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Cesena aprile 2013: Incontro tra Arte ed Infanzia – Festival di puericultura teatrale “Puerilia”

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Seminari Puerilia

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Puerilia

festival di puericultura teatrale
diretto da Chiara Guidi
Terza edizione

4 aprile > 3 maggio 2013

Teatro Comandini – Cesena
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L’infanzia è da sempre uno dei punti focali del lavoro di Chiara Guidi, co-fondatrice della Socìetas Raffaello Sanzio, e la sua sperimentazione in questo campo è da tempo riconosciuta a livello internazionale. Ideatrice di Puerilia, ne disegna il programma partendo dall’incontro tra Arte e Infanzia, indirizzandolo verso la condivisione di un mistero: artisti e bambini insieme dentro il cerchio della creazione.

Quest’anno il tema portante è il potere analfabetico della fantasia, analfabetico perché precede la scrittura, perché entra nel mondo dell’immaginazione utilizzando i sensi.

Il programma prevede spettacoli e concerti che, sebbene si rivolgano ad un pubblico infantile, non sono tuttavia presi dal repertorio per l’infanzia. Si tratta di spettacoli vicini alle arti contemporanee che gli artisti hanno creato per un pubblico adulto ma che a Puerilia si pongono di fronte allo sguardo dei bambini, per ritrovare quella vicinanza tra percezione e fantasia, tra pensare e immaginare, che accomuna l’infanzia e l’atto stesso di creazione.

Attraverso Puerilia l’adulto s’interroga osservando i bambini e la loro capacità estetica di cogliere nel particolare una relazione analogica con tutte le cose. L’adulto, che nasconde le proprie fantasie come cose private e che non reputa la fantasia una forma di conoscenza della realtà, entrando nel cerchio della creazione scopre che l’immaginazione può generare relazioni inaspettate, che gli permettono di afferrare la profondità indefinita dei piani della vita.

Il festival è organizzato in una doppia fruizione: scolastica durante la settimana, perché Puerilia è inserito nella Stagione di Teatro Ragazzi del Teatro Bonci, familiare durante il venerdì pomeriggio, il sabato e la domenica, quando oltre agli spettacoli il programma propone laboratori e incontri.

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Laboratori

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La potenza analfabetica della fantasia
seminario per insegnanti
condotto da Chiara Guidi
I bambini, quando ancora non sanno leggere, guardano i libri e, per sapere quale storia è racchiusa tra le pagine, cercano le figure.  Attraverso figure che non parlano, i bambini entrano in un luogo dove la sola proporzione delle forme, i colori, gli sguardi e le ombre,  consente di leggere-analfabeticamente, ma significativamente- una storia.
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giovedì 4 aprile In silenzio
giovedì 11 aprile Un filo di voce 
giovedì 18 aprile La memoria 
martedì 23 aprile La scrittura, con la partecipazione di Franco Lorenzoni
martedì 30 aprile I segni, con la partecipazione di Fabrizio Ottaviucci
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Gli incontri si svolgono dalle ore 17 alle ore 19 al Teatro Comandini, Corte del Volontariato 22, Cesena.
Il seminario è rivolto agli insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado e a chiunque sia interessato alla narrazione infantile.
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Quota di partecipazione: 50 euro.
Le iscrizioni devono pervenire entro il 28 marzo 2013 presso il Teatro Comandini.
Il seminario è riconosciuto dall’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna come Corso di aggiornamento ai sensi del DM 90/2003.
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Il lavoro dell’attore agli occhi di un bambino
laboratorio sulla rappresentazione infantile
condotto da Chiara Guidi
Prove di teatro concepite specificamente per i bambini. Non si può fingere di ritornare ad essere bambini. Per farlo è necessario non tentare di assomigliare, non uscire da sé e vedere se ciò che si fa, in sé, è esatto in rapporto ai bambini. Ciò che uscirà dal laboratorio viene verificato direttamente in una platea infantile. Oltre la teoria, per tre volte e in tre modi diversi, il lavoro dell’attore si specializza per incontrare i bambini.  E per tre domeniche i bambini incontrano gli attori nella Scuola Sperimentale di Teatro Infantile.
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1) Scoprire ciò che si conosce
venerdì 12 aprile ore 14-17; sabato 13 aprile ore 10-13;
domenica 14 aprile ore 10-13    nel pomeriggio ore 15-16,30 con i bambini: La chiave
2) Cucire una storia
venerdì 19 aprile ore 14-17; sabato 20 aprile ore 10-13;
domenica 21 aprile ore 10-13   nel pomeriggio ore 15-16,30 con i bambini: La scarpa
3) Lo stesso ma differente
venerdì 26 aprile ore 14-17; sabato 27 aprile ore 10-13;
domenica 28 aprile ore 10-13   nel pomeriggio ore 15-16,30 con i bambini: La lettera
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Il laboratorio si svolge al Teatro Comandini, Corte del Volontariato 22, Cesena.
Numero dei partecipanti: massimo 25.
Le sessioni possono essere frequentate separatamente.
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Costo di una sessione 80 euro, due sessioni 140 euro, tutte e tre 200 euro.
Le iscrizioni devono pervenire entro il 9 aprile 2013 presso il Teatro Comandini.
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Puerilia apre al pubblico venerdì 12 aprile alle 18,30  –> Programma   (Teatro Comandini)
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info e prenotazioni:
Teatro Comandini
C.te del Volontariato 22
47521 Cesena
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Porto Alegre 2001 – Tunisi 2013: Social Forum Mondiale

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Dal 26 al 30 marzo Tunisi ospiterà il World Social Forum

Dal 26 al 30 marzo Tunisi ospiterà il World Social Forum

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Il social forum va a Tunisi

Martedì meeting al via, debuttano «Occupy» e «indignados»

di Antonio Tricarico *

E a Durban «un altro Brics è possibile», il Sud del mondo critica il Sud dei governi La prossima settimana riprende fiato, come non accadeva da un po’, l’azione della società civile globale. A dodici anni dalla prima edizione di Porto Alegre, martedì si aprirà a Tunisi il Forum Social Mondiale. La scelta della capitale tunisina è quanto mai simbolica. Non solo perché luogo di innesco e ancora epicentro della cosiddetta «primavera araba», lungi dall’essersi compiuta – anzi con forti rischi di ritorno ad autunni autoritari – ma soprattutto perché, con le incertezze politiche e sociali legate a una turbolenta transizione, il paese nordafricano è paradigmatico dello stato «fluido» in cui versano l’economia e la democrazia sul pianeta dall’inizio della crisi economica.

In parallelo, già da oggi iniziano a Durban, in Sud Africa, le attività del contro-vertice della società civile a margine dell’assise dei paesi Brics, ossia il G5 delle economie emergenti: Brasile, Russia, India, Cina e appunto Sud Africa.
È un incontro storico, quello ospitato dai movimenti sudafricani con la partecipazione di forze sociali e sindacali degli altri paesi emergenti, dove si vivono oggi in maniera più marcata le contraddizioni del processo di globalizzazione liberista e le disparità economiche e sociali. Il tutto avviene fuori dalle stanze ufficiali, dove martedì e mercoledì i leader dei Brics discuteranno come evitare che la recessione che attanaglia le economie avanzate possa per travolgere anche loro.

Il tutto in un clima di sospensione e incertezza, esacerbato dalle ultime tensioni sui mercati legate alla crisi finanziaria di Cipro. Per tutti e due i forum della società civile parliamo in un certo senso di esordi assoluti. È infatti la prima opportunità offerta ai movimenti del Mediterraneo dopo un decennio di incontri in America Latina, Asia ed Africa sub-Sahariana. Un’occasione per trovare la forza e raccontare all’intera società civile mondiale che cosa è davvero successo negli ultimi due anni e quanto ancora resta da fare per costruire un’autentica democrazia e ridare potere ai popoli di questi paesi dopo decenni di dittature e sfruttamento delle risorse naturali, foraggiati dai governi della vicina Europa e dagli Stati Uniti.

Va aggiunto che a Tunisi sarà anche la prima volta al Forum sociale mondiale dei «nuovi movimenti» nati nelle economie avanzate sotto l’acuirsi della recessione: il movimento di Occupy così come gli «Indignati», che per primi hanno incarnato nelle loro pratiche il messaggio che arriva da Tunisi e da Piazza Tahrir al Cairo. Allo stesso tempo, mai in passato la società civile si era radunata a margine del meeting dei Brics, realtà dove gli sconvolgimenti e le tensioni sociali sono ormai alle stelle. I movimenti sociali di questi paesi si dissociano apertamente dalla volontà di potenza e dominazione dei loro governi, tutto sommato ingabbiati nel modello liberista basato, tra le altre cose, sullo sfruttamento a più non posso delle risorse naturali. Una critica dura dal Sud sul nuovo Sud, che fino a oggi mancava, e che apre nuovi scenari politici. Non a caso il contro-vertice di Durban si chiama «Brics dal basso», quasi a riecheggiare un «altro Brics è possibile» che fa pendant con l’altro mondo possibile rivendicato da Porto Alegre fino al campus universitario di Tunisi, dove si terrà il Forum. In entrambi i casi, lo sforzo è quello di incrociare le lotte in corso e costruire una narrativa comune, un prezioso elemento che si è perso dallo scoppio della crisi economica in poi.

Nel 2003, l’opposizione al liberismo e alla guerra erano riusciti a produrre inedite piattaforme di azioni globali, che avevano fermato la Wto a Cancun e avevano occupato le piazze di mezzo mondo per bloccare, purtroppo senza successo, l’occupazione dell’Iraq. Negli ultimi anni il contesto è profondamente mutato. Nonostante le battute di arresto delle campagne militari in Iraq e Afghanistan, il collasso dei mercati finanziari e l’acuirsi della crisi climatica, predetti dal movimento alter-mondialista dal G8 di Genova in poi, la risposta dei movimenti è stata principalmente su scala nazionale, spesso reattiva, ma talvolta debole, se non assente. È mancata la forza di chi può affermare «l’avevamo detto», aggregando consenso con il rilancio di alternative locali, nazionali, regionali e globali. A Durban come a Tunisi, i movimenti sociali ricercano una nuova agenda comune, capace di diventare egemonia culturale prima che sia troppo tardi.

* Re:Common

Fonte: il Manifesto

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Approfondimento (madu)

Globalizzazione

World Social Forum

2001 il primo Forum Sociale Mondiale a Porto Alegre

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#worldwaterday – L’acqua è un diritto umano!

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Il diritto all’acqua è questione di equità e salute, anche in Italia

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Dalla Toscana e dalla Calabria due frammenti delle lotte che attraversano tutto il Paese e che celebrano questo #worldwaterday. Da una parte la vittoria dei movimenti contro le “tariffe” illegittime post referendum, dall’altra una manifestazione per l’invaso dell’Alaco

di Luca Martinelli

È il #worldwaterday, la giornata mondiale dell’acqua istituita vent’anni fa dalle Nazioni Unite. In Italia, da almeno tre anni, si scrive “acqua” ma si legge “referendum”, e così il 22 marzo ricorda e celebra una delle più grandi mobilitazioni sociali e popolari della storia del nostro Paese, quella che il 12 e 13 giugno del 2011 ha portato circa 27 milioni di cittadini alle urne per votare “2 sì per l’acqua bene comune”.
Risultato frutto di un impegno iniziato che viene da lontano (almeno dal 2000, grazie all’azione del Comitato italiano per un contratto mondiale sull’acqua, poi amplificato dal marzo 2006 quand’è nato il Forum italiano dei movimenti per l’acqua), e che guarda lontano. In tutta Italia, lo abbiamo raccontato su Ae di febbraio 2013 e poi sul sito si moltiplicano i processi di ri-pubblicizzazione (ci torniamo anche sul prossimo numero della rivista, il 148 di aprile 2013), ma per celebrare questo #worldwaterday scegliamo due frammenti dalle lotte che attraversano tutto il Paese cui Altreconomia è particolarmente legata. Storie che ci portano in Toscana e in Calabria.

Toscana, tariffa illegittima: il Tar dà ragione ai cittadini. La prima riguarda la sentenza del Tar della toscana, che proprio in concomitanza della giornata mondiale dell’acqua ha dato ragione al Forum toscano dei movimenti per l’acqua, che aveva presentato ricorso contro le tariffe presentate dai gestori dopo il referendum, considerate illegittime in quanto comprendono ancora la “remunerazione del capitale investito” abrogata dal referendum del 12 e 13 giugno 2011.

In un comunicato stampa, il Forum italiano dei movimenti per l’acqua ha ricordato di aver sempre “sostenuto l’illegittimità delle bollette post referendarie, al punto di dare vita alla Campagna di Obbedienza Civile, con la quale i cittadini si sono autoridotti le bollette ‘obbedendo’ agli esiti referendari. Ora il Tar della Toscana conferma pienamente quella impostazione, scrivendo nella sentenza che ‘il criterio della remunerazione del capitale (…) essendo strettamente connesso all’oggetto del quesito referendario, viene inevitabilmente TRAVOLTO dalla volontà popolare abrogatrice…’.
Una sentenza -continua il Forum- destinata a travolgere chi sull’acqua intende continuare a fare profitti, ignorando e tentando di aggirare la volontà popolare, anche attraverso atti amministrativi” come il nuovo meccanismo tariffario elaborato dall’Autorità per l’energia elettrica e il Gas, contro cui il forum ha presentato ricorso al Tar della Lombardia.
“Una sentenza -conclude il Forum- che conferisce un’ulteriore slancio a quel processo di ripubblicizzazione dell’acqua che è in marcia in molte città italiane: il Tar toscano oggi ribadisce ‘fuori i profitti dall’acqua’, il Forum rilancia ‘fuori l’acqua dal mercato, verso la completa ripubblicizzazione’”.

La Calabria e l’acqua avvelenata. Il 23 marzo, invece, a Vibo Valentia si tiene una manifestazione per chiedere la verità sull’invaso dell’Alaco, la diga che distribuisce acqua a tutti i cittadini del vibonese. La sostengono il Forum italiano dei movimenti per l’acqua e anche il Coordinamento calabrese acqua pubblica “Bruno Arcuri”.
Su Ae ci siamo occupati a più riprese della diga sull’Alaco, da quando –nella primavera del 2011– incontrammo a Cosenza i giovani di Serra San Bruno, sulle montagne del vibonese, che avevano appena portato in laboratorio le acque prelevata dall’invaso, per analizzare (a loro spese) ed evidenziare i rischia per la salute pubblica. La storia dell’Alaco, poi, s’è intrecciata con quella di Sorical, la società partecipata dai francesi di Veolia che ha gestito in concessione tutti gli impianti d’adduzione dell’acqua potabile in Calabria, compreso l’invaso dell’Alaco.
La vicenda ha conquistato anche  l’attenzione delle tv nazionali (con un bel servizio di Crash-Rai Storia) e rappresenta -così in un comunicato diffuso da Forum italiano dei movimento dell’acqua e Coordinamento calabrese “un caso esemplare di sprechi ed inefficienze: lavori infiniti, finanziamenti bloccati, interrogazioni parlamentari, carte sparite, costi lievitati a dismisura”. Intanto, a circa 400.000 persone in 88 Comuni è stato negato il diritto all’acqua: “Il numero delle persone coinvolte e la gravità della situazione dal punto di vista sanitario ed ambientale fanno sì che la questione dell’Alaco trascenda la dimensione locale -si legge nel comunicato-, ponendosi come emergenza a livello regionale e nazionale, e come esempio estremo di dove può condurre una gestione perversa del bene comune acqua, rispetto al quale ancora, dopo quasi due anni, ci si ostina a non rispettare il chiaro risultato referendario”.

Le richieste avanzate dai promotori della manifestazione, il Forum delle Associazioni Vibonesi ed il Comitato Civico Pro-Serre, sono:
– chiusura definitiva della devastante gestione Sorical, con la presentazione e la rapida approvazione della nuova legge regionale di iniziativa popolare proposta dal Coord. Bruno Arcuri, per cui in questi giorni si stanno raccogliendo le firme;
– dismissione urgente del bacino artificiale dell’Alaco;
– avvio immediato di un programma che preveda fonti di approvvigionamento alternative;
– avvio altrettanto urgente degli interventi di ristrutturazione delle reti idriche per l’eliminazione delle perdite che oggi, nei comuni serviti dal bacino dell’Alaco, superano in media il 60%;
– avvio, sulla base di quanto esposto e delle tariffe illegittime applicate a livello regionale, di azioni giudiziarie da parte dei comuni per il recupero delle somme corrisposte alla Sorical, con rimborso ai cittadini degli importi delle bollette idriche versati e non dovuti.

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Fonte: altreconomia

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Iniziativa dei Cittadini Europei  (ICE) .  A Febbraio, la prima Iniziativa dei cittadini europei (ICE), ‘L’acqua è un diritto umano’ ha fatto la storia.  Oltre ad essere la prima che è partita nell’Unione europea, è anche la prima ad aver raccolto oltre 1 milione di firme. (leggi tutto)

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