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Appello: “Anche la Chiesa paghi l’Ici”

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7 dicembre 2011

Presidente Monti,
Lei ha appena presentato una manovra “lacrime e sangue” in cui si chiedono pesanti sacrifici ai cittadini, tra le misure previste anche la reintroduzione dell’Ici (in futuro Imu). Eppure i privilegi della Casta e della Chiesa non vengono intaccati: rimane in vigore quella legge simoniaca approvata dal governo Berlusconi per cui il Vaticano è esente dal pagamento dell’Ici. Per questo chiediamo al suo governo – affinché vengano mantenute quelle promesse di equità nella manovra – di abolire questo ignobile privilegio.

FIRMA L’APPELLO

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Fonte: MicroMega

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Democrazia sparita

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Senza i comunisti la classe operaia allo sbaraglio? (1) – Democrazia sparita: l’Italia è sempre più simile alla Corea del Nord

di Paolo De Gregorio


Tramontata l’ideologia comunista che prometteva ai lavoratori di diventare classe dirigente e di emanciparsi dallo sfruttamento, finita ogni speranza di cambiamento sostanziale del rapporto tra le classi sociali, scomparsa la sinistra ormai appiattita sul modo capitalista di produrre, con buona parte dei sindacati a libro paga confindustriale, ecco le masse lavoratrici oggi: deluse, passive, senza futuro, con abbondanza di precari e disoccupati, che votano per la Lega e per Berlusconi.

Tutti i partiti stanno comodi nel “Palazzo” e hanno perso il contatto territoriale con le masse popolari, tranne due “poteri forti”, anzi fortissimi, che sono il sistema televisivo e la Chiesa cattolica. Tenendo conto che un rapporto con la cultura, i libri, i giornali, viene tenuto solo dal 20% degli italiani delle classi colte e borghesi, l’80% degli altri italiani ha le informazioni esclusivamente dalla televisione e dal rapporto con la Chiesa. Perché ci stupiamo del ventennio berlusconiano, ormai apertamente dittatura clerico-fascista, attraverso una telecrazia monopolista e opprimente?

Tutte le idee che circolano oggi, le mode, gli orientamenti sessuali, l’estetica, sono fabbricate con ingenti mezzi, con cadenza quotidiana, implacabili come le gocce che scavano le rocce, senza che nessuno possa opporsi con strumenti dello stesso peso. L’8 per mille alla Chiesa cattolica (circa duemila miliardi delle vecchie lire l’anno), il suo capillare sistema di parrocchie, opere, scuole, ospedali, radio, televisioni, è la vera anomalia della nostra democrazia, in quanto dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, la destra si è trovata sempre il sostegno elettorale dell’apparato vaticano.

Il colpo di grazia è arrivato negli anni 80 con la fine del PCI e la consegna, da parte del governo Craxi del monopolio delle TV private al suo compare di P2 Berlusconi. Da allora in poi il sistema democratico si è rapidamente deteriorato, i lavoratori hanno subito un forte peggioramento delle condizioni di lavoro,
introdotto per legge il precariato con la complicità sindacale, l’immigrazione e le delocalizzazioni all’estero hanno fatto il resto, con più lavoro nero e guerra tra poveri. (leggi tutto)

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Fonte: Domani.arcoiris.tv

 

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Approfondimento

Libertà di stampa: come ci vedono gli olandesi

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Il monopolio della Chiesa sulle nostre vite

Il monopolio statale in materia scolastica e le minacce dell’educazione sessuale e civile alla libertà religiosa, sono tra i temi che Benedetto XVI ha affrontato durante l’udienza al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. Per il Papa è “preoccupante” che il “servizio che le comunità religiose offrono a tutta la società, in particolare per l’educazione delle giovani generazioni, sia compromesso o ostacolato da progetti di legge che rischiano di creare una sorta di monopolio statale in materia scolastica, come si constata ad esempio in certi Paesi dell’America Latina”.

Quali sarebbero questi progetti di legge a cui il Papa fa riferimento? E soprattutto quali sarebbero i servizi offerti dalle comunità religiose per l’educazione dei giovani? E questi servizi da chi sarebbero lautamente pagati?

Prendiamo l’esempio italiano, che è quello che conosciamo meglio. Ogni provvedimento legislativo, di qualunque governo, ha sempre previsto uno stanziamento più che generoso di milioni di finanziamenti alle scuole private. In Italia la stragrande maggioranza delle scuole private risulta gestita direttamente da ordini o istituti cattolici o si ispira all’educazione cattolica.

Le circa 7.000 scuole cattoliche ricevono infatti denaro pubblico sotto forma di: sussidi diretti, per la gestione di scuole dell’infanzia e primarie; finanziamenti di progetti finalizzati all’elevazione di qualità ed efficacia delle offerte formative di scuole medie e superiori; i “buoni scuola” per le scuole di ogni ordine e grado come contributo alle famiglie.

Mentre nelle scuole pubbliche mancano soldi per il funzionamento didattico e amministrativo e si chiede alle famiglie di partecipare ad ogni spesa, compreso l’acquisto della carta igienica, i “buoni scuola” per l’iscrizione alle scuole cattoliche di ogni ordine e grado, oggi ci costano oltre 9 milioni di euro all’anno. (leggi tutto)

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Fonte: Me-DeA

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