.
.
.
E coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi
da quelli che non potevano sentire la musica.
.
.
.
.
"L'informazione è potere! L'informazione deve essere libera!"
.
.
.
E coloro che furono visti danzare vennero giudicati pazzi
da quelli che non potevano sentire la musica.
.
.
.
.
.
.
.
Leitmovie si propone di indagare, approfondire e promuovere il rapporto tra il cinema e la musica, operando in generale in tutto il campo dell’audiovisivo.
Per quale motivo creare un’associazione culturale che si occupi del rapporto tra cinema e musica?
Nonostante si sia già scritto e detto tanto, perché aprire un nuovo dialogo su questa tematica?
Qual è il motivo che spinge a focalizzare l’attenzione su tale aspetto e decidere di promuoverlo come proprio ambito di ricerca? Forse semplicemente perché si affronta ancora troppo poco l’argomento o perché il più delle volte si tratta di studi che difficilmente escono dall’indagine accademica. Ma soprattutto perché, al di là delle questioni critiche, la musica nel cinema continua a destare sempre un forte interesse ed un coinvolgimento in ogni tipo di spettatore, imponendosi come l’arte che in maniera più diretta ed istintiva riesce ad avvicinare il pubblico al linguaggio filmico.
La musica non è semplicemente uno dei tanti elementi che compongono un film, ma un potente mezzo espressivo capace di caratterizzare la natura stessa del cinema. Da quelle prime immagini accompagnate da un motivo musicale sino al moderno linguaggio audiovisivo, la musica ha costituito l’aspetto più affascinante della settima arte caratterizzandosi proprio come il tramite emotivo tra lo spettatore e le immagini sullo schermo.
L’obiettivo che si pone Leitmovie è dunque quello di stimolare una continua riflessione sulla funzione della musica nei film, che dagli ambienti più eruditi arrivi sino al grande pubblico, attraverso vie tanto stimolanti quanto diverse tra loro. È per questo che Leitmovie vuole indagare questo rapporto in tutte le sue forme, spaziando dall’organizzazione di eventi fino all’approfondimento critico e alla ricerca, creando sempre suggestivi percorsi che partano dal forte ed indissolubile legame che esiste tra la musica ed il cinema, e più in generale tra il suono e le immagini.
Questo è dunque ciò che ci ha spinto a dar vita a questa nuova avventura che speriamo possa diventare una realtà di riferimento per gli studiosi, gli appassionati e per tutti coloro vogliano approfondire questo discorso, seguendoci in tutte le nostre iniziative e facendo sì che questo spazio online sia un costante produttore di stimoli e di suggerimenti.
See you soon Space Cowboy…
.
Fonte: Leitmovie
.
.
.
.
.
.
Canone e giga in re maggiore per tre violini e basso continuo, meglio noto semplicemente come il Canone di Pachelbel, è una composizione musicale scritta nel XVII secolo – in forma appunto di canone – dal religioso e musicista tedesco Johann Pachelbel.
Pachelbel lo compose intorno al 1680, ovvero in piena epoca barocca, come parte di una pièce di musica da camera per tre violini e basso continuo.
Il Canone di Pachelbel rappresenta uno degli esempi più importanti di crossover in ambito musicale: a partire dagli anni settanta è infatti passato dall’essere un’opera poco conosciuta della musica barocca al diventare un elemento culturale universalmente noto.
.
.
Ecco alcuni dei musicisti o gruppi pop/rock che hanno riadattato il Canone o che comunque hanno riutilizzato la progressione di accordi:
Aphrodite’s Child, The Beatles, Bob Marley, Village People, Aerosmith, Oasis, Brian Eno, Joe Satriani, Yngwie Malmsteen, etc…
.
Fonte: Wikipedia
.
.
.