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Seattle, novembre 1999: No-global Movimento Profetico

 

From Seattle Times 1999

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Azione diretta contro l’OMC e la Globalizzazione


Seattle,  novembre 1999

Una citta’ paralizzata dai militanti antiglobalizzazione. Determinazione a non permettere questo ennesimo passaggio dell’omologazione dei mercati al pensiero unico neoliberista del capitalismo transnazionale. Migliaia di donne e uomini oggi sono scese in piazza nel regno della Microsoft per impedire ai ministri e ai rappresentanti di 135 paesi di iniziare la conferenza sul M.A.I. ( Multilateral Agreemement on Investments). Fino dalle 5 del mattino nella zona universitaria di Seattle si respiravano la mobilitazione e il peso di una giornata importante. I preparativi andavano dagli striscioni alle medicazioni per le cariche di polizia (prevedibili), all’occorente per trascorrere interminabili ore in prigione per un eventuale arresto. In una partecipata assemblea autoconvocata alle 7.00 del mattino prendevano la parola i rappresentanti delle comunita’ indiane americane e indigene del centro-America ribadendo il diritto dei popoli a decidere della propria terra e della propria esistenza.

Di li’ a piccoli gruppi, sotto una pioggia freddissima, migliaia di persone si sono avvicinate allo Sheraton Hotel e al centro conferenze, dove da li’ a poco sarebbero dovuti convenire i delegati per la conferenza OMC; accerchiando l’intera zona hannodi fatto impedito l’ingresso a circa 300 dei 500 delegati e hannno decretato l’annullamento della conferenza stessa. Nonostante le cariche della polizia e i numerosi arresti fino al tardo pomeriggio gli attivisti sono rimasti a presidiare gli edifici dove si sarebbe dovuto svolgere il Millennium Round.

Alle 12 e’ partito anche il corteo dell’AFL-CIO, il sindacato istituzionale che nonostante una politica di cogestione con il governo Allbright dei passaggi neoliberisti sulla qualita’ del lavoro che hanno sicuramente peggiorato negli Stati Uniti la situazione dei lavoratori, e’ stato costretto dalla propria base a scendere comunque in piazza contro l’OMC.

Quando il corteo incalcolabile si e’ avvicinato allo Sheraton, migliaia di lavoratori dell’AFL-CIO si sono uniti ai giovani anarchici (black), ai militanti del sindacato IWW e agli altri attivisti che gia’ dalla mattina avevano circondato tutto il centro di Seattle, dimostrando nei fatti che solo l’azione diretta poteva incidere realmente in una battaglia cosi’ importante.

In questa giornata si e’ visto chiaramente quel filo rosso che lega le manifestazioni di Seattle a quelle di Firenze contro la “Terza via”, alle azioni dirette per la libera circolazione dei migranti in Europa, alle battaglie per il reddito. Di fronte a un capitalismo che con i propri mandarini (FMI, BM, OMC) e i gestori politici, poco importa se di destra o di “sinistra”, che articolano l’omologazione al pensiero unico del neoliberismo della guerra e della morte, oggi piu’ che mai appare chiara la necessita’ di rilanciare con forza la costruzione e il rafforzamento di reti che colleghino i conflitti, l’autorganizzazione sociale e sindacale e un’azione globale che attraversi le realta’ nazionali e che abbia la capacita’ di interrompere la ristrutturazione capitalista.

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WTO: DA SEATTLE A GINEVRA  –  Ribellarsi è Giusto!

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Milano, 16 dicembre 1999

I partecipanti all’assemblea, individualmente e/o come associazioni, sottoscrivono quanto segue poiche’ concordano nel:

– denunciare che il Wto, con le sue modalita’ di azione, costituisce di fatto un governo mondiale invisibile e antidemocratico che agisce contro il benessere delle popolazioni e dell’ambiente; se questo modo di agire non verra’ fermato, si giungerebbe alla completa riduzione della vita a merce, all’aumento della ricchezza per pochi e della poverta’ per molti, all’omogeneizzazione delle molteplici e ricche culture dei popoli, all’estendersi delle guerre sia con i trattati commerciali che con le armi, all’accelerazione della distruzione della vita animale e vegetale sulla terra, e verrebbero vanificate le Convenzioni internazionali e le leggi nazionali di tutela dell’ambiente e del lavoro;

– esprimere soddisfazione per il fallimento della prima fase del Millenium Round, in quanto e’ emersa chiara e forte l’esigenza della societa’ civile di indirizzare e non di subire gli effetti legati alla diffusione del commercio nel mondo; manifestare solidarieta’ a tutti coloro che sono stati feriti ed arrestati a Seattle e in altre citta’ ed essere solidali con tutti coloro che, dai luoghi piu’ diversi del pianeta, hanno collaborato a denunciare la pericolosita’ del vertice;

– impegnarsi a raddoppiare gli sforzi per combattere il modello neoliberista, il cui unico fine e’ quello del profitto fine a se stesso rappresentato nello specifico dalle multinazionali, dal Wto, e dalla politica militare degli Stati Uniti;

