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Firma la petizione contro ACTA il bavaglio mondiale ad internet

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È urgente una mobilitazione anche in Italia dopo quella contro l’emendamento Fava.
Oggi a Tokyo l’Unione Europea ha firmato ufficialmente il trattato ACTA (Accordo Commerciale Anti Contraffazione). Una decisione grave, perchè avviene pochi giorni dopo le grandi mobilitazioni in Italia e negli Stati Uniti che hanno mostrato la contrarietà dei cittadini in tutto il mondo contro provvedimenti che, con il pretesto della proprietà intellettuale, impediscono l’accesso ai farmaci dei paesi in via di sviluppo e mettono un bavaglio ad internet. La questione ancora più preoccupante è che l’Unione Europea trascura completamente la diffusa critica presente contro ACTA, proveniente non solo da parte delle ONG che si occupano dell’accesso ai farmaci, come Oxfam o Health Action International, ma anche dai principali partner commerciali dell’UE.
È urgente che le diverse mobilitazioni nazionali come quella italiana contro l’emendamento Fava e quella americana contro SOPA e PIPA si uniscano contro il liberticida trattato ACTA che avrà un impatto negativo sulla libertà di espressione, l’accesso alle medicine ma anche alla cultura e alla conoscenza. I cittadini europei devono reclamare un processo democratico, contro le influenze delle multinazionali. Ci saranno diverse votazioni al Parlamento Europeo prima del voto finale di quest’estate e speriamo che non solo Agorà Digitale ma tutte le forze politiche unite in questi giorni contro i bavagli alla Rete vogliano fare pressione sui nostri parlamentari europei.
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IL VIDEO CHE SPIEGA COS’E’ A.C.T.A. SOTTOTITOLATO IN ITALIANO
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Approvato in Portogallo l’atroce piano di rientro.

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Il piano di rientro del Portogallo pessimo segnale per i paesi “a rischio” 

di Goffredo Adinolfi

Il Portogallo ha approvato il suo “piano di rientro”, lodato da Ue e Fmi. Ai dipendenti tolta tredicesima e quattordicesima. Eliminati quattro giorni festivi. Aumentata l’Iva. L’inflazione galoppa. Ricorda qualcosa?

Fatto. Venerdì il budget per il 2012 è stato approvato, voto a favore del centro- destra, astensione dei socialisti e voto contrario del Bloco de Esquerda e del Partido Comunista. Un solo principio alla base del nuovo pacchetto di misure: ridurre, drasticamente, l’intervento regolatore dello stato nell’economia. La chiamano austerità ma a noi non sembra sia questo il termine più appropriato: austerità rimanda a qualche cosa di temporaneo, mentre i tagli del governo guidato dal «socialdemocratico» José Passos Coelho, al di là delle parole, sembrano proprio essere definitivi.
Misure che, più che dall’austerità, sembrano essere ispirate da una sorta di vendetta, la vendetta di quella classe dirigente che, con la Rivoluzione dei garofani del 25 aprile ’74, si era sentita derubata di ciò che durante 50 anni di dittatura aveva considerato un suo diritto inalienabile: essere al di sopra della legge, o, per meglio dire, essere la legge.
È solo in questo quadro che possono essere interpretati provvedimenti non solo ingiusti, ma anche controproducenti per tutti, anche per quelle élite che con tanta determinazione sostengono misure tanto dolorose quanto violente (dopotutto ce l’aveva già spiegato Max Weber, un secolo fa che l’homo oeconomicus è una pura invenzione).
La demagogia è tanta, il governo taglia ai dipendenti pubblici il sussidio di natale e di ferie, cioè tredicesima e quattordicesima, come a dire: non taglio nei salari (già tagliati del 10% dal governo socialista) ma nei sussidi, in quel di più che fino ad adesso vi è stato concesso ma a cui, durante questo periodo di quaresima, potete fare a meno. In sostanza è un bel 30% in meno che i portoghesi riceveranno a partire da ora, ma è un calcolo che deve intendersi per difetto perché questo è un governo cattivo che colpisce, come colpisce un pugile scorretto, sotto la cintura. L’aumento dell’Iva, dei trasporti pubblici, la riduzione consistente dei servizi, tutto, senza pietà. Passos Coelho dice di volere tagliare del 45% le spese dello stato: una vera controrivoluzione che riporterebbe lo stato portoghese all’ottocento. Ma non basta, si vuole abolire il passe sociale dei trasporti per anziani e studenti, si aumenta di mezz’ora l’orario lavorativo, si vogliono eliminare ben 4 giorni festivi, due religiosi e due laici, par condicio! E non è tutto…  (leggi tutto)

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Fonte:  il Manifesto

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Il Times: Berlusconi? Un clown, codardo e disgustoso!

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Silvio irrita perfino il Times: «Clown, codardo e disgustoso»

Cosa spinge un autorevole quotidiano britannico a sparare come mai è successo in passato contro il primo ministro di un Paese fondatore dell’Ue, addebitandogli le colpe della crisi dell’Eurozona (di cui, oltretutto, Londra non fa parte)?

«Berlusconi si deve dimettere immediatamente». Il Times di Londra non usa mezzi termini nel suo editoriale di prima pagina e spara ad alzo zero contro il presidente del Consiglio italiano. «L’Europa è nauseata da questo clownesco primo ministro la cui noncuranza, irresponsabilità e codardia politica ha tanto esacerbato la crisi attuale».   (leggi tutto)

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Fonte: l’Unità

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