Monthly Archives: Dicembre 2009

Aeroporto di Copenhagen: I leader mondiali invecchiati

Iniziativa delle associazioni ambientalliste per la Conferenza Mondiale sul Cambiamento Climatico a Copenhagen. (madu)

 

 

Le facce invecchiate dei leader all’aeroporto di Copenhagen

 

 

Copenhagen, International
— Nell’aeroporto di Copenhagen sono apparsi cartelloni pubblicitari con
le facce invecchiate dei leader del mondo e la scritta "Mi dispiace.
Potevamo fermare gli effetti catastrofici dei cambiamenti climatici…non
l’abbiamo fatto
". È la campagna che abbiamo lanciato insieme alla
coalizione mondiale tcktcktck.org.


Ci sono Obama, Sarkozy, Brown, Lula, Zapatero, Merkel
e gli altri così come potrebbero apparire nel 2020. Chiedono scusa per
non essere stati capaci di affrontare i cambiamenti climatici. Lo
slogan della campagna è "Act now: change the future".

L’aeroporto verrà utilizzato da migliaia di delegati, giornalisti e
politici che arriveranno a Copenhagen per decidere il destino del
clima. Gli annunci pubblicitari
con le facce dei leader sono stati diffusi anche sulle riviste
distribuite a bordo, per raggiungere i negoziatori in viaggio per il
Summit.


Se leader come Obama, Sarkozy, Merkel e Brown non saranno in grado di
sbloccare i negoziati, il mondo andrà incontro a migrazioni di massa e
carestie. Se questo accadrà, ci dispiace sarà la parola più usata, ma purtroppo non servirà a nulla. Il momento di agire contro i cambiamenti climatici
per salvare il nostro futuro è adesso, non l’anno prossimo o quello
dopo ancora. È questo il senso della nostra campagna pubblicitaria.


Per il successo di Copenhagen sarà necessario un accordo equo, ambizioso e vincolante che presuppone:
– un impegno da parte dei Paesi industrializzati a tagliare le emissioni del 40 per cento al 2020 rispetto ai livelli del 1990;
– un piano per fermare la distruzione delle foreste tropicali entro il 2020;
– almeno 140 miliardi di dollari all’anno in risorse finanziarie pubbliche per contrastare i cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo.

 

Fonte: Greenpeace

 


COP 15 Copenhagen 2009: Appello del Movimento per la Giustizia Climatica

In occasione del COP15 di Copenhagen (7-18 dicembre 2009) il movimento per la giustizia climatica lancia un appello. (madu)

 

 

 

Appello

Non si puó riparare un sistema in pezzi

Movimento per la giustizia climatica verso la conferenza ONU sul clima

La conferenza ONU sul clima non risolverá la crisi climatica. Non
siamo piú vicini alla riduzione delle emissioni di gas serra di quanto
non fossimo quando i negoziati internazionali iniziarono, 15 anni fa:
le emissioni aumentano piú rapide che mai, mentre il commercio delle
emissioni di CO2 permette ai criminali del clima di
inquinare e ricavare profitti. All’oggi, la conferenza ONU legittima
nella sostanza un nuovo colonialismo che spartisce le poche risorse
rimaste sul pianeta.

Davanti alla profonda crisi della nostra civiltá, tutto ció che
otteniamo é un teatrino che giova solo agli interessi delle
multinazionali. In risposta a questa follia, un movimento globale per
la giustizia climatica é emerso per reclamare potere sul nostro futuro.
Come parte di questo movimento, il network internazionale Climate
Justice Action sta mobilizzando decine di migliaia di persone in tutto
il mondo per agire durante i negoziati climatici internazionali di
Copenhagen, nel Dicembre 2009.

Basta false soluzioni!

Non possiamo fidarci del mercato per il nostro futuro, cosí come non
possiamo riporre la nostra fiducia in tecnologie non sicure, non
accertate e non sostenibili. Contrariamente a coloro che ripongono le
loro speranze in un “capitalismo verde”, noi sappiamo che é impossibile
avere una crescita illimitata su un pianeta limitato. Invece di provare
a riparare un sistema in pezzi, dovremmo:

  • lasciare i combustibili fossili sotto terra
  • socializzare e decentralizzare la produzione di energia
  • rilocalizzare la produzione di cibo
  • riconoscere e ripagare il debito ecologico e climatico verso i paesi del Sud del mondo
  • rispettare i diritti delle popolazioni indigene
  • rigenerare i nostri ecosistemi

Le soluzioni reali alla crisi climatica vengono costruite da coloro
che hanno sempre difeso la Terra e da coloro che lottano
quotidianamente per difendere il loro ambiente e le loro condizioni di
vita. Dobbiamo globalizzare queste soluzioni e impegnarci per una
giusta transizione verso un futuro senza CO2.

 


Creazionisti al CNR: “Ritorno al Medioevo”

Allora? Proprio nel tempio della scienza e della ricerca scientifica, cioè il CNR,  si è tenuto un convegno sul creazionismo. Le solite "italianate" giusto per essere coerenti con i tempi e per non disabituare gli stranieri  a ridere  del nostro clownesco paese.  (madu)

 

 

Creazionisti al CNR, Margherita Hack: “Ritorno al Medioevo”

 

di Margherita Hack

 

A quando un convegno per dimostrare che il Sole e tutto il firmamento
orbita attorno alla Terra, centro dell’universo? Mi auguro che il CNR
lo organizzi al più presto per completare l’opera di rinnovamento
iniziata alla chetichella lo scorso febbraio sul tema “Evoluzionismo.
Il tramonto di un’ipotesi”.

Infatti, solo pochi giorni fa ho appreso dai giornali, con meraviglia e incredulità, di questo convegno
organizzato dal vicepresidente del CNR, certo Prof. Roberto De Mattei,
docente di storia del cristianesimo all’università europea di Roma.
Eppure l’evento risale al 23 febbraio scorso, ma è passato sotto
silenzio o quasi. Solo ora, in occasione della pubblicazione degli Atti
del convegno si è diffusa l’incredibile notizia che il vice presidente
del più importante ente pubblico di ricerca italiano organizza un
convegno che non ha niente di scientifico, che oppone a una teoria
scientifica convalidata da numerose riprove sperimentali un atto di
fede basato sul nulla.

Il presidente del CNR Luciano Maiani,
fisico di fama internazionale, nominato alla presidenza nel 2008 quando
il suo vice occupava già l’attuale posizione, alle critiche ricevute da
molti colleghi per non essersi opposto a questa iniziativa di sapore
medioevale, dichiarava il suo rispetto per la libertà di espressione.
Però quando si tratta di risultati scientifici la libertà d’espressione
non c’entra. Se io mando una pubblicazione a una rivista scientifica
affermando di aver visto col mio binocolo i marziani a passeggio su
Marte, oppure di avere inventato un’astronave che si muove con la sola
forza del pensiero, non me l’accettano, malgrado la libertà d’opinione.

(4 dicembre 2009)

 

Fonte: MicroMega

 

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Approfondimento

Charles Darwin

Evoluzionismo

Il portale dell’evoluzione 

Creazionismo