Tag Archives: violenze

Anonymous – #OpTurkey – Il popolo turco si aspetta il tuo aiuto!

.

img.paper.li

.

2 giugno 2013

.

“Salve Governo Turco,

Noi siamo Anonymous.

Abbiamo osservato per giorni con orrore come i nostri fratelli e sorelle in Turchia, che sono pacificamente insorti contro il governo tirannico,  sono stati brutalizzati, picchiati, travolti con veicoli antisommossa, colpiti con cannoni ad acqua e gasati nelle strade.  Dall’epicentro della loro rivoluzione in piazza Taksim il popolo ha parlato in ogni città della Turchia. Per giorni centinaia di migliaia di persone hanno manifestato per le strade , nonostante l’assalto implacabile della polizia. Migliaia di persone sono state arrestate. La manifestazione ha preso la forma di un’azione politica!

La Turchia dovrebbe essere una cosiddetta democrazia “moderna”, ma il governo turco si comporta come i dittatori meschini  Cinesi o Iraniani. Anonymous è indignato da questo comportamento, e si unirà in tutto il mondo per mettere in ginocchio il governo turco. Saremo pronti per attaccare ogni sito internet e asset di comunicazione del governo turco. Esso ha censurato i social media e ha bloccato le altre comunicazioni, al fine di nascondere i suoi crimini contro il popolo. Ora Anonymous vi metterà off-line, e il   popolo vi giudicherà sull’uso del potere.

Abbiamo visto in passato con Mubarak e il suo totalitarismo cosa è accaduto,  saggiamente si è  dimesso ed  ha lasciato che il popolo decidesse del proprio destino.

Per il popolo della Turchia:  non importa quanto scuro possa sembrare, non importa quanto possa sentirsi solo ed abbandonato esso deve sapere e sentire che il mondo lo sta guardando. Sappiate che anonymous  sta lavorando instancabilmente tutto il giorno per portarvi ogni tipo di assistenza. Sappiate che anonymous è con voi in questa lotta. Non essere governati da loro, ma governare su di loro  “Think For Yourself, Question Authority “.

We are Anonymous.
We are Legion.
We do not forgive.
We do not forget.
Government of Turkey, it is too late to Expect us.

.

IRC: irc.cyberguerrilla.org | PORT 6667 | SSL PORT 6697 Fingerprint=21:05:1D:5B:FC:58:E6:E9:3C:F8:48:00:3A:C5:22:3A:95:52:FF:ED | IRC Client setup | /RULES || Channel #OpTurkey
Cyberguerrilla Webchat:

IRC: irc.anonops.com | PORT 6667 | SSL PORT 6697|| Channel #Turkey || Webchat: http://webchat.anonops.com/

.

.

Dopo una serie di manifestazioni pacifiche per preservare una zona ricreativa a Istanbul centro della città che si prevede di demolire per la costruzione di un centro commerciale, la polizia turca ha attaccato violentemente i manifestanti con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua, mirando direttamente ai loro volti e corpi. Decine di manifestanti sono ricoverati in ospedale e l’accesso al parco è bloccato senza alcuna base giuridica. Media turchi, direttamente controllati dal governo o che hanno legami commerciali e politici con esso, si rifiutano di riportare  gli incidenti. Anche le Agenzie di stampa hanno bloccato il flusso di informazioni.

Per favore Condividete questo messaggio per il mondo a prendere coscienza dello stato di polizia creato da AKP di Recep Tayyip Erdoğan, che spesso è considerato un modello per altri paesi del Medio Oriente.

La Democrazia turca si aspetta il tuo aiuto. Grazie!

.

.

Fonte: cyberguerilla

.

Guarda il Video

.

__________________________________________________________________

Approfondimento

Perché la Turchia non vuole più Erdogan

Il video degli scontri a Istanbul

Turkish police clamp down on anti-government protests: LIVE UPDATES

Livestream

.

.

.


Palermo – Comunicato stampa dell’Unione Sindacale di Base: violenze e colpi d’arma da fuoco contro i lavoratori della Trinacria

.

.

Scontri-carabinieri

.

Comunicato stampa dell’Unione Sindacale di Base  (USB)

.