– agire per diffondere comportamenti e consumi consapevoli che si oppongano allo sfruttamento dei lavoratori e alla distruzione dell’ambiente e che non aumentino lo spreco di risorse e la gia’ enorme differenza nella distribuzione della ricchezza fra il Nord e il Sud del mondo;

– riaffermare la centralita’ di un rapporto armonioso fra le popolazioni e l’ambiente naturale nello sviluppo delle societa’;

– agire per difendere e affermare in tutto il mondo i diritti dei lavoratori, individuali, collettivi e sindacali;

– agire per difendere in tutto il mondo il diritto alla sovranita’ alimentare dei popoli, per opporsi alla diffusione degli organismi geneticamente modificati in agricoltura e per impedire a poche multinazionali di impadronirsi delle risorse genetiche del pianeta;

– chiedere che il Wto rispetti tutte le convenzioni internazionali, perche’ la politica, intesa come perseguimento democratico del bene comune, prevalga, e perche’ le istituzioni specializzate delle Nazioni Unite non siano emarginate o subordinate ad esso;

– agire perche’ il parlamento italiano e quello europeo aprano una discussione trasparente sui veri obiettivi del Wto, affinche’ ciascun parlamentare assuma le proprie responsabilita’ rendendole note alla popolazione;

– coordinare le iniziative politiche con il movimento di Attac per l’approvazione di una legge che istituisca la Tobin Tax per contenere i devastanti effetti della speculazione a breve termine sulle valute estere;

– coordinare e promuovere iniziative per diffondere informazioni e contribuire a realizzare una grande manifestazione pubblica, allegra, determinata e battagliera a Ginevra, quando si realizzerà la seconda fase del Millenium Round;

– affermare che questo primo incontro vuole perseguire i propri obiettivi collegandosi con il movimento internazionale e aprendosi nel modo piu’ ampio alle diverse forze sociali, ambientaliste, pacifiste e religiose, sindacali e di partiti, di produttori e di consumatori. E che proprio dalla diversita’ prende forza.

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Insieme globalizziamo la lotta e globalizziamo la speranza perche’ e’ più che mai giusto e necessario lottare per uno sviluppo equo e solidale.

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Firmatari: Alternativa sindacale, Alfabeti Onlus, Alternative Europa, Arci-Milano, Arci Metromondo, Aiab Lombardia, Associazione per la pace, Associazione consumi etici e alternativi, Associazione Culturale Punto Rosso, Ass. Una città per tutti ? Saronno, Associazione Dimensioni Diverse, Ass. Settimo giorno, Ass. Punto Solidale Ascos, Ass. non solo merce, Associazione per la pace, Ass. per il rinnovamento della sinistra di Varese, Attac Italia, Beati i costruttori di pace, C.S. Leoncavallo, Carta Cantieri Sociali, Csoa Il Molino-Lugano, Centri sociali del nord-est, Chico Mendes, Convenzione per l’alternativa, Conv. permanente di donne contro le guerre, Comitato permanente contro la guerra, Comitato Golfo, Comitato scientifico antivivizionista, Comitato per la pace Melegnano, Coordinamento Lombardo Nord-Sud del mondo, Coordinamento Botteghe del mondo nord-ovest, Coop. Sociale Amandla, Coop. Sociale La Siembra Onlus, Coop. Robe dell’altro mondo, Costruzione di un movimento per una scuola di pace – Mariano C., Cric, Ctm-L’altromercato, Ctm-Movimondo Lecce, Federazione dei Verdi, Forum milanese per un’alternativa al liberismo, Forum mondiale delle alternative, Fratelli dell’uomo, Genere e politica, Guerre&Pace, il manifesto, il ponte della Lombardia, Italia democratica, Ipsia Acli Milano, Italia-Nicaragua, Legambiente, Libera Universita’Popolare, Lila, Mani Tese, Mani Tese Monza, Mag 2 Finance, Naga, Nazca, Ora! Donne per un movimento politico organizzato, Partito della Rifondazione Comunista-Federazione provinciale Milano, Partito Umanista, Prc Varese, Radio Onda d’urto Milano, Rete di Lilliput, Rete Radie Resch, Salam Ragazzi dell’Olivo, Senza Frontiere, Sin-Cobas, Sinistra Ds-Milano, Sinistra Verde, Sinistra Verde Provincia di Varese, Tata Vasco-Bussero, Universita’ delle donne, Wwf, Ya basta!

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Fonte: tmcrew.org

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Approfondimento

Movimento no-global

La guida al web di Tactical Media Crew contro la globalizzazione

Il “movimento dei movimenti”

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Per i 13 imputati è finito un incubo! La Rete ha fatto la sua parte.

Guerra in Jugoslavia 1999

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Comunicazione:

” Cari/e tutti/e,

grazie per aver sottoscritto il nostro appello: altracitta.org

Stamane la sentenza d’appello ha riconosciuto le attenuanti, che non erano state concesse in primo grado, e pertanto il reato di resistenza è andato in prescrizione.

