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Sorveglianza di massa e attacco alla crittografia: la società civile protesta contro i piani di controllo delle chat dell’UE
17 marzo 2022
35 organizzazioni della società civile, tra cui European Digital Rights (EDRi), Electronic Frontier Foundation (EFF), German Bar Association e Committee to Protect Journalists (CPJ), lanciano l’allarme sulla legislazione che presenta la Commissione Europea. Simile al controverso schema ‘SpyPhone’ di Apple, la Commissione Europea intende obbligare tutti i fornitori di servizi di posta elettronica, chat o messaggistica a cercare e segnalare CSAM (Child Sexual Abuse Material – Materiale relativo agli abusi sessuali su minori) intercettando, monitorando e scansionando in blocco il contenuto di tutte le comunicazioni dei cittadini, anche laddove sono finora crittografati end-to-end in modo sicuro.
Gli attivisti dei diritti umani chiedono alla Commissione Europea di ‘assicurarsi che le comunicazioni private delle persone non diventino un danno collaterale della prossima legislazione’, di prendere di mira i sospetti piuttosto che implementare la sorveglianza di massa e di prevenire la creazione di CSAM in primo luogo esplorando i social e gli interventi umani. Nel suo comunicato stampa, EDRi (European Digital Rights) avverte che la proposta ‘mina l’essenza della crittografia end-to-end’ e ‘renderebbe l’UE un leader mondiale nella sorveglianza generalizzata di intere popolazioni’. ‘Allora, come potrebbe l’UE esprimersi quando i regimi non democratici adottano le stesse misure?’
L’eurodeputato e difensore delle libertà civili Patrick Breyer (Partito dei pirati, Verdi / Gruppo Alleanza Libera Europea) commenta:
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“Questo attacco tipo Grande Fratello dell’UE ai nostri smartphone, utilizzando intelligenza artificiale (AI) di ricerca di incriminazione, soggetta ad errori, che scansiona tutte le nostre comunicazioni private, è il primo passo nella direzione di uno stato di sorveglianza in stile cinese. Il prossimo passo sarà che l’ufficio postale apra e controlli tutte le lettere? Gli anelli organizzati di pedopornografia non utilizzano e-mail o messenger. La ricerca indiscriminata di tutta la corrispondenza viola i diritti fondamentali e non proteggerà i bambini. In realtà mette le loro foto private a rischio di cadere nelle mani sbagliate e in molti casi criminalizza i bambini.“
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Un ex giudice della Corte di Giustizia, in una valutazione giuridica, ha sottolineato lo scorso anno che l’intercettazione, senza mandato, di comunicazioni private viola la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea. Secondo un sondaggio il 72% dei cittadini si oppone alla scansione indiscriminata delle proprie comunicazioni private.
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Fonte: Patrick Breyer
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