Palermo – sabato, 27 aprile 2013

Un gravissimo episodio di violenza inaudita si è consumato ieri notte a Palermo nei confronti dei lavoratori della Trinacria che manifestavano davanti all’Assemblea Regionale Siciliana in occasione della discussione della finanziaria regionale, al cui interno la Giunta Crocetta ha introdotto un articolo che prevede il licenziamento dei circa 3.000 lavoratori attualmente assunti a tempo indeterminato e il loro passaggio ad una sorta di Lavori Socialmente Utili, con un sussidio più che dimezzato rispetto ai salari attuali e senza contribuzione previdenziale.

Da sottolineare che buona parte dei deputati regionali è favorevole ad un emendamento che invece mantiene lo status quo.

Ieri notte intorno alle 23.30, mentre la stragrande maggioranza dei lavoratori stazionava davanti all’ingresso, una delegazione di 5 lavoratori tentava di incontrare i deputati che uscivano da un portone laterale presidiato da due pattuglie di carabinieri, i quali senza alcuna ragione, usciti dalle macchine hanno dato inizio ad un violentissimo pestaggio accanendosi in particolare contro un lavoratore che è finito in ospedale.

All’accorrere degli altri manifestanti che cercavano di sottrarre i compagni a questa forsennata violenza uno dei carabinieri ha estratto la pistola sparando ad altezza d’uomo: solo la prontezza dei presenti che si sono gettati a terra ha evitato che il fatto assumesse i caratteri della tragedia.

Ma non è finita qui, perché al rumore dei colpi di pistola dal vicino comando dei CC sono usciti altri due carabinieri che impugnando le armi sparavano anch’essi.

Gli scontri sono continuati anche dopo l’intervento dei funzionari di polizia, che hanno intimato ai carabinieri di gettare le armi.

         Sono stati contati più di 12 colpi di pistola.

         Del fatto esistono filmati che saranno messi a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Ai lavoratori che hanno subito il pestaggio, a tutti i dipendenti della Trinacria va tutta la nostra solidarietà concreta ed attiva, ma crediamo necessario sottolineare come sempre più spesso chi protesta per salvaguardare il posto di lavoro,il salario, la casa o il proprio territori ola riposta sia sempre la stessa: pestaggi selvaggi, arresti, provocazioni delle forze dell’ordine, repressione selvaggia, il tutto per adeguarsi ai diktat della Troika , FMI, BCE e Commissione Europea che in nome dell’austerità sta affamando intere nazioni.

Fino a quando glielo permetteremo?

USB Unione Sindacale di Base
.
.
Fonte: USB
.

Genova G8, Antonio Manganelli e le “scuse” per la Diaz

.

5499

Genova 2001 – Massacro alla Diaz

.

Il commento del giornalista che era nella scuola Diaz

.

Antonio Manganelli, la polizia di Stato e Genova G8

.

La morte del capo della polizia e il cordoglio per una fine prematura. Nel diluvio di commenti, un contributo utile a inquadrare meglio la figura di un uomo dello Stato e le sue scelte su un caso delicato, affrontato in modo pessimo da lui e dal suo predecessore. La questione delle “scuse” per la Diaz: tardive, ambigue e reticenti

di Lorenzo Guadagnucci

La morte prematura di una persona è un fatto triste che merita rispetto e Antonio Manganelli è un uomo che ha lottato e sofferto per la malattia: è giusto quindi manifestare ai familiari e agli amici solidarietà e dispiacere. D’altronde Antonio Manganelli era da molti anni un personaggio pubblico e oggi in questa chiave se ne parla: raccontandone la carriera e i passaggi più importanti del suo impegno pubblico. È giusto farlo senza tacere niente, per rispetto verso l’uomo di stato.

Non ho conosciuto personalmente Manganelli ma dopo Genova G8 mi sono indirettamente imbattuto in lui continuamente, poiché ha guidato la polizia di stato dal 2007, ed essendo stato uno dei vice di Gianni De Gennaro fin dal 2000. Le critiche mie e di molti altri che hanno vissuto il post Genova G8 nella società e nei tribunali non sono certo mancate.

