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Sinistra, com’è cambiata Napoli. Quando si discuteva di idee e non solo di leadership.

Oggi primarie con accuse di brogli e irregolarità come nella vecchia Dc dei signori delle tessere. Un tempo la sinistra era diversa. Dopo la svolta di Occhetto politica e partiti hanno cambiato faccia. Cariche pubbliche ben retribuite e tutti vogliono arrivarci. Che nostalgia degli anni di Berlinguer.

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Titanic

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di Sergio Caserta

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Nella ormai lunga militanza politica, cominciata a Napoli nei movimenti studenteschi dei primi anni ‘70 e maturata nel PCI di Berlinguer, ho vissuto tante esperienze in momenti diversi, in posizioni di dirigente di base, negli organismi territoriali, nei congressi locali ed anche nazionali.

Penso che le ultime vicende delle primarie del PD a Napoli, viziate da brogli e irregolarità (ovviamente da dimostrare), siano la manifestazione deteriore ultima di un malcostume politico purtroppo non di ora ma che ha radici più lontane nel tempo.

Il partito nel SUD è sempre stato un luogo di confronti e conflitti molto vivaci e duri, fin dalla costituzione del PCI; ricordo quel che ho letto sulle vicende di Pietro Amendola, fratello del più famoso Giorgio, protagonista di scontri nella federazione di Salerno che determinarono fratture nel partito ed ebbero ripercussioni anche nazionali, dando luogo a divisioni permanenti mai più superate.

Chi ha letto il bellissimo romanzo di Ermanno Rea “mistero napoletano” può ritrovare molti echi delle sordida lotta che l’apparato di Partito portava negli anni grigi del dopoguerra al gruppo di intellettuali di “sinistra critica” di allora emarginati per le loro idee non ortodosse ed antistaliniste.

Lo scontro delle idee ed anche l’emarginazione delle minoranze, sono state sempre un tratto caratteristico di un partito comunista forgiato nella clandestinità e nella resistenza armata, con una forte direzione centralistica ed struttura organizzativa, con il vincolo ed il mito dell’unità al di sopra di ogni cosa.

Cionondimeno nel partito si discuteva liberamente e con il passar del tempo, nella fase della modernizzazione del Paese negli anni 70”, nonostante l’episodio del Manifesto con la radiazione dei protagonisti della rivista eretica, si aprivano sempre più spazi di confronto e la dialettica delle opinioni aveva un suo progressivo riconoscimento anche se certo non sempre in modo lineare ne privo di contraddizioni. (leggi tutto)

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Fonte:  Domani Arcoiris.tv

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