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USA: uomo in segno di resa viene freddato dalla polizia

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TEXAS

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Usa, un’altra esecuzione a freddo della polizia: ucciso un ispanico che aveva le mani alzate

di  fabrizio salvatori

L’Fbi ha aperto una inchiesta sulla morte di un ispanico, ucciso dalla polizia venerdi’ scorso in Texas mentre alza le mani in segno di resa. Il tutto e’ stato ripreso con uno smartphone da un passante che ha consegnato poi il video ad una tv locale. La vittima e’ un 41enne, Gilbert Flores, ispanico. Due agenti di polizia, Greg Vasquez e Robert Sanchez, erano intervenuti a nord di San Antonio dopo una chiamata che segnalava una violenza domestica. Arrivati sul posto, avevano trovano una donna ferita alla testa e un bambino di 18 mesi. Flores si trovava all’esterno di una abitazione e, secondo la versione degli agenti, aveva un coltello. I poliziotti hanno cercato di immobilizzarlo con una pistola elettrica ma l’uomo ha opposto resistenza. Nel video trasmesso dall’emittente locale KSAT-12 si vedono gli ultimi istanti della disputa. Vasquez e Sanchez sono stati temporaneamente sospesi dal servizio.
“Di certo quello che c’è nel video è preoccupante. Ma è importante che le indagini continuino”, afferma lo sceriffo della Contea di Bexar, Susan Pamerlau. I due agenti sono nella polizia della contea di Bextar da 10 anni. Secondo alcune fonti ci sarebbe anche un altro video sull’incidente con immagini più chiare dell’accaduto. La polizia si era detta a conoscenza dell’esistenza di un video e non è chiaro ora a quale si riferisca. “Siamo consapevoli – ha detto Pamerleau – che c’è un video che mostra gli ultimi momenti di questo agente coinvolto nella sparatoria. E’ tra tutte le prove che stiamo raccogliendo per capire cosa sia successo”.
Dall’inizio dell’anno sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco della polizia una trentina circa di afroamericani, uno ogni nove giorni. Il Washington Post, che ha pubblicato la macabra lista poche settimane fa, sottolinea che per un nero le probabilità di morire per mano della polizia – anche se disarmato – sono sette volte più alte rispetto a un bianco.
Secondo gli esperti, dopo anni di calo, nelle città più importanti degli Usa gli omicidi sono tornati a salire. E anche se l’aumento della violenza è ancora ben lontano dai picchi degli anni 1980 e 1990, il trend ha attratto la loro attenzione. Milwaukee, nel
Wisconsin, si afferma come la città più violenta d’America con 104 omicidi dall’inizio dell’anno, a fronte degli 86 dell’intero 2014, con un aumento del 76%, il maggiore fra le città Usa.
Non va molto meglio a New Orleans, dove gli omicidi sono saliti a 120 dall’inizio dell’anno rispetto ai 98 allo stesso periodo del 2014. Nei primi otto mesi a Baltimora sono state uccise 215 persone contro le 138 dello scorso anno, e a Washington e Saint Louis rispettivamente 105 e 136, in forte aumento rispetto all’anno scorso. A New York gli omicidi sono aumentati del 9% a 208 casi, a Chicago la crescita è stata del 20%.

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Fonte: Controlacrisi

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Anonymous #OpTrasparenza – Sentenza Cucchi: contro la violenza e l’ingiustizia di Stato

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“Anonymous contro la violenza e l’ingiustizia di stato: la sentenza Cucchi oltraggia la dignità umana!

Di fronte alla violenza di stato che colpisce alla cieca con le forze dell’ordine e umilia i familiari delle vittime innocenti in processi che non condannano nessuno come nel caso di Cucchi, Anonymous afferma:

La giustizia non è quella dei tribunali dei carnefici di stato, la vera giustizia è la vendetta degli oppressi!

