Tag Archives: microblogging

Dai creatori di Twitter ecco “Medium”, l’interazione diretta su un articolo ed il suo autore.

.

th

.

Medium si basa sulla convinzione che la condivisione di idee e di esperienze è ciò che muove l’umanità in avanti. Internet è il più grande strumento di condivisione di idee mai immaginato, ma abbiamo solo scalfito la superficie delle sue capacità.”  Ev Williams

.

Lasciate riposare i commenti

.

Ecco un altro esperimento interessante che riguarda i commenti e le discussioni su internet. L’esperimento è su Medium, un nuovo sito per condividere idee e opinioni creato da Evan Williams e Biz Stone, i fondatori di Twitter (il sito è ancora in fase di test, quindi per il momento non tutti possono aggiungere contenuti).

Quando leggi un articolo pubblicato su Medium non puoi scrivere un commento, ma puoi aggiungere una nota. Invece di una riflessione generica (mi piace, non mi piace), puoi commentare l’articolo punto per punto: puoi segnalare un refuso o un errore, suggerire un link o proporre una nuova idea. L’autore dell’articolo può decidere se pubblicare la nota – che in questo caso appare accanto al paragrafo – o se rispondere privatamente (per esempio, ringraziando un lettore che ha segnalato un refuso). È uno strano meccanismo, ma ha una sua logica: spinge alla collaborazione, perché aggiunge informazioni e nuovi punti di vista. Elimina lo spam e i commenti fuori luogo. Aiuta a essere sintetici, che è sempre una cosa buona.

Se la questione vi appassiona potete ascoltare l’audio dell’incontro tra Anil Dash e Nick Denton sul fallimento dei commenti, registrato un anno fa a Austin. (mre)

.

.

Fonte: Internazionale

.

______________________________________

Approfondimento (madu)

Medium, il social network impegnato

Medium e Svbtle: il networked blogging

.

.

 


Censura: Twitter e le ali della libertà

 

Immagine da Latuff Cartoons

.

di maribù duniverse

28 gennaio 2012

Il famoso attivista cinese Ai Weiwei sulla pagina del microblogging ha testualmente affermato: “Se Twitter censura smetterò di twittare”. Naturalmente,  queste dure parole suonano come  messaggio di disapprovazione totale verso le nuove decisioni prese dal social network.
Infatti, giovedì 26 gennaio, Twitter ha comunicato che “bloccherà i contenuti ritenuti pericolosi o illeciti in un determinato paese, solo a livello nazionale e non globalmente”. Questo vuol dire che in alcuni paesi  i cinguettii saranno sottoposti ad una censura selettiva,  ci sarà una gestione  calibrata delle cancellazioni.

Tale decisione rappresenta un significativo passo indietro rispetto ad un anno fa, quando i manifestanti anti-governativi di Tunisia, Egitto ed altri paesi arabi coordinarono le rivolte di massa grazie alla rete sociale creata su Twitter. Se questa censura fosse passata un anno fa cosa sarebbe accaduto nei paesi arabi?

Secondo i responsabili del social network ora è possibile “bloccare” un cinguettio muovendosi a livello nazionale senza penalizzare l’informazione a livello globale. L’utente sottoposto a censura sarà comunque avvertito con un messaggio in cui saranno riportate le motivazioni.

Frasi come queste:  “Il twet deve fluire” , “Non rimuovere i twet sulla base del loro contenuto”, frasi che rappresentavano il principio di libertà di parola ed espressione, ormai appartengono al passato.

La responsabile del Centro per la Tecnologia e la Democrazia, Cynthia Wong,  ha dichiarato: “Se Twitter,  in certi paesi, non è d’accordo a limitare alcuni contenuti potrebbe essere vietato totalmente”. Continua la Wong: “La domanda è: Cosa è meglio per la libertà di parola? Che Twitter sia completamente bloccato o che operi parzialmente con l’intento di limitare i danni nei paesi in cui ci sono leggi speciali? “. E’ per questo che Twitter ha riportato i casi di Google e Facebook che negli anni hanno provocato tensioni man mano che si espandevano nei vari Stati.

Ovviamente, Twitter cerca con queste scelte di allentare le pressioni ma nello stesso tempo mina quello che è il principio di natura globale della Rete. La reazione degli utenti su Twitter è subito scattata con twet molto duri e con una protesta di  blackout nella giornata di sabato.

.