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Ucraina – Odessa: bruciati vivi! Dall’occidente diffamazione e disinformazione.

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“Bruciati vivi. Prove concrete. Per favore fate girare queste immagini!!! “

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di Nicolai Lilin

La stampa occidentale continua a tacere sulle origini dell’orrore che si è consumato ad Odessa. Ieri in tutti i notiziari ho sentito parlare del ” tragico incidente”, dei “38 manifestanti morti in circostanze ancora da chiarire”. I giornalisti che comunicano dall’Ucraina puntano l’attenzione dell’opinione pubblica occidentale sull’operazione di antiterrorismo guidata dalle forze speciali di Kiev contro i separatisti russi. Nessuno ha dedicato un servizio su ciò che è successo a Odessa, nessuno ha detto con semplici parole come i nazisti hanno bruciato vive le persone che manifestavano per difendere i propri diritti di cittadini.
Tra i commenti al mio post di ieri qualcuno ha espresso diversi dubbi sulla veridicità e provenienza delle foto, sulla veridicità dell’intera storia, sulla coerenza politica, intellettuale e anche civile. Ricordo quando a dodici anni ho vissuto la mia prima esperienza di guerra e anche noi, mentre ci nascondevamo nei sotterranei dal fuoco dei sistemi missilistici, alla radio ascoltavamo i giornalisti che descrivevano la nostra situazione, minimizzandola. Così la brutale e sanguinosa guerra del 1992 che era scoppiata in Transnistria era stata riferita al resto del mondo come “i turbamenti in Moldova”. Dei morti e dei motivi reali di quella guerra qui in Occidente non ha parlato nessuno, era più importante preparare nuovi piani finanziari per sfruttare la nostra terra al meglio, per muovere le basi NATO vicino alle frontiere con la Russia per agevolare le compagnie petrolifere americane nelle trattative con i vertici russi. La diffamazione e la disinformazione sono da sempre l’arma più amata dai dittatori e potenti di tutti paesi, e i russi la sanno lunga su questo argomento ancora oggi.
Quindi oggi vi pubblico le foto che ieri non ho pubblicato per non turbare la vostra immagine. Il mondo deve sapere cosa è successo, come sono state bruciate vive le persone che si sono rifugiate nel palazzo, scappando dalla milizia nazionalista che compie crimini sotto la protezione del governo di Kiev, con l’appoggio degli USA e UE. Non sono pro Putin, non lo sono mai stato, ho scritto su diverse testate nazionali articoli di critica nei confronti della sua politica, delle sue politiche anti gay, della sua smania di potere. Però qui, in questa situazione disastrosa, non parliamo di appartenenze politiche o razziali, qui si tratta di capire chi di noi ha perso la propria umanità e chi no. Ieri, con molto rammarico, ho letto i commenti di alcune persone che sostengono il governo attuale di Kiev, altri commenti per la loro brutalità, assenza di umanità e rispetto per i morti sono stati direttamente oscurati da FB perché segnalati come offensivi dalla comunità del social network. Spero che questo comportamento barbaro non si ripeta, le questioni politiche non si difendono nello stesso spazio in cui si parla della morte atroce di esseri umani. Per chi vede nel mio gesto di pubblicare queste foto un’operazione politica, sbaglia. Io non faccio politica ma non posso tacere quando vedo come la mia gente viene ingiustamente massacrata e diffamata. Ieri qualcuno giustamente mi ha ricordato che in Cecenia ho visto e forse fatto di peggio. Cari amici, scrivo questi post, cerco di informare più persone possibile proprio perché non voglio che in Ucraina accada quello che è accaduto in Cecenia. Gli uomini devono imparare sui loro sbagli. I politici e gli amministratori del nuovo governo di Kiev scapperanno nelle loro splendide villette in Florida quando l’esercito russo invaderà il paese, ma la gente semplice, inebriata dai loro discorsi, rimarrà faccia a faccia con quattrocentomila uomini incazzati dell’esercito federale, e non sarà niente di buono per nessuno. Sarà la vera guerra. Bombardamenti notturni, niente luce, niente gas, niente cibo, niente medicine. Per contrastare i russi arriveranno i mercenari e gli estremisti islamici sponsorizzati dalla CIA che tratteranno gli abitanti locali peggio delle bestie. Ci sarà un’altra Yugoslavia, solo che questa volta i russi non si ritireranno. Ci sarà una guerra vera fino in fondo, fino all’ultimo uomo, senza pietà per nessuno. Per questo noi qui non possiamo ingoiare le bugie e le diffamazioni della stampa pilotata, dobbiamo informarci, far girare le immagini dello scempio umano in cui si è trasformata l’Ucraina, per impedire ai nostri vertici corrotti di compiacere gli assassini e i guerrafondai dell’alta finanza, per non essere anche in questo caso artefici inconsapevoli di una guerra fratricida.