Manganelli detiene una quota parte altissima di responsabilità per la pessima prova data dalla polizia di stato nel dopo G8. Pensiamo solo al processo Diaz. Si è chiuso in primo grado nel 2008, in appello nel 2010, in Cassazione nel 2012: tutti passaggi chiave affrontati dalla polizia di stato senza mai cambiare quell’atteggiamento protervo messo in atto fin dal 2001, quando fu chiaro che il G8 di Genova sarebbe passato alla storia come una pagina nerissima nella storia della polizia italiana.

La polizia di De Gennaro e Manganelli è la polizia che rifiuta ogni autocritica, che ostacola il lavoro dei magistrati, che tiene in servizio gli imputati e i condannati, arrivando a promuovere quelli di grado più alto; è la polizia che non prende alcun provvedimento disciplinare per i picchiatori sfuggiti ai processi (perché non riconoscibili) né per i condannati e i prescritti giudicati colpevoli di gravi reati in tre gradi di giudizio. Antonio Manganelli è il capo della polizia che assiste indifferente alle manipolazioni tentate e in parte realizzate nell’ambito del processo Diaz (l’ex questore di Genova è stato anche condannato in primo grado per falsa testimonianza).

Da cittadino che ha subito un grave abuso da parte di uomini dello stato, posso dire di non avere mai percepito il capo della polizia (De Gennaro prima, Manganelli poi) come un funzionario deciso a mettersi dalla mia parte di cittadino privato ingiustamente di diritti fondamentali.

Si dice ora che Manganelli ha avuto il coraggio di chiedere scusa dopo la condanna definitiva nel processo Diaz. Certo il suo commento fu migliore di quello espresso dal suo predecessore De Gennaro, nel frattempo diventato sottosegretario, ma è  bene precisare, come in molti facemmo all’epoca, che si trattò di scuse tardive e reticenti. L’esatta espressione fu:

«Ora, di fronte al giudicato penale, è chiaramente il momento delle scuse. Ai cittadini che hanno subito danni ed anche a quelli che, avendo fiducia nell’istituzione-polizia, l’hanno vista in difficoltà per qualche comportamento errato ed esigono sempre maggiore professionalità ed efficienza»

Fu un pronunciamento del tutto insufficiente. Manganelli non chiese scusa in modo esplicito e diretto: scelse un’espressione ambigua -“è il momento delle scuse”- e non la accompagnò né con le dovute spiegazioni e precisazioni né con provvedimenti concreti. Per che cosa in definitiva Manganelli chiedeva così sibillinamente scusa?

Chiedeva scusa perché la polizia inflisse un pestaggio brutale a 93 cittadini? Perché ne spedì tre in coma e altri 60 in ospedale? O perché tutti e 93 furono arrestati sulla base di prove costruite dalla stessa polizia? O perché il verbale d’arresto e la ricostruzione ufficiale consegnata ai magistrati e ai media erano totalmente falsi? O per gli ostacoli frapposti all’azione della magistratura? Forse per le bombe molotov sparite dal processo? O per il rifiuto di dare un nome e cognome ad agenti fotografati o filmati mentre commettevano abusi?  O per il fatto che nessuno dei dirigenti coinvolti è mai stato sospeso e qualcuno ha invece migliorato la propria posizione? Si potrebbe continuare con le domande…

E resterebbe comunque il fatto che un messaggio di scuse così reticente, non può essere recapitato a undici anni di distanza dai fatti e solo perché la magistratura ha emesso finalmente – e nonostante la polizia di stato – una sentenza di condanna definitiva. I fatti storici, cioè che la perquisizione alla scuola Diaz fu in realtà un brutale pestaggio seguito da una serie incredibile di falsi, sono noti e accertati da almeno dieci anni, a prescindere dalle sentenze della magistratura.  Se i pm non fossero riusciti a individuare responsabilità penali, forse non ci sarebbe stato da chiedere scusa?

Antonio Manganelli se ne è andato e  molti lo stanno ricordando -giustamente- per la complessità della sua lunga carriera, ma credo che sia altrettanto giusto, da parte di chi lo ha incontrato in una fetta non secondaria del suo impegno (Genova G8 e tutto ciò che ne consegue), ricordare come abbiamo sempre fatto che lascia un’eredità -almeno su questo versante- gravata dal peso di errori non piccoli e destinati a pesare ancora a lungo sull’immagine e la credibilità della polizia di stato.

.

.

Fonte: altreconomia

.

.