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Vangelo Esseno della Pace (2° secolo a.c.)
…non uccidete nè uomini, nè animali, né il cibo che va nella vostra bocca…se vi nutrite di cibi vivi questi vi vivificheranno, se uccidete il vostro cibo, il cibo morto vi ucciderà…la vita viene dalla vita, dalla morte viene sempre la morte…ciò che uccide il vostro cibo, uccide anche le vostre anime…i vostri corpi diventano ciò che mangiate, come le vostre anime diventano ciò che voi pensate. Perciò non mangiate ciò che il gelo e il fuoco hanno distrutto, perché i cibi bruciati, gelati e decomposti, bruceranno, geleranno e decomporranno il vostro corpo. Mangiate frutti e erbe…alimentati e maturati dal fuoco della vita.
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Gli Esseni furono un gruppo ebraico di incerta origine, nato forse attorno alla metà del II secolo a.C. e organizzato in comunità monastiche isolate di tipo eremitico e cenobitico.
I resoconti di Giuseppe e Filone mostrano che gli Esseni (Filone: Essaioi) conducevano una vita strettamente celibe, ma comunitaria − spesso paragonata dagli studiosi alla vita monastica buddista e in seguito cristiana − anche se Giuseppe parla di un altro “rango di Esseni” che si sposavano (Guerra 2.160-161). Secondo Giuseppe, avevano usanze e osservanze come la proprietà collettiva (Guerra 2.122; Ant. 18.20), eleggevano un capo che attendesse agli interessi di tutti e i cui ordini venivano obbediti (Guerra 2.123, 134), era loro vietato prestare giuramento (Guerra 2.135) e sacrificare animali (Filone, §75), controllavano la loro collera e fungevano da canali di pace (Guerra 2.135), portavano armi solo per protezione contro i rapinatori (Guerra 2.125), e non avevano schiavi, ma si servivano a vicenda (Ant. 18.21) e, come conseguenza della proprietà comune, non erano dediti ai commerci (Guerra 2.127). Sia Giuseppe sia Filone hanno lunghi resoconti dei loro incontri comunitari, pranzi e celebrazioni religiose. Da quanto si è dedotto, il cibo degli Esseni non poteva essere alterato (con la cottura ad esempio); e potrebbero essere stati strettamente vegetariani, mangiando principalmente pane, radici selvatiche e frutta. [senza fonte] Dopo un totale di tre anni di prova (Guerra 2.137-138), i membri appena unitisi prestavano un giuramento che comprendeva l’impegno a praticare la pietà verso la divinità e l’aderenza a principi morali verso l’umanità, per mantenere uno stile di vita puro, di astenersi da attività criminose e immorali, di trasmettere intatte le loro leggi e di preservare il libro degli Esseni e il nome degli Angeli (Guerra 2.139-142). La loro teologia includeva il credo nell’immortalità dell’anima e il fatto che avrebbero ricevuto indietro le loro anime dopo la morte (Guerra 2.153-158, Ant. 18.18).
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