Robot, i nuovi stranieri

Spauracchio di disoccupazione, ipercompetitivi sul costo del lavoro e coagulo di diffidenze. Tranne per i bambini, per cui non vi sono differenze.

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di Claudio Tamburrino

Robot – Secondo uno studio condotto da David Autor, economista del MIT, i robot stanno per sostituire gli umani in numerosi lavori.

Grazie alla raccolta di una serie di statistiche sul lavoro, di dati sulla polarizzazione delle fasce di lavoratori e di tendenze delle variazioni salariali, Autor (con la collaborazione di David Dorn dell’Università di Madrid) spiega che alcuni mestieri, in particolare quelli caratterizzati da compiti ripetitivi, sono maggiormente vulnerabili all’automazione.
In pratica, la paura dell’uomo disumanizzato dalla catena di montaggio, come per esempio rappresentato dallo Charlot di Tempi Moderni, non si completerà mai perché è proprio l’uomo ad essere destinato all’ accantonamento.

“La classe media sta sparendo soprattutto perché la tecnologia ne sta rendendo le abilità obsolete”, spiega lo studio, e in conseguenza di ciò anche l’adozione di sistemi IT sta aumentando: il cerchio si chiude, quindi, con la richiesta di lavoratori con competenze maggiori necessarie ad utilizzare i sistemi tecnologici adottati.     (leggi tutto)