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Nascono i Circoli dell’ambiente del PdL e promuovono inceneritori e nucleare

Attenzione!  Comincerà a breve un sottile lavoro di disinformazione da parte dei cosiddetti Circoli dell’ambiente, 150 sul territorio nazionale, per promuovere il Nucleare, gli Inceneritori, il Ponte sullo Stretto, la privatizzazione dell’Acqua….

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Sono stati presentati ieri i Circoli dell’ambiente e della cultura rurale alla Camera dei deputati. I circoli nascono come risposta all’ambientalismo cosi detto di sinistra, ossia quello si dice sia marchiato dai no. Infatti, il claim è: “Oltre ogni no”. L’ambiente politico di coltura di questa iniziativa è il PdL. Dunque si a nucleare e si a inceneritori.

L’idea dei circoli nasce a Salerno e è sostenuta da giovani politici campani, che hanno messo in piedi una struttura di 150 sedi sparse sul territorio nazionale. L’obiettivo è arrivare a 50mila tesseramenti e sostenere evidentemente la battaglia politica ai referendum contro il nucleare, per cui invitano a astenersi dal voto.  (Fonte: Ecoblog)

Dichiara Alfonso Fimiani il fondatore:

Il vecchio ambientalismo volge al tramonto ed è anacronistico. Noi siamo qui non per fare politica elettorale, ma anche per fare politica. E’ nostra la proposta di legge che chiede il commissariamento dei Comuni con meno del 50 per cento di raccolta differenziata. E’ nostra la proposta di riforma della Costituzione che introduce il valore ambiente.

Fonte: AgenParl


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Ancora :   “Nucleare: Robilotta (PdL), bene Si dei circoli Ambiente e del sen. Gramazio”

Condivido la posizione dei “circoli dell’Ambiente”, che sono stati costituiti oggi alla presenza del Presidente Fimiami, del Ministro Matteoli e del sen. Gramazio, sul Si al Nucleare, alla gestione privata del servizio idrico e al ponte sullo stretto di Messina.
Bene ha fatto il sen. Gramazio a sottolineare che nel Lazio il nucleare potrebbe ripartire subito dal momento che abbiamo siti già esistenti come Montalto, dove la centrale era stata già costruita e purtroppo subito smantellata a causa di uno sciagurato e strumentale referendum che ci ha condannato ad essere un paese poco competitivo dal momento che l’energia costa il trenta-quaranta per cento in più rispetto agli altri paesi europei.

Fonte: Civita News

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