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Fukushima: pesca bloccata, pesce radioattivo!

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Fukushima, il mare è troppo radioattivo: rinviata la riapertura della pesca

Tepco: «Dal maggio 2011 finiti in mare 30 trilioni di becquerel di stronzio e di cesio radioattivi»

I test per il riavvio della pesca, inizialmente previsti per il 5 settembre da parte di una cooperativa di pescatori della città di Iwaki, nella prefettura di Fukushima, sono stati rinviati a causa del nuovo sversamento di acqua radioattiva avvenuto nella centrale nucleare di Fukushima Daiichi.  Secondo i media locali giapponesi la cooperativa ha volontariamente sospeso le sue attività dopo la catastrofe nucleare del 2011.

Il capo della cooperativa, Masakazu Yabuki, oggi ha spiegato: «Noi pensiamo che la decisione di rinviare l’operazione sia logica, dato che intendiamo parlare dei problemi causati dalla fuga quotidiana nell’oceano delle acque contaminate. Pensiamo di condurre i test quando la situazione migliorerà».

I pescatori dell’area di Fukushima contano di riuscire a vendere il loro pescato dopo un controllo che  garantisca l’assenza di contaminazione radioattiva e confermi la sicurezza alimentare dei pesci, ma la cooperativa non ha ancora fissato la nuova data per effettuare i primi test di pesca, visto che quanto catturato nell’oceano Pacifico davanti a Fukushima Daiichi non avrebbe nessun mercato in Giappone.

Intanto cresce l’irritazione di Cina, Corea del Sud e Taiwan per il continuo sversamento di sostanze radioattive in mare che mette a rischio gli stock di pesci utilizzati anche da loro.

Le notizie che vengono dalla Tokyo electric power company (Tepco) non sono certo rassicuranti. L’ex gestore ed ora liquidatore di Fukushima Daiichi ha ammesso che 30 trilioni di becquerel di stronzio e di cesio radioattivi sono finiti in mare dal maggio 2011. Anche se in molti dicono che la cifra in realtà sarebbe molto più alta, i numeri della Tepco sono decine di volte superiori ai limiti di pericolosità, nonostante l’utility abbia escluso dal conteggio i primi 2 mesi del disastro nucleare, quando le emissioni erano ancora più radioattive.

Le nuove stime sono incluse in un nuovo rapporto della Tepco sul continuo sversamento di acque sotterranee contaminate in mare. L’utiliy dice che «Fino a 10 trilioni di becquerel di stronzio ed a  20 trilioni di becquerel di cesio si sono riversate in mare dal maggio 2011», una cifra è enormemente al di là del limite di emissioni annuali previsto dalla Tepco: 220 miliardi di becquerel in circostanze normali. L’azienda dice che il calcolo è stato basato sui livelli di radioattività rilevati all’interno della baia dell’impianto e sul presupposto che sono in corso altre fughe di acqua radioattiva. Ma il network radiotelevisivo giapponese Nhk avverte che «La cifra è destinata a crescere dal momento che la Tepco non è riuscita a fermare completamente il flusso di acque sotterranee contaminate in mare». La stessa utility ammette che «E’ difficile determinare l’esatta quantità di fuoriuscita di cesio e stronzio perché sono facilmente assorbiti nel terreno», quindi farà valutare  ulteriormente la situazione da parte di esperti.

Intanto a Fukushima Daiichi sono al lavoro gli ispettori per controllare la presenza di perdite nei circa 350 serbatoi di stoccaggio dell’acqua altamente radioattiva pompata dai sotterranei e dalle trincee degli edifici dei reattori esplosi. Vogliono capire se il serbatoio lesionato che ha scaricato in mare più di 300 tonnellate di acqua altamente radioattiva sia l’unico, perché temono che acqua contaminata continui a filtrare in mare attraverso un sistema di drenaggio.

Ieri i “liquidatori” hanno finito di trasferire le restanti 700 tonnellate di acqua contaminata in un altro serbatoio ed ora stanno esaminando il serbatoio lesionato per identificare l’origine della perdita. ma un’indagine completa potrà iniziare solo la prossima settimana, a causa dell’alto livello di radiazioni all’interno del serbatoio.

Per questo i liquidatori della Tepco hanno rivolto la loro attenzione a circa 350 serbatoi dello stesso tipo, realizzati in lastre di acciaio imbullonate insieme, invece che saldate. In realtà lo staff della Tepco sta effettuando ispezioni visive e misurare i livelli di radiazione intorno ai serbatoi e dice che i controlli dovrebbero terminare entro domani.

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Fonte: greenreport.it

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