Da: ItaliaTibet
10 MARZO 2009
50° ANNIVERSARIO DELL’INSURREZIONE DI LHASA
il giogo della repressione cinese, sfociò in un’aperta rivolta
popolare. L’esercito di Pechino stroncò la rivolta nel sangue: 87.000
civili tibetani furono uccisi e migliaia furono incarcerati. Il Dalai
Lama fu costretto a lasciare il Tibet e chiese asilo politico in India.
Nel
marzo 2008, i tibetani esasperati dai continui soprusi e dalla
negazione di ogni fondamentale libertà, insorsero con una serie di
manifestazioni spontanee a Lhasa e in tutto il Tibet. I cinesi
risposero con la stessa brutalità: i morti furono centinaia e, a
tutt’oggi, si contano oltre 8.000 arresti.
La repressione
continua. Tutto il paese è nella morsa di una legge marziale di fatto.
La tensione è altissima. Temendo nuove proteste in concomitanza con il
duplice anniversario, le autorità cinesi hanno chiuso il paese al
turismo.