IL FANCIULLO DI CHARLEVILLE
138 anni dopo la sua pubblicazione è stato
ritrovato un testo inedito di Arthur Rimbaud, il poeta maledetto. "Il
sogno di Bismarck" questo il titolo del pezzo di 50 righe in prosa
pubblicato, a soli 16 anni, sul
giornale "Le Progrès des Ardennes" a Charleville-Mézières (nord-est della Francia). Lo pseudonimo Baudry ha tenuto nascosto il testo, ma gli studi di un
francese, Patrick Tarcellio, hanno sciolto il mistero restituendo la
paternità vera alla poesia.
" Io dico che bisogna essere veggente, farsi veggente.
Il poeta diventa veggente attraverso una lunga, immensa e ragionata sregolatezza di tutti i sensi.
Tutte le forme d’amore, di sofferenza, di follia; cerca egli stesso,
esaurisce in sé tutti i veleni, per non conservarne che le
quintessenze. Ineffabile tortura nella quale ha bisogno di tutta la
fede, di tutta la forza sovraumana, nella quale diventa fra tutti il
gran malato, il gran criminale, il gran maledetto, – e il sommo
Sapiente! – Perché giunge all’ignoto! Poiché ha coltivato nella
sua anima, già ricca, più di ogni altro! Giunge all’ignoto, e quando,
sbigottito, finisse per perdere l’intelligenza delle proprie visioni,
le avrebbe viste! Che crepi in quel suo balzo attraverso cose inaudite
e ineffabili: verranno altri orribili lavoratori; cominceranno dagli
orizzonti sui quali l’altro si è accasciato!"
Il poeta diventa veggente attraverso una lunga, immensa e ragionata sregolatezza di tutti i sensi.
Tutte le forme d’amore, di sofferenza, di follia; cerca egli stesso,
esaurisce in sé tutti i veleni, per non conservarne che le
quintessenze. Ineffabile tortura nella quale ha bisogno di tutta la
fede, di tutta la forza sovraumana, nella quale diventa fra tutti il
gran malato, il gran criminale, il gran maledetto, – e il sommo
Sapiente! – Perché giunge all’ignoto! Poiché ha coltivato nella
sua anima, già ricca, più di ogni altro! Giunge all’ignoto, e quando,
sbigottito, finisse per perdere l’intelligenza delle proprie visioni,
le avrebbe viste! Che crepi in quel suo balzo attraverso cose inaudite
e ineffabili: verranno altri orribili lavoratori; cominceranno dagli
orizzonti sui quali l’altro si è accasciato!"
(A.Rimbaud, da Lettera del Veggente)
Sensazione
Le sere blu d’estate andrò per i sentieri,
Punzecchiato dal grano, a pestar l’erba fine:
Sentirò, trasognato, quella frescura ai piedi,
E lascerò che il vento bagni il mio capo nudo.
Io non dirò parole, non penserò più nulla:
Ma l’amore infinito mi salirà nel petto,
E, lontano, andrò come uno zingaro,
Per la Natura, – lieto come una donna.
Ma l’amore infinito mi salirà nel petto,
E, lontano, andrò come uno zingaro,
Per la Natura, – lieto come una donna.
Marzo 1870
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