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GUARDA IL VIDEO  (Attenzione! Questo video potrebbe essere inappropriato per alcuni utenti e censurato da YouTube)

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Fonte:  Facebook

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Scontri di Odessa del 2014

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Bologna 9 – 18 maggio 2014: Human Rights Nights, Festival di Cinema, Arte e Musica per i Diritti Umani

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    HUMAN RIGHTS NIGHTS
          9/18 MAGGIO 2014

 

             XIV Edizione

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Human Rights Nights è dedicato quest’anno alle Nuove Povertà. Il Festival approfondirà i temi dei diritti negati, della dignità alla vita, dei doveri e responsabilità, del benessere e felicità, del diritto alla cultura e alla cittadinanza.

La spirale di povertà creata dall’insicurezza finanziaria e dalla crisi alimenta l’incertezza dei diritti al lavoro, alla casa ed alla salute pubblica. La dignità alla vita perde importanza mentre aumentano disagio, violenza, dipendenze. Le istituzioni divengono sempre più inadeguate nella cura della comunità, mentre si diffondono solidarietà e impegno nella società attraverso il terzo settore e il volontariato. Nascono così, lotta allo spreco, decrescita felice, orti urbani, riciclo e recupero degli spazi, e si misura la qualità della vita non più solo con il PIL – Prodotto Interno Lordo, ma anche con il GNH – Gross National Happiness / Felicità Nazionale Lorda. Il diritto alla cultura, all’istruzione e alla cittadinanza diventano fondamentali, così come la pluralità culturale e la diversità.

Human Rights Nights attraverso un ricco programma di cinema, arte, musica, sport, diventa espressione della pluralità creativa ed etica della nostra contemporaneità, in un’ottica di resistenza positiva.

Con 50 film da oltre 30 paesi, il festival inaugura con il film Omar del regista palestinese Hani Abu – Hassad, in omaggio alla resistenza e ai diritti umani in Palestina e nel mondo. Sul tema delle nuove povertà, il film In grazia di Dio di Edoardo Winspeare conclude una serie di visioni tra cui Food Savers di Valentino Thurn e L’economia della felicità di Helena Norberg Hodge, John Page e Steven Gorelick. Sul tema della migrazione e le minoranze, Mare Chiuso di Andrea Segre e Stefano Liberti, Container 158 di Stefano Liberti ed Enrico Parenti e Va’ pensiero di Dagmawi Yimer (Premio Mutti AMM). Segnaliamo inoltre i film War Witch di Kim Nguyen e Bakroman di Gianluca e Massimiliano De Serio, sull’infanzia tra guerra e povertà, Polinter di Dafne Capella sul sovraffollamento nelle carceri in Brasile, Fatal Assistance di Raoul Peck sull’inefficienza del sistema di aiuti internazionali ad Haiti e Tiger Mountain di Jie Wu sull’inquinamento nella Cina contemporanea. Film di chiusura è Salma, il nuovo documentario di Kim Longinotto, sulla forza di una donna attraverso la poesia. Una competizione online (HRNs Vimeo Channel) e HRNs People Award premieranno i migliori film.

Nell’ambito del progetto Youth – scuola e diritti umani, i ragazzi e ragazze delle scuole di Bologna discuteranno intorno al film La mia classe di Daniele Gaglianone, su diversità, diritti e identità, con attivisti sociali, operatori e il Laboratorio On the Move. Il progetto Schermi & Lavagne della Cineteca di Bologna, presenta Khumba, cercasi strisce disperatamente e Tainà, una leggenda amazzonica, seguiti da Human Rights Kids, giochi per bimbi sui diritti umani.

