europee non avevano
mai cessato di investire a Cuba, ma le sanzioni stavano lì a
simulare una comunità d’intenti tra Unione Europea e Stati
Uniti. Il governo cubano tuttavia ha continuato ad adottare in questi
anni una linea di fermezza contro sanzioni che considera illegittime
fino a costringere l’UE a rivedere la sua politica anticubana, che
era anche un modo di compiacere Washington. (
continua)