Ci incarichiamo di dare una parziale espressione all’ira delle vittime inermi della violenza di stato, perciò, secondo i nostri metodi abbiamo violato per la seconda volta l’archivio del sito sap-nazionale.org (Sindacato Autonomo di Polizia); qua di seguito riportiamo quelle che di fatto rappresentano le garanzie minime del cittadino nei confronti dello stato, in qualsiasi stato moderno; garanzie che evidentemente in Italia ancora non esistono e che Anonymous non si stanca di rivendicare con tutte le sue forze:

Una legge contro la tortura da parte delle forze dell’ordine, che tuteli, al contrario di quanto avviene oggi, chi si trovi sotto la custodia degli agenti.

Una continua video sorveglianza nelle questure e nelle carceri al fine di garantire la tutela delle persone detenute o sotto la custodia degli agenti. E’ necessario ricordare che tale richiesta è posta anche a causa del gran numero di “suicidi” nelle carceri italiane, circostanza che testimonia le condizioni disumane di reclusione e lascia dubbi sulla effettiva condotta della polizia carceraria.

Leggi che permettano di espellere dalle forze dell’ordine e di punire adeguatamente chi tra gli  agenti si sia macchiato di maltrattamenti, percosse o molestie contro persone in stato di fermo, arresto o comunque sotto custodia.

Che le forze dell’ordine scendano in piazza disarmate, come avviene ad esempio in Gran Bretagna; ciò rappresenta un incentivo affinché anche i manifestanti lo siano. Le imbottiture di cui sono dotate e uniformi che i tutori dell’ordine indossano durante le manifestazioni sono tali da poter assorbire i colpi portati con le sole mani evitando ogni danno per i membri della pubblica sicurezza. Perciò è giusto chiedere che durante le manifestazioni tutori dell’ordine disarmati svolgano funzione di pura interposizione senza mai reagire alle aggressioni, perché ciò può essere attuato garantendo l’incolumità delle forze dell’ordine. Chiediamo anche che gli agenti durante le manifestazioni siano considerati semplici cittadini e non pubblici ufficiali. E’ infatti sufficiente, che un qualunque manifestante risponda all’aggressione di un agente per incorrere nel reato di aggressione a pubblico ufficiale e ciò viola il diritto dei dimostranti al dissenso violento. Il fondamento del diritto citato sta nel Proclama di emancipazione degli schiavi che Abramo Lincoln scrisse nel 1863, lì si chiede agli schiavi liberati di astenersi da ogni violenza a meno che la propria incolumità non fosse direttamente minacciata. Da questo si deduce che il diritto alla protesta violenta è lecito se vi è una diretta minaccia alla integrità fisica degli esseri umani.

Vili fascisti in camicia blu della polizia, non solo avete massacrato Stefano Cucchi ma avete anche umiliato la sua famiglia con un processo farsa che ha lasciato tutti impuniti e oltre a ciò vi siete permessi di irridere Stefano e i suoi cari con le dichiarazioni del segretario del sindacato di polizia SAP Gianni Tonelli, che quì riportiamo “Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze” (leggi qui il comunicato integrale).

Siano maledette le forze dell’ordine vile sbirraglia serva dello stato e la magistratura che striscia bieca ai piedi dei potenti; non potete ingannarci con le vostre frasi di circostanza ormai è chiaro che quella che chiamate giustizia non è altro che il prolungamento della violenza squadristica degli uomini in divisa con altri mezzi.

We are Anonymous.
We are legion.
We do not forgive.
We do not forget.
Expect us.”
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Approfondimento

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Coppa del Mondo 2014: gioco al massacro!

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Amnesty International Brasile

 In Brasile oggi Giovedi, giorno di apertura della Coppa del Mondo FIFA , la Polizia Militare di San Paolo ha fatto un uso sproporzionato della forza,  per reprimere una manifestazione pacifica nella zona orientale di São Paulo. Diverse persone sono rimaste ferite, tra cui un giornalista per la rete di notizie internazionali CNN e altri due giornalisti che riprendevano la dimostrazione. Ci sono stati arresti di manifestanti. Dite al Governatore ed al Segretario di Pubblica Sicurezza di São Paulo che la libertà di espressione e di protesta pacifica sono diritti umani, anche durante la Coppa del Mondo.

www.aiyellowcard.org

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