La musica riflette la ricchezza delle creatività plurali di Bologna: la Danza del Leone di Moulaye Diallo con percussioni djembe e sabar di Yakar in Piazza Nettuno per Strabologna; danze dal subcontinente asiatico, dall’India al Bangladesh con Jaya e BD newdancer; Hip Hop con On the Move, Dj Dima, Dj Lugi; il caleidoscopio di ritmi e melodie di Laboratorio Social Afrobeat di Guglielmo Pagnozzi; il Blues Tuareg di Mohamed Azizi; le sonorità griot punk e afro folk di B.B. CicozMaMa Afr!ka & Sandro Joyeaue, insieme all’associazione Naufragi e al Festival Porte Aperte, il flamenco, balkan jazz e swing manouche di La Vanguardia. Il programma musica, curato da AfricanBamba, sarà quest’anno ospitato nel Giardino Klemlen all’interno del parco del Cavaticcio.

Presso il Giardino Klemlen, dopo una prima anticipazione in Piazza Verdi, apre il Mercatino Verde del Mondo:uno spazio mostra di eco-design, cucine gourmet del mondo, produzioni bio a km0, riciclo e moda, ispirati al crescente desiderio di sostenibilità e rispetto della natura, e delle differenze.

Una galleria all’aperto in Piazzetta Pier Paolo Pasolini ospiterà progetti d’arte e fotografia dal mondo – dai paesaggi naturali e umani dell’Etiopia, agli studi fotografici del Mali, ai monaci del Myanmar alle culture Rom-Sinti in Europa, con istantanee su frontiere e minoranze. Saranno presenti Amnesty International e associazioni e ONG della rete Human Rights Nights, tra cui Associazione Naufragi che presenta il Festival Porte Aperte intervenendo sullo spreco e la valorizzazione delle risorse.

Infine, Sport per la diversità a HRNs. Human Rights Nights corre alla Strabologna con Venuste Niyongabo, e partecipa agli eventi Inside Sports & Music all’Istituto Penale Minorile e Why Not ai Giardini Margherita. Professionisti dello sport, giornalisti e campioni si confrontano sul valore dello sport per la pace e l’integrazione, con dimostrazioni di capoeira, parkour, showdown, cricket e thai boxe. A seguire proiezioni di film sul tema.

Human Rights Nights si conclude il 18 maggio con musica al Mercatino Verde del Mondo al Giardino Klemle

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IL PROGRAMMA

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I LUOGHI

Cinema Lumière, Cortile e Biblioteca Renzo Renzi

Piazzetta Pier Paolo Pasolini 2b

ingresso via Azzo Gardino 65

Sala Cervi, Cineteca di Bologna

Via Riva Reno 72

Giardino Klemlen – Parco Cavaticcio

Via Azzo Gardino

Piazza del Nettuno

Piazza Maggiore

Piazza Verdi

Pinacoteca Nazionale di Bologna

Via Belle Arti 56

Istituto Penale Minorile P. Siciniani

Via del Pratello 34

Cinema Europa

Via Pietralata 55

Giardino San Leonardo

Via Belmeloro

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HRN Shorts Online Contest – Human Rights Nights Community

Votate i cortometraggi che saranno visibili e eleggibili dal pubblico fino al 15 maggio cliccando su “Mi piace”.
Votate sul nuovo canale Vimeo HRNs

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INFO FESTIVAL

Tutte le proiezioni ed eventi del Festival Human Rights Nights sono ad  INGRESSO GRATUITO.

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È gradito un contributo a Human Rights Nights– potrai farlo per tutta la durata del festival, attraverso la nostra HRNs Card, o per ogni evento, con una donazione simbolica.

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Human Rights Nights è membro fondatore di Human Rights Film Network, rete internazionale di oltre 40 festival dei diritti

umani nel mondo – www.humanrightsfilmnetwork.org

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Human Rights Nights è realizzato da:

Giulia Grassilli (Direttore Artistico)

Sara Anastasi (Organizzazione Generale, Amministrazione)

Davide Sorlini (Direttore Tecnico)

Raffaello Rossini (Produzione, Comunicazione)

Isabella Malaguti (Responsabile Programmazione Cinema)

Lapo Gresleri, Marcello Polizzi (Programmazione Cinema)

Abdoulaye Gaye (Curatore Musica)

Caterina Mazzilli (Curatrice Conferenza Nuove Povertà,

Relazioni Settore Sociale)