Continuiamo a pensare che manifestare contro la guerra non sia reato, così come il subire una immotivata carica da parte delle forze dell’ordine.

In ogni caso l’importante è che per i 13 imputati è finito un incubo!

Grazie per l’adesione all’appello, che ha raggiunto le duemila firme, ed è stato portato in aula dagli avvocati difensori.

Il Comitato 13 maggio 1999 ”

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Approfondimento:

Giustizia ed equità per chi manifestò contro la guerra

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Giustizia ed equità per chi manifestò contro la guerra

APPELLO

Il 5 novembre 2010 comincerà il processo di appello per i fatti avvenuti oltre dieci anni fa, il 13 maggio 1999, nei pressi del consolato statunitense di Firenze. Quel giorno migliaia di persone parteciparono a una manifestazione contro la guerra in Jugoslavia, che si concluse appunto sotto il consolato. Vi fu un breve concitato contatto fra le forze dell’ordine e i manifestanti, per fortuna senza conseguenze troppo gravi, se non alcuni manifestanti contusi, fra cui una ragazza che dovette essere operata ad un occhio.


Nessuno, sul momento, fu fermato o arrestato, ma in seguito vi furono identificazioni e denunce. Si è arrivati così alle condanne di primo grado, molto pesanti per i 13 imputati: ben sette anni, per le accuse di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Nel dibattimento si sono confrontate le tesi – molto divergenti – delle forze dell’ordine e dei manifestanti. Non intendiamo sindacare le procedure legali, né esprimere giudizi tecnico-giuridici sulla sentenza, ma ci pare che le pene inflitte in primo grado e le loro conseguenze sulla vita delle persone imputate, siano del tutto sproporzionate rispetto alla reale portata dei fatti. Non vi furono, il 13 maggio 1999, reali pericoli per l’ordine pubblico o per l’incolumità delle persone, e non è giusto – in nessun caso – infliggere pene pesanti, in grado di condizionare e stravolgere l’esistenza di una persona, per episodi minimi: perciò esprimiamo la nostra pubblica preoccupazione in vista del processo d’appello, convinti come siamo che la giustizia non possa mai essere sinonimo di vendetta e nemmeno strumento per mandare messaggi “esemplari” a chicchessia. Seguiremo il processo e invitiamo la cittadinanza a fare altrettanto, perché questa non è una storia che riguarda solo 13 persone imputate, ma un passaggio significativo per la vita cittadina e per il senso di parole e concetti che ci sono cari, come democrazia, giustizia, equità.

*** Primi firmatari: Alessandro Santoro, Comunità delle Piagge | Andrea Calò, consigliere provinciale | Andrea Satta, musicista, Tete de bois | Angela Staude Terzani, scrittrice | Beatrice Montini, Giornalisti contro il razzismo | Carlo Bartoli, giornalista | Catia di Sabato, rappresentante studenti universitari | Chiara Brilli, giornalista | Christian De Vito, ricercatore | Corrado Mauceri, Comitato per la difesa della Costituzione | Cristiano Lucchi, giornalista | Domenico Guarino, giornalista | Emiliano Gucci, scrittore | Enrico Fink, musicista | Enzo Mazzi, Comunità dell’Isolotto | Filippo Zolesi, Sinistra unita e plurale | Folco Terzani, scrittore | Francesca Chiavacci, consigliera comunale | Francesco di Giacomo, musicista Banco del Mutuo Soccorso | Francesco Pardi, senatore | Giuliano Giuliani e Haidi Gaggio Giuliani, genitori di Carlo Giuliani | John Gilbert, Statunitensi contro la guerra | Lisa Clark, Beati i costruttori di pace | Lorenzo Guadagnucci, Comitato verità e giustizia su Genova | Luigi Ciotti, prete | Mauro Banchini, giornalista | Mauro Socini, presidenza Anpi Firenze | Marcello Buiatti, biologo | Marco Vichi, scrittore | Maria Grazia Campus, Comitato bioetica Regione Toscana | Maurizio De Zordo, Lista di cittadinanza perUnaltracittà | Miriam Giovanzana, Terre di mezzo | Moreno Biagioni Rete Antirazzista fiorentina | Ornella De Zordo, consigliera comunale | Paolo Ciampi, giornalista e scrittore | Paolo Solimeno, Giuristi democratici | Petra Magoni, musicista | Pietro Garlatti, rappresentante studenti universitari | Raffaele Palumbo, giornalista | Riccardo Torregiani Comitato fermiamo la guerra Firenze | Sandra Carpilapi, Sinistra unita e plurale | Sandro Targetti, Comitato No Tav | Sandro Veronesi, scrittore | Sara Vegni, Comitato 3 e 32 | Sergio Staino, vignettista | Simona Baldanzi, scrittrice | Ulderico Pesce, attore e regista | Vincenzo Striano, referente associazionismo.

FIRMA  L’APPELLO!!

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Approfondimento:

Video degli incidenti

Il Manifesto cronaca del 13 maggio 1999 (pdf)