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Calcio & Rivoluzione: Eric Cantona presenta il suo documentario “Les rebelles du foot”

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La leggenda del calcio Eric Cantona, che il 12 luglio ha presentato a Sarajevo il suo documentario “Les Rebelles du foot” , ha affermato che “il calcio unisce le persone”ed insegna ai giovani ad essere aperti al mondo.

“Credo che il calcio possa essere un’educazione straordinaria per la gente” ha dichiarato Cantona ad Efe.
“Il calcio è lo sport più popolare al mondo, è un gioco che attrae ed unisce persone differenti tra loro. Quando la si pensa in questo modo, quando lo si trasmette ai bambini perché abbiano una visione delle cose aperta, allora tutto questo diviene geniale” .
Cantona ha presentatolo scorso 12 luglio la sua pellicola alla 18esima edizione del Festival del cinema di Sarajevo, all’interno del programma “Open Air”.
Il calciatore è arrivato a Sarajevo con Gilles Rof, che ha diretto il documentario, e con il fotografo Gilles Perez.
Il film narra la vita di cinque calciatori e delle loro lotte al di fuori del campo. Uno di questi è l’ex calciatore del FK Sarajev Pedrag Pasic, che durante la guerra in Bosnia (1992-1995) si rifiutò di abbandonare il paese per dedicarsi alla formazione dei bambini in pieno assedio di Sarajevo.
“E’ una grande soddisfazione essere qui, nel luogo dove abbiamo girato il documentario, in compagnia di uno dei “calciatori ribelli” “ ha detto Cantona durante la sua visita alla scuola di calcio di Pasic.
L’ivoriano Didier Drogba, il cileno Carlos Caszely, l’algerino Rachild Mekhloufi e il brasiliano Sócrates sono gli altri “ribelli” protagonisti del film ideato e scritto dalla vecchia stella del Manchester United, che nel 2001 è stato dichiarato il calciatore del secolo.

Dopo aver lasciato il calcio professionistico, “King Cantona”, come è conosciuto anche nella sua vecchia squadra, ha iniziato una carriera cinematografica che lo ha portato a lavorare con attrici come Cate Blanchett e registi come Ken Loach. Attualmente è allenatore della nazionale francese di beach soccer. Guarda il video.

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Fonte: Calcio & Rivoluzione

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Anche Eric Cantona con Mahmoud Sarsak

Mahmoud Sarsak

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da NENA News

Il campione di calcio francese “scende in campo” a sostegno del suo collega palestinese che fa lo sciopero della fame in un carcere israeliano

Eric Cantona, indimenticato campione di calcio francese degli anni 90, «scende in campo» per sostenere la richiesta di liberazione immediata di Mahmoud Sarsak, il calciatore della nazionale palestinese che da quasi tre mesi fa lo sciopero della fame in un carcere israeliano.

Cantona, per anni punta del Manchester United, ieri ha inviato una lettera al ministro dello sport britannico Hugh Robertson e al presidente della Uefa Michel Platini, in appoggio alla battaglia contro la detenzione che, a rischio della vita, sta conducendo Sarsak. La lettera porta la firma anche dell’intellettuale ed accademico statunitense Noam Chomsky e del regista Ken Loach.

«E’ tempo che cessi l’impunità di Israele e di insistere affinché (lo Stato ebraico) rispetti gli stessi standard di uguaglianza, giustizia e di legalità internazionale che sono richieste agli altri Stati», è scritto nella lettera, in riferimento all’utilizzo da parte di Israele della «detenzione amministrativa», che prevede il carcere senza processo e sulla base soltanto di una raccomandazione dei servizi di sicurezza.

Israele accusa Sarsak di essere un «terrorista del Jihad Islami» ma non ha prodotto alcun prova a sostegno di presunti reati compiuti dal palestinese, originario della Striscia di Gaza.

Da parte sua l’associazione internazionale dei calciatori professionisti FIFPro si dice «molto preoccupata» anche per la situazione di altri giocatori di calcio in Palestina. Preoccupazione analoga è stata espressa al presidente della FIFA Joseph S. Blatter in un messaggio inviato ai vertici del calcio israeliano.

Intanto peggiorano giorno dopo giorno le condizioni di Sarsak da 86 giorni senza cibo. Due giorni fa sembrava che il giovane calciatore palestinese avesse deciso di porre fine alla protesta ma ieri l’avvocato del detenuto, Jawad Bulos, ha smentito la notizia: lo sciopero della fame di Sarsak prosegue.

Mahmoud è nato a Rafah, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, nel 1987. Ad otto anni aveva già scoperto la sua passione per il pallone e aveva iniziato a giocare con il Rafah Sport Club. Pochi anni dopo, per le sue doti particolari, era entrato nella squadra degli adulti e da lì direttamente nella nazionale palestinese, come centravanti. Da quel momento aveva avuto l’opportunità di uscire dalla prigione a cielo aperto di Gaza, per recarsi in Cisgiordania e in altri paesi come Qatar, Egitto, Norvegia, Turchia ed Iraq. Ed è proprio mentre cercava di uscire da Gaza che è stato arrestato, il 22 luglio 2009, al valico di Erez.  Nena News

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