Chiara Gallo (Progetto Sport per la Diversità)

Chiara Gallo, Natasha Malanca (Progetto Youth: scuole,

diritti umani e diversità)

Giuseppe Mandato, Luca Willette (Web)

Vanja Popovic, Andrea Asteriti, Azucena Moran, Zorka

Varga, Raffaela Bientinesi, Janki Merai, Mbaye Gaye

Alessandra Seidita (Comunicazione, Promozione)

Simone Gambelli (Fotografo)

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Sottotitoli a cura di:

Antonio Romano, Flavia Guadagnino, Giulia Illica Magrini, Federica Fusco, Sara Guida,Linda Bucci, Alessandra Carta

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Ringraziamenti:

staff di Human Rights Nights e Fondazione Cineteca di Bologna, volontari, amici, ospiti, registi, professionisti, artisti, musicisti, cuochi, traders del mercatino e tutti coloro che hanno partecipato al festival

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Per maggiori informazioni: info@humanrightsnights.org – 347 8672371 – 051 2194845

www.humanrightsnights.org/

www.humanrightsnights-community.org /

www.facebook.com/HRNsBo

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Fonte: Human Rights Nights

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Anonymous #OpNoRigassificatore – Cancellato database bollette acqua e gas dell’ASA di Livorno

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Contro l’OLT OffShore per il diritto all’abitazione gratuita

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“Mentre gli individui stentano a sopravvivere, schiacciati dalla logica del merito e del profitto che li costringe a prestare la propria opera per un compenso irrisorio o rischiano addirittura l’indigenza poiché disoccupati, le amministrazioni comunali non sono in grado di garantire diritti che dovrebbero essere inviolabili e gratuiti, come ad esempio l’abitazione, anzi, pretendendo la riscossione puntuale delle tariffe per luce gas ed acqua, trasformano in morosi e poi in senza tetto migliaia di lavoratori e lavoratrici sfruttati e sottopagati.
Tutto ciò assume i netti caratteri di un disegno criminale qualora i comuni riversino sulle citate tariffe i costi dovuti a opere devastanti, inutili e realizzate in aperta violazione della volontà dei cittadini.

Questo è il caso del rigassificatore di Livorno. Si tratta di un eco-mostro strutturalmente non sicuro; un opera che inquinerà ulteriormente l’area marina chiamata eufemisticamente “santuario dei cetacei”, ma nel quale, causa della contaminazione dovuta alle industrie pesanti (acciaieria Lucchini, industria chimica Solvay, raffineria Stanic) ed all’abbandono di bidoni contenenti rifiuti tossici sui fondali, i cetacei muoiono a decine. Il rigassificatore è inoltre stato costruito senza mai consultare gli abitanti di Livorno con un referendum, anzi,ignorando le loro giuste proteste.

Ebbene,le parole del presidente dell’Autorità per l’energia e il gas Guido Bortoni,confermano che il rigassificatore quasi sicuramente sarà definito opera strategica e se ciò accadrà “certamente” genererà oneri in bolletta. Ciò in altri termini significa che tutti e tutte, a partire da coloro i quali sopravvivono con enormi fatiche poco al di sopra della soglia di povertà dovranno pagare il costo di questo immondo rigassificatore,aggiungiamo che lo faranno versando tariffe più alte per servizi (acqua,luce,gas) che dovrebbero esseri gratuiti ed inclusi nel diritto di ogni essere umano di abitare una casa.
Dobbiamo dunque ritenere che con scelte di questo tipo,lo stato dia un incentivo all’abbassamento delle condizioni di vita dei più poveri. Tutto ciò ci appare chiaramente criminale poiché lesivo dell’diritto all’esistenza di milioni di esseri umani.

Sperando quindi di rendere impossibile la riscossione dei tributi mensili (bollette), nella convinzione che ciò vada innanzitutto nello interesse dei poveri/e e degli sfruttati/e, Anonymuos, contrariamente a quanto annunciato in precedenza, ha cancellato l’intero database del recupero crediti e l’archivio storico delle dei pagamenti delle bollette di acqua e gas nell’area di Livorno.

Ci uniamo alla protesta dei comitati che occupano gli immobili sfitti e a tutti coloro i quali lottano contro i rigassificatori.

We Are Anonymous

We are Legion

We do not forgive

We do not forget

Expect us
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