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Hawking dona al mondo la sua tesi | Libertà della conoscenza sul Web

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Hawking dona al mondo la sua tesi e i server vanno in tilt

La tesi del 1966 di uno dei fisici più famosi al mondo, presente nel catalogo dell’Università di Cambridge, è ora scaricabile gratuitamente. Più di 60mila utenti mossi dal desiderio di accedere al libero sapere o dal semplice intento di dimostrare apprezzamento nei confronti dell’autore hanno preso d’assalto l’archivio online della Cambridge Library mandandolo in overload

di Mirko Zago

L’Università di Cambridge ha reso di pubblico dominio la tesi di dottorato di Steven Hawking, il celebre fisico britannico famoso per le sue ricerche sull’espansione dell’universo. La tesi di 134 pagine scritta nel 1966 in parte a macchina e in parte a mano per le formule, dal titolo “Properties of Expanding Universes” è scaricabile in PDF senza più la necessità di pagare le 65 sterline precedentemente previste. La notizia della disponibilità al download gratuito di uno dei documenti più richiesti del catalogo universitario (di cui lo stesso autore ne ha recentemente raccontato i segreti), ha mandato occasionalmente in tilt i server dell’università che non hanno tenuto il sovraccarico causato dalle oltre 60mila richieste di download.

“Rendendo libero l’accesso alla mia tesi di dottorato, spero di ispirare le persone di tutto il mondo a guardare le stelle e non i propri piedi; per chiedersi quale sia il nostro posto nell’universo e cercare di dare un senso al cosmo. Chiunque, dovunque nel mondo dovrebbe avere accesso libero e non ostacolato non soltanto alla mia ricerca, ma alla ricerca di ogni grande mente indagando attraverso lo spettro della comprensione umana. Ogni generazione si trova sulle spalle di coloro che sono arrivati prima, proprio come ho fatto io quando ero un giovane dottorando a Cambridge, ispirato all’opera di Isaac Newton, James Clerk Maxwell e Albert Einstein” – ha commentato l’autore fiero che la sua tesi sia così apprezzata e ritenuta importante per il mondo accademico. “È meraviglioso sapere quante persone hanno già dimostrato interesse e scaricato la mia tesi; spero solo che non resteranno delusi ora che ne hanno finalmente accesso!” – prosegue.

La repository online che ospita la tesi e su cui risiedono tutte le pubblicazioni dell’Università è stata creata nel 2003 con il nome Apollo (precedentemente era battezzata DSpace) ed è gestito dalla University Library e costituisce un fondamentale supporto digitale alle attività di ricerca e divulgazione. I suoi contenuti digitali regolati da vari livelli d’accesso sono nella maggior parte dei casi a libera consultazione e regolati dal progetto Open Access (usufruibile liberamente dai dottorandi). “Dall’ottobre 2017 in poi, tutti gli studenti di dottorato di laurea presso l’Università di Cambridge saranno tenuti a depositare una copia elettronica del proprio lavoro per futura conservazione. E come avvenuto per il professor Hawking, speriamo che molti altri studenti avranno l’opportunità di distribuire gratuitamente il proprio lavoro online fornendo la loro tesi dentro il perimetro di Open Access”- chiarisce l’Università.

“Gran parte della ricerca intrapresa nel Regno Unito è sostenuta da fondi pubblici. I ricercatori fanno la ricerca e divulgano il loro lavoro attraverso articoli di giornale, conferenze, capitoli di libri o libri. Una volta presentate le pubblicazioni altri ricercatori valutano il lavoro e lo inviano per una revisione reciproca condotta dalla comunità accademica. I ricercatori non ricevono pagamenti o royalties per i loro articoli pubblicati”, chiarisce ancora l’Università.

Il mondo accademico, o almeno una sua parte, ha dato così dimostrazione di voler essere fautore della libertà della conoscenza sul Web. Rendere di pubblico dominio un documento di così alto valore scientifico con il pieno consenso dell’autore stesso, ha dimostrato che la Rete può essere il mezzo per superare gli “ostacoli” morali (sebbene non tecnici) e i limiti imposti all’accesso alla cultura in ogni sua forma, sapendo sostituire alla venalità (di monetizzare – e non poco – dalle ricerche scientifiche) la libertà e la condivisione dei frutti più grandi dell’intelletto umano.

Nel caso specifico della tesi di Hawking ricordiamo che lo stesso aveva inserito nel frontespizio alcune note di difesa del copyright decadute dietro sua volontà. La direttiva 2011/77/EU prevede infatti la decadenza dei diritti trascorsi 70 anni dalla morte dell’autore e che in molti Paesi europei la data del 1924 viene identificata come spartiacque tra opera protetta e di pubblico dominio (a prescindere dal fatto che l’autore sia ancora in vita o meno).

Per chi volesse conoscere la straordinaria ed edificante storia di Stephen Hawking, dagli anni dell’università alle battaglie personali contro la lenta e logorante progressione della malattia, e apprezzarlo quindi ben oltre la sua mente geniale, il film del 2014 “La Teoria del tutto“, diretto da James Marsh e interpretato da Eddie Redmayne, è una perla da custodire gelosamente nel cuore.

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Fonte: Punto Informatico

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