DA: AgireOra
Il pesce e’ un "cibo" sano e sicuro?
3 gennaio 2009
L’industria della pesca fa pressioni sull’FDA americana perche’ la
pericolosita’ del pesce venga nascosta.
Il caso piu’ eclatante di intossicazione da mercurio dovuta al consumo
di pesce e’ quello che alla fine degli anni ’50 colpi’ gli abitanti
della baia di Minamata in Giappone. E’ noto che il mercurio, e piu’
ancora il metilmercurio, contenuto nei pesci e negli altri organismi
marini sono sostanze teratogene, embriotossiche e neurotossiche per
l’uomo. In quella circostanza si e’ trattato di inquinamento, ma il
metilmercurio si trova naturalmente in mare, ed e’ il prodotto di una
trasformazione del mercurio inorganico da parte di particolari batteri.
Le fonti di mercurio sono sia naturali che dovute all’attività umana (cioe’ derivanti
da combustione, incenerimento, produzione di cemento, ecc): emesso
nell’ambiente in forma gassosa, per via della pioggia tende poi a
depositarsi sui terreni e in particolare nei fondali marini in forma
solubile [1]. E di qui ai pesci. Da notare poi che "la via principale di
assunzione di mercurio da parte degli esseri umani è attraverso il ciclo
alimentare e non l’inalazione" [2].
Nel marzo 2004, su indicazione dell’Environmental Working Group
e di altri esperti, la FDA (Agenzia USA per il
controllo degli alimenti, medicinali, ecc.) ha emesso un’avvertenza sui rischi connessi al consumo di pesce a causa del mercurio. In
particolare l’avviso invitava donne e bambini a non consumare piu’ di 3
etti di pesce la settimana ed evitare del tutto il consumo di alcune
specie particolarmente soggette alla contaminazione.
Sulla base di documenti interni ottenuti da EWG si e’ venuti a
conoscenza di tentativi dell’ultima ora per eliminare l’avvertenza sul
pesce in quanto avrebbe danneggiato l’industria ittica. EWG ha poi
recentemente ottenuto una bozza della stessa FDA in cui si ribalta
completamente l’impostazione del precedente documento. Questo documento sostiene
infatti che "quasi tutti i bambini e gli adulti con problemi cardiaci
trarrebbero vantaggio da un maggior consumo di pesce" (tutte le specie,
compresi quelle piu’ pericolose), o ancor peggio che "l’effetto
neurotossico sul feto derivante dal consumo di pesce contenente
metilmercurio non e’ necessariamente negativo e anzi potrebbe portare
dei benefici".
Questa bozza di report (dicembre 2008) sta pero’ trovando una fermissima
opposizione da parte degli scienziati ed esperti dell’EPA – Environmental
Protection Agency (un altro organismo governativo americano).
In una nota, il direttore del National Centre for Environment Assesment
(NCEA, organismo dell’EPA) Dr. Peter W. Preuss, dichiara la sua grave
preoccupazione per questa inversione di rotta della FDA, e che questo
rapporto e’ scientificamente scorretto e inadeguato sotto diversi
aspetti. Egli mette in guardia sul rilascio di questo documento e sulla
pericolosita’ di
assumere delle decisioni politiche sulla base di queste valutazioni
"scientifiche" (le virgolette su scientifiche sono nostre).