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“Per l’amor di Dio”, documentario di Vito Robbiani. Per un cinema libero e indipendente e per la laicità dello Stato.

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Per l’amor di Dio“, è un film documentario su degli attivisti atei che in Italia assieme all’associazione UAAR (Unione Atei Agnostici Razionalisti) lottano per la laicità dello stato.

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Nota del regista

Inizio il film con la scritta: “Per un cinema libero e indipendente”. Una frase forse pomposa, ma che vuole sottolineare il fatto che questo documentario sia stato totalmente autoprodotto. Ho sperimentato sulla mia pelle l’impossibilità di trovare finanziamenti per questo tipo di soggetto. E allora non mi è rimasto che realizzarlo a mie spese: è stata un’ulteriore conferma che essere non credenti in Italia (ma anche nella laica Svizzera), non è solo anomalo ma anche faticoso.

Ho voluto mostrare la vita di alcuni atei, più che l’aspetto associativo del movimento. Volevo spiegare come il non essere credenti sviluppi un forte spirito critico.
L’essere ateo determina le proprie scelte di vita. Scelte che spesso si distinguono per rettitudine e impegno sociale.

L’ateo è una persona qualunque, come dice Isabella: “anche l’ateo ha la mamma, dei figli, un cane da portare a passeggio, un lavoro, la spesa da fare, insomma, anche noi non ci facciamo mancare nulla…”.  Vito Robbiani

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.Il documentario è stato selezionato per il 26°  FIPA – Festival international de Programmes Audiovisuels di Biarritz  22-27 gennaio 2013

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Oggi a Washington ci sarà la Woodstock degli atei

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Usa, al via la Woodstock degli atei. Attesi in 30 mila a Washington

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Sara’ la ‘Woodstock’ degli atei: in una America religiosissima che ancora oggi non eleggerebbe mai presidente un non-credente, domani, una massa di almeno 30 mila persone calera’ sul grande e fiorito Mall di Washington per celebrare l’assenza di Dio. E soprattutto quella che gli organizzatori chiamano “l’uscita allo scoperto” di migliaia di persone che negli Usa non hanno il coraggio di rivelare ad amici, vicini, familiari la loro assenza di fede in una entita’ superiore: ossia, atei e agnostici.

Il “Rally della Ragione”, cosi’ David Silverman presidente degli “American atheist” ha chiamato la manifestazione, viene gia’ equiparato alla rivolta di Stonewall di 40 anni fa, quando un gruppo di omosessuali riuniti nel bar gay di New York ‘Stonewall Inn’ opposero resistenza al raid della polizia dando vita di fatto al movimento gay.

Obiettivo del raduno – spiegano gli organizzatori – non e’ contrastare i credenti in Dio, ma semplicemente mostrare all’ intera Unione, proprio dal grande giardino della capitale, quanti sono davvero i non credenti americani e cambiare la negativa immagine degli atei ancora preponderante negli Stati Uniti. “Quando fra qualche tempo ricorderemo il ‘Rally della Ragione” ci renderemo conto che e’ stato il momento della trasformazione del movimento ateo”, predice Silverman.

“La verita’ – spiega Hemant Metha – blogger non credente – e’ che ogni volta che si sente la parola ateo e’ sempre accompagnata da un aggettivo negativo: ‘ateo arrabbiato’, ‘ateo militante’, ‘ateo irriducibile’, e cio’ deve cambiare. Ci sono anche atei sorridenti e felici”.

Ecco allora che i senza-Dio si presenteranno sul Mall sorridenti, giocosi e con un programma a suon di musica guidato dal gruppo rock chiamato guarda caso ‘Bad Religion’ (Religione cattiva’ ndr).

Tra gli ospiti d’onore, portavoce degli atei, ci saranno il comico Eddie Izzard e il biologo di Oxford Richard Dawkins. E la prossima settimana una delegazione di 300 atei avra’ incontri alla Casa Bianca e al Senato Usa per iniziare il cammino del loro riconoscimento.

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Fonte: blitz quotidiano

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Il papa attacca l’ateismo, l’UAAR replica: “la sua è cattiva coscienza”

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Durante il discorso pronunciato giovedì scorso ad Assisi nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, in occasione di un incontro interreligioso e pellegrinaggio di preghiera, Benedetto XVI, nonostante quattro non credenti presenti per il cosiddetto “Cortile dei Gentili” (a cui era stato invitato perfino il filosofo A. C. Grayling), ha colto l’occasione per attaccare gli atei dicendo, tra le altre cose, che “l’assenza di Dio porta al decadimento dell’uomo e dell’umanesimo”. Al tempo stesso il papa ha strizzato l’occhio agli agnostici definendoli come persone che non hanno “il dono del poter credere” e che “tolgono agli atei combattivi la loro falsa certezza”. L’UAAR ha diramato un comunicato stampa per sottolineare il chiaro tentativo di demonizzare l’incredulità, per ricordare al papa che in nome dell’ateismo non è stata mai combattuta alcuna guerra, che il nazismo non è certo frutto dell’ateismo e che i paesi con il maggior numero di atei sono anche quelli dove il tasso di criminalità è minore.

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Comunicato stampa UAAR

Doveva essere una giornata di riflessione e di dialogo: ma Benedetto XVI, che pure vi aveva invitato quattro non credenti, ha trasformato il meeting di Assisi nellʼennesimo attacco agli atei. “L’assenza di Dio”, ha sostenuto il pontefice, sarebbe causa di violenza e persino dei campi di concentramento, perché la negazione del divino “corrompe lʼuomo, lo priva di misure, gli fa perdere lʼumanità”. Per contro, lʼuso della violenza in nome della religione sarebbe soltanto “un utilizzo abusivo della fede cristiana”.

“Non è la prima volta che il papa si rivela ateofobo”, sostiene Raffaele Carcano, segretario UAAR. “Il suo attacco agli atei, e la pretesa di annettersi gli agnostici, sono il chiaro tentativo di demonizzare l’incredulità, che si va sempre più diffondendo nel mondo: come ammette lo stesso papa, evidentemente preoccupato”.

“A Benedetto XVI”, prosegue Carcano, “ricordiamo che in nome dell’ateismo non è stata mai combattuta alcuna guerra, e che i paesi con il maggior numero di atei sono anche quelli dove il tasso di criminalità è minore”. Quanto ai campi di concentramento, conclude Carcano, “essi sono il frutto del millenario antisemitismo cristiano. Adolf Hitler credeva in Dio, mentre gli atei erano fuorilegge durante il nazismo. Il motto della Wehrmacht era “Dio è con noi”: Ratzinger lo sa benissimo, avendo servito nell’esercito tedesco”.

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