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Coronavirus, Lockdown e vitamina D

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Vitamina D: consigliabile assumerla, ma attenzione alle “megadosi”

16 Aprile 2020

In questo periodo di confinamento in casa, l’assunzione di vitamina D è particolarmente importante, perché si tratta di un nutriente che il nostro organismo produce grazie alla luce solare. Non deriva dall’alimentazione, in nessun tipo di dieta (in quella 100% vegetale non è presente, ma anche in quella onnivora se ne può ricavare al massimo il 10% del fabbisogno, una quantità trascurabile).

La carenza di vitamina D è molto diffusa tra gli italiani, quindi molti assumono già l’integratore, in modo continuativo. In questo caso, non serve cambiare nulla rispetto a prima, si dovrà continuare con la dose che si stava già assumendo.

Per tutti, gli altri, il consiglio è di iniziare ad assumere la dose di mantenimento, che almeno mantiene i livelli corretti per chi non era in carenza già da prima.

Consiglia la dottoressa Luciana Baroni, medico, nutrizionista, presidente di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana – SSNV: “Se non avete un dosaggio recente dei vostri livelli di vitamina D e paratormone, vi consigliamo di iniziare ad assumere 1000 UI al giorno di vitamina D2 o D3 di origine vegetale, e controllare i vostri livelli ematici tra 6 mesi.”

Per i bambini di meno di un anno la dose consigliata è di 400 UI al giorno, dopo l’anno 600 UI.

Un’abitudine pericolosa: le “megadosi”

Un punto d’attenzione molto importante è quello della quantità e della frequenza di assunzione dell’integratore di vitamina D: purtroppo molti medici hanno ancora l’abitudine di prescrivere dosi molto alte in un’unica assunzione settimanale, mensile o addirittura annuale, chiamate megadosi.

Si parla di 50.000 UI in un’unica assunzione ogni 1-2 mesi (o una volta la settimana per 2-3 mesi in caso di carenza) o addirittura 300.000 UI da prendere una o due volte l’anno.

Raccomanda la dottoressa Baroni: “Sconsigliamo di assumere megadosi, perché, se si verifica un eccesso di vitamina D, questo può portare perdite di calcio con conseguente indebolimento dell’osso. In letteratura sono segnalati maggiori rischi di caduta e fratture quando la vitamina D viene assunta con megadosi.”

Sono anche riportati casi di intossicazione acuta e cronica, con sintomi quali nausea, diarrea, perdita di peso, astenia.

È preferibile assumere la dose fisiologica di 1000 UI al giorno o 2000 UI ogni 2 giorni per il mantenimento, mentre in caso di carenza servono 2000 UI al giorno.

Quale tipo di vitamina e come assumerla

Gli integratori di vitamina D2 in commercio sono sempre di origine vegetale, mentre quelli di vitamina D3 possono essere di origine vegetale (derivati dai licheni) ma molti sono invece di origine animale, quindi occorre fare attenzione al momento dell’acquisto. Sul sito del PiattoVeg è riportato un elenco di integratori vegan di vitamina D.

Non c’è differenza di efficacia tra vitamina D2 e D3, se assunte nelle dosi consigliate. L’importante è assumere l’integratore subito dopo uno dei pasti principali (pranzo o cena), perché per l’assorbimento è necessaria la presenza di grassi.

Nonostante la credenza che si va diffondendo ultimamente, non è vero che l’integratore di vitamina D vada abbinato a un integratore di vitamina K: la vitamina K viene ricavata dalla dieta senza particolari accorgimenti, in forma di K1, e viene prodotta dai batteri intestinali in forma di K2. Problemi di carenza compaiono solo in caso di resezioni intestinali o terapie antibiotiche pesantissime.

Riassumendo, poche regole facili da seguire

  • La vitamina D va assunta ogni giorno (dose = 1000 UI) o ogni 2 giorni (dose = 2000 UI), non in forma di megadosi ogni 1-2 mesi o addirittura 1-2 volte l’anno.

  • Va assunta subito dopo il pasto.

  • Non serve abbinarla ad altri integratori.

  • D2 o D3 fa lo stesso, purché la D3 sia di origine vegetale. Sul sito del PiattoVeg è riportato un elenco di integratori vegan di vitamina D.

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Bibliografia sui rischi delle megadosi

  • Nutrients. 2017 Jun 24;9(7). pii: E652. doi: 10.3390/nu9070652.

  • Clin Endocrinol (Oxf). 2010 Apr;72(4):455-61. doi: 10.1111/j.1365-2265.2009.03637.x. Epub 2009 May 25.

  • High-Dose Vitamin D Supplementation May Lead to Increased Risk of Falls. Journal of Clinical Outcomes Management. 2016 February;23(2)

  • JAMA. 2010 May 12;303(18):1815-22. doi: 10.1001/jama.2010.594.

  • Harvard Women’s Health Watch. Taking too much vitamin D can cloud its benefits and create health risks. Nov 2017.

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Fonte: accademianutrizione.it

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