Anche il 2008 si è quasi concluso ed il popolo ancora non ha capito bene qual’è la strada da seguire. O, forse, si? Ascoltiamo il geniale Ascanio Celestini. (madu)
IL POPOLO BAMBINO E PONZIO PILATO
http://www.youtube.com/watch?v=ukTZW3DcTZw
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Anche il 2008 si è quasi concluso ed il popolo ancora non ha capito bene qual’è la strada da seguire. O, forse, si? Ascoltiamo il geniale Ascanio Celestini. (madu)
http://www.youtube.com/watch?v=ukTZW3DcTZw
DA: Il Tempo
Trattate con questi alimenti le cellule malate hanno in effetti
rallentato sensibilmente lo sviluppo. Ne ha dato notizia la stessa
professoressa Brandi intervenendo a un convegno scientifico sui
prodotti tipici organizzato dal Centro di Ricerca e Valorizzazione
degli Alimenti (CeRA), una struttura interdipartimentale che fa capo
all’ateneo fiorentino. «Solo con la biologia molecolare» – ha ricordato
– sapremo davvero perché certi cibi fanno bene o male alla salute».
L’esperimento è stato condotto in vitro e ha utilizzato due identiche
culture di cellule umane di cancro del colon, ovvero due nuclei con un
numero di cellule equivalenti, 10 mila circa. Per 12 giorni consecutivi
uno dei nuclei è stato lasciato a se stesso, mentre l’altro ha ricevuto
un trattamento a base di olio extravergine di oliva, ceci e fagioli.
Due
i tipi per ciascun alimento: in particolare un olio toscano della zona
di Montalcino e uno ligure della zona di Imperia; per i ceci, uno di
Prato, l’altro di Sorano (Grosseto); per i fagioli, uno di nuovo della
campagna di Sorano, l’altro di Pratomagno (Firenze). Ne hanno fatto un
estratto e ne hanno ricavato una polvere che è stata poi dissolta nella
coltura delle cellule cancerose.
* Prof.ssa Maria Luisa Brandi
Professore
Straordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso
l’Università di Firenze, Responsabile del “Centro Regionale di
Riferimento Tumori Endocrini Ereditari”
E’ vitale ed indispensabile sostenere le associazioni che lottano contro il potere dell’informazione ufficiale. La lotta per la conoscenza, per la comunicazione e per una informazione libera oggi è ancora più dura. Stanno cercando in tutti i modi di cancellare quelle poche voci libere rimaste. Non dobbiamo permetterlo! Facciamo appello a tutte le nostre forze e combattiamo questa battaglia per la verità, la pace e la giustizia. (madu)
Pace, ambiente, solidarietà, diritti telematici, cittadinanza attiva
Vi vogliamo raccontare una storia che ci ha messo alla prova e da cui siamo usciti vincitori con l’aiuto di molti di voi.
L’anno scorso ci querelò il più potente industriale italiano
dell’acciaio: Emilio Riva. Avevamo scritto che sversava nell’aria e
nell’acqua oltre due tonnellate di mercurio. Citavamo le stime Ilva
inviate al Ministero dell’Ambiente. Querela grottesca quanto
preoccupante per il messaggio lanciato. La maldestra querela non ci ha
spaventato e abbiamo proseguito nella denuncia ambientale: la
magistratura ci ha dato ragione. Ha archiviato la querela ed ha
riconosciuto la correttezza delle nostre tesi. Per tutelarci abbiamo
raccolto fondi per la difesa legale, che non sono serviti. Così li
abbiamo reinvestiti commissionando ad un laboratorio due complesse
analisi per verificare la presenza di “picogrammi” di diossine e pcb in
un campione di formaggio. Era formaggio ottenuto da pecore e capre che
avevano brucato attorno alla zona industriale di Taranto. Quelle
analisi hanno fatto scattare un ampio controllo della sicurezza
alimentare. Da lì è partita un’inchiesta della magistratura che è
ancora in corso.
Se oggi non arriva sulle vostre tavole formaggio e carne alla diossina
prodotti attorno all’Ilva e alla zona industriale di Taranto è grazie a
questo nostro impegno che ora si sta estendendo alla tutela degli
allevatori danneggiati economicamente dalla diossina: dovranno essere
risarciti da chi ha inquinato. La vicenda è ormai diventata di
visibilità nazionale, ne hanno parlato i mass-media. Se su Youtube
digitate “PeaceLink” vedrete il pezzo di formaggio fatto analizzare da
PeaceLink e il filmato delle Iene in cui si racconta questa nostra
storia. La nostra mobