Author Archives: maribù duniverse

Skygofree | Fate attenzione! Cyber-spionaggio made in Italy

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Gli analisti di Kaspersky Lab, società specializzata nello sviluppo di sistemi di protezione, hanno recentemente individuato Skygofree. E’ uno spyware cioè un software di controllo che raccoglie informazioni riguardanti l’attività online di un utente senza consenso trasmettendole tramite Internet.

Si tratta di un App per Android in cui si nasconde lo spyware. Tale App è stata utilizzata esclusivamente in Italia dal 2014.

Skygofree è stato definito dagli analisti uno spyware molto raffinato, uno dei più avanzati mai realizzati. Già dal nome scelto per l’App si deduce che chi lo ha ideato voleva sfruttare il canale della Pay Tv * facendo credere alle vittime di poter utilizzare il software e guardare gratis i programmi Tv.

Lo spyware è stato diffuso attraverso pagine web e nel tempo si è sempre più evoluto.

Cosa accade con l’installazione dell’App.

Installato Skygofree, i pirati informatici, prendono immediatamente il controllo del dispositivo. E questo avviene per qualsiasi tipo di smartphone.

Nella forma più evoluta Skygofree è in grado di registrare l’audio ambientale quali conversazioni mediante il microfono incorporato nel dispositivo, attivare e disattivare il tracking GPS, estrarre dal dispositivo infetto il contenuto dei messaggi di WhatsApp e di altre App (tra cui Line, Facebook Messenger, Facebook e Viber) sfruttando le funzioni per l’accessibilità, registrare video e catturare foto allo sblocco del dispositivo e ha la capacità di connettersi automaticamente a reti Wi-Fi controllate dai cybercriminali. Naturalmente, il tutto all’insaputa dell’utente.

Infine, secondo gli analisti informatici la diffusione di Skygofree è avvenuta mediante pagine web false di operatori di telecomunicazioni italiane. Il contatto, con l’invito all’installazione dell’App, può essere avvenuto mediante email oppure via SMS.

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Fonte:  Kaspersky Lab

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* Skygofree non ha alcun collegamento a Sky, Sky Go o qualsiasi altra filiale di Sky, e non influenza il servizio Sky Go o app.  

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“L’analfabeta politico”

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Eugen Berthold Friedrich Brecht (Augusta, 10 febbraio 1898 – Berlino, 14 agosto 1956)

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Il peggiore analfabeta
è l’analfabeta politico.
Egli non sente, non parla,
né s’importa degli avvenimenti politici.

Egli non sa che il costo della vita,
il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina,
dell’affitto, delle scarpe e delle medicine
dipendono dalle decisioni politiche.

L’analfabeta politico è così somaro
che si vanta e si gonfia il petto
dicendo che odia la politica.

Non sa l’imbecille che dalla sua
ignoranza politica nasce la prostituta,
il bambino abbandonato,
l’assaltante, il peggiore di tutti i banditi,
che è il politico imbroglione,
il mafioso corrotto,
il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.

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(Bertolt Brecht)

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California 1997 | La sequoia, la lotta e Julia “Butterfly”. Oggi Julia ha bisogno di noi!

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Julia Butterfly Hill ha bisogno di noi!

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Ve la ricordate la ragazzina che vent’anni fa rimase due anni su una sequoia e riuscì a salvare un intero bosco dall’abbattimento in California? Era Julia “Butterfly” Hill, che oggi, dopo innumerevoli campagne attiviste a tutela di ambiente e diritti umani, ha problemi di salute e chiede aiuto a tutti noi per poter sostenere il costo delle cure negli Stati Uniti.

Il 10 dicembre di vent’anni fa iniziava, su una sequoia millenaria della California, l’impresa che ha ispirato centinaia di migliaia di attivisti di tutto il mondo impegnati nella salvaguardia dell’ambiente. Quel giorno del 1997 Julia Butterfly Hill, allora ventitreenne, saliva su Luna, una sequoia della foresta di Headwaters, e lì è rimasta per 738 giorni. Il suo gesto ha salvato una foresta dall’abbattimento, ma ha ottenuto anche molto di più: ha risvegliato le coscienze dei milioni di persone che l’hanno vista in tv, che leggevano di lei sui giornali, che si preoccupavano per la sua incolumità quando le tempeste, la fame, il freddo e la solitudine mettevano a durissima prova quella ragazzina così determinata. Ha acceso un faro sugli abusi che l’uomo commetteva e commette sull’ambiente e ha dimostrato che ciascuno di noi, con volontà e impegno, può fare tantissimo per cambiare le cose.

La casa editrice Terra Nuova, per celebrare questo anniversario, ha pubblicato una nuova edizione del libro La ragazza sull’albero  che racconta quell’impresa; un libro amatissimo da tanti, scritto dalla stessa protagonista. La nuova edizione è arricchita da un’ intervista esclusiva a Julia ed è uscita proprio il 10 dicembre 2017.

In concomitanza con l’uscita del libro, Terra Nuova ha lanciato anche un appello per aiutare Julia in un momento di particolare difficoltà. Dopo anni di lotte incessanti in nome dell’ambientalismo e dei diritti umani, infatti, Julia ha dovuto interrompere le sue attività a causa di problemi di salute , che la vedono costretta a sottoporsi a una serie di interventi chirurgici alle anche e alla schiena. La sanità negli Stati Uniti ha costi molto elevati e Julia non ha possibilità di sostenerli interamente. Per questo, per permettere a Julia di rimettersi presto in piedi e tornare attiva nelle sue battaglie civili, Terra Nuova promuove questa raccolta fondi. Il ricavato delle donazioni libere sarà devoluto interamente a Julia Hill, mentre alle somme raccolte con le ricompense saranno detratte solo le spese. Trovate QUI tutte le informazioni.

Ma cosa è accaduto a Julia dopo quei due anni sulla sequoia? Ebbene, non si è mai fermata, ha sempre seguito il suo motto: «you make the difference », tu fai la differenza. «Da quando l’esperienza sulla sequoia si è conclusa, ho partecipato a molte azioni dirette e di disobbedienza civile» ci ha spiegato Julia nel settembre 2016 quando è venuta a trovarci (nella foto). « Sono stata in Ecuador a sostenere la protesta contro l’oleodotto che minacciava gran parte delle foreste in quel paese e mi hanno anche arrestata e deportata. Mi sono schierata in prima linea negli Stati Uniti contro la guerra in Iraq e ho scelto di diventare una war-tax resister , ossia di destinare ogni centesimo delle mie tasse a cause a cui tengo, rifiutandomi di pagarle all’Ufficio delle Entrate. Sono salita di nuovo su un albero a Los Angeles in California nel tentativo di salvare il giardino urbano più grande degli Stati Uniti, minacciato da una grande catena di centri commerciali. Queste sono solo alcune azioni, ma sono molte le cause che seguo e sostengo».

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QUI per acquistare il libro

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Fonte: ilcambiamento.it

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