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Jatevenne! Napoli in piazza contro il razzismo, il fascismo e l’omofobia

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Napoli – Giovedi 24 novembre 

ore 20.00 in piazza del Gesù

Musicisti contro il razzismo e il neofascismo

 

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MANIFESTAZIONE  

Napoli – Sabato 26 novembre

15.00 – 18.00  piazza Cavour

Il 26 novembre è stata annunciata una manifestazione nazionale dei gruppi nazifascisti a Napoli! Il loro scopo è quello di insediarsi in questa città dopo che due anni fà la mobilitazione di migliaia di studenti, precari e lavoratori napoletani li ha mandati via dal quartiere Materdei, che pure fin dal primo momento li aveva rigettati.

Mentre con la crisi economica assistiamo al sequestro della democrazia per sacrificare i nostri diritti e il nostro futuro agli interessi della speculazione finanziaria, i razzisti e i fascisti come Casapound cercano di deviare le lotte sociali in rancore verso i più deboli, in astio per le differenze e i migranti, in pratiche squadriste, sessiste e omofobe. Alimentano la guerra tra poveri e per questo ricevono coperture politiche e sostegno economico, moltiplicando le provocazioni violente contro gli attivisti dei movimenti sociali in tutta Italia (il caso più clamoroso l’aggressione al movimento dell’Onda studentesca).

La nostra città, che riconquistò la libertà e la dignità ribellandosi in massa all’occupazione nazifascista, non può accettare ulteriori ferite da chi rivendica pubblicamente l’eredità della tirannia e dell’autoritarismo! Da chi è legato a personaggi che per decenni hanno insanguinato le piazze di questo paese con le bombe commissionate dai servizi segreti a piazza Fontana, Brescia, Bologna, sul treno Italicus…

In questo tempo siamo tutti chiamati a mobilitarci per combattere la precarizzazione del lavoro e dell’esistenza, per un futuro di diritti e di maggiore uguaglianza. Per questo sabato 26 novembre invitiamo tutte e tutti in piazza per esprimere il proprio rifiuto contro questa “marcia su Napoli”. Perché un altro mondo è possibile, senza squadrismo, autoritarismo, sessismo e razzismo!

Antirazzisti/ e Antifascisti/e napoletani

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NO TAV: “Faremo disobbedienza civile”

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di Mauro Ravarino

Chi voleva che il count-down in vista di domenica fosse un’escalation di tensioni ha avuto il ben servito. Non saranno certo i No Tav ad alimentarla. Gli interventi articolati, le mani alzate per un voto unanime e il coro liberatorio finale con il motto «Sarà düra» sono il ritratto di un’assemblea intensa, che giovedì sera a Villar Dora si è espressa favorevolmente rispetto alla proposta del coordinamento dei comitati. Sarà una giornata di disobbedienza civile a volto scoperto e a mani nude (senza oggetti contundenti, solo tronchesine per tagliare «le reti illegittime del non cantiere»). Avrà regole precise e condivise: «Nessuno dovrà accettare lo scontro. Nessuno di noi – ha spiegato Alberto Perino – può permettere che accada il minimo incidente. Ci stiamo giocando una grossa fetta del patrimonio di oltre vent’anni di battaglie».
La zona vicino al sito della Maddalena, strade e sentieri, è off-limits già da questa mattina, secondo l’ordinanza del prefetto di Torino Alberto Di Pace. Ma la Valle – sfibrata dall’isteria politico-mediatica e dagli allarmi del ministro Maroni, che alla vigilia del 30 luglio disse che sarebbe scappato il morto quando poi non successe nulla – è pronta a «Diamoci un taglio». L’appuntamento è alle 10.30 di domenica a Giaglione.        (leggi tutto)

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Fonte: il Manifesto

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Indignados, un fallimento tutto italiano

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Una meravigliosa occasione perduta

I cosiddetti Indignados italiani hanno fallito. O, forse, noi italiani non abbiamo compreso a fondo il significato dell’indignazione.
Si dirà che c’erano molti pacifici che credevano di marciare pacificamente; si dirà che una frangia violenta ben organizzata, magari con il supporto di elementi stranieri, ha rovinato una manifestazione bellissima. I black bloc sono diventati un alibi troppo scontato in un modo di manifestare diventato anacronistico, ancorato a schemi che hanno almeno 50 anni di vita, modelli che il potere politico finanziario è ben preparato a fronteggiare. È impossibile evitare la violenza dei ragazzi vestiti di nero? Sicuramente è possibile tenerli fuori dalla festa.

È proprio in questo che gli organizzatori della manifestazione italiana (unica in Europa ad aver preso questa piega vergognosa) hanno fallito. Quello degli Indignados è un movimento nuovo, fresco, creativo, improvvisatore. A Roma il tutto è stato pianificato come una qualsiasi manifestazione sindacale con il classico raduno in Piazza della Repubblica e fine corsa a Piazza San Giovanni. Nulla di nuovo. Come nuove non erano le presenze alla manifestazione: bandiere di Sinistra e Libertà, dei Cobas, del Partito comunista dei lavoratori, dei No Tav non avrebbero dovuto esserci. Tanto meno il gruppo del “no tessera del tifoso”. Sì, c’erano anche loro. (leggi tutto)

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Fonte: PeaceReporter

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