Daily Archives: 07/06/2008

Arthur Rimbaud, ritrovato inedito in Francia

 

IL FANCIULLO DI CHARLEVILLE

138 anni dopo la sua pubblicazione è stato
ritrovato un testo inedito di Arthur Rimbaud, il poeta maledetto. "Il
sogno di Bismarck" questo il titolo del pezzo di 50 righe in prosa
pubblicato, a soli 16 anni, sul
giornale "Le Progrès des Ardennes" a Charleville-Mézières (nord-est della Francia). Lo pseudonimo Baudry ha tenuto nascosto il testo, ma gli studi di un
francese, Patrick Tarcellio, hanno sciolto il mistero restituendo la
paternità vera alla poesia.

 
 
 
 
 
" Io dico che bisogna essere veggente, farsi veggente
Il poeta diventa veggente attraverso una lunga, immensa e ragionata sregolatezza di tutti i sensi.
Tutte le forme d’amore, di sofferenza, di follia; cerca egli stesso,
esaurisce in sé tutti i veleni, per non conservarne che le
quintessenze. Ineffabile tortura nella quale ha bisogno di tutta la
fede, di tutta la forza sovraumana, nella quale diventa fra tutti il
gran malato, il gran criminale, il gran maledetto, – e il sommo
Sapiente! – Perché giunge all’ignoto! Poiché ha coltivato nella
sua anima, già ricca, più di ogni altro! Giunge all’ignoto, e quando,
sbigottito, finisse per perdere l’intelligenza delle proprie visioni,
le avrebbe viste! Che crepi in quel suo balzo attraverso cose inaudite
e ineffabili: verranno altri orribili lavoratori; cominceranno dagli
orizzonti sui quali l’altro si è accasciato!"  
 
(A.Rimbaud, da Lettera del Veggente)
 
Sensazione 
 
Le sere blu d’estate andrò per i sentieri,
Punzecchiato dal grano, a pestar l’erba fine:
Sentirò, trasognato, quella frescura ai piedi,
E lascerò che il vento bagni il mio capo nudo.
 
Io non dirò parole, non penserò più nulla:
Ma l’amore infinito mi salirà nel petto,
E, lontano, andrò come uno zingaro,
Per la Natura, – lieto come una donna.
 
                                  Marzo 1870
 
 
Approfondimenti:
 

 

 


UE: Interessi economici a scapito dei Diritti democratici

 

 

INIZIATIVA PER UN REFERENDUM EUROPEO

 

Cos’è l’Iniziativa per un referendum europeo?

 

Questa iniziativa è una campagna per i cittadini e per il loro
diritto di chiedere un referendum, quando devono essere effettuate
importanti modifiche legislative a livello nazionale europeo che
riguardano loro direttamente. In particolare, vogliamo tutelare la
possibilità che tutti i cittadini possano partecipare alle decisioni
sul Trattato di Lisbona tramite la consultazione popolare.

Quali sono i diritti democratici promossi da questa campagna?

 

Ogni cittadino deve godere dei seguenti diritti:

  • partecipare alla vita democratica dell’Unione Europea;
  • rendere
    noti i propri punti di vista su tutte le questioni e gli ambiti
    politici dell’Unione Europea e realizzare uno scambio di opinioni aperto
    a tutti.
  • partecipare direttamente al processo decisionale a livello politico.

Perché ora è così urgente questa iniziativa?

 

Ad eccezione dell’Irlanda, attualmente nessuno dei paesi intende affidare ad una consultazione popolare la ratifica del Trattato di Lisbona.
Il Trattato di Lisbona propone importanti modifiche delle funzioni
dell’Unione Europea, di cui molte andrebbero a favore dei grandi
interessi economici e a scapito dei diritti democratici dei cittadini.

Le aree in cui si cerca di controllare gli interessi economici
riguardano diversi settori della società e quindi della vita di
ciascuno di noi. Riguardano in particolare i brevetti sui farmaci, con
l’obiettivo di eliminare tutti i rimedi naturali non tutelabili tramite
brevetto; di richiedere brevetti su geni per ottenere un controllo
mirato sulle molecole necessarie per l’ereditarietà e per la vita; e
brevetti per piante geneticamente modificate, con l’obiettivo di
acquisire il controllo sulla nostra alimentazione quotidiana e sulla
nutrizione.

Se non si pone un freno a questi interessi e se i cittadini europei
non avranno il diritto di intervenire direttamente nel processo
decisionale, l’Europa assomiglierà sempre di più alla "Fattoria degli
animali" di Orwell, nella quale la dittatura, e non la democrazia,
detta l’ordine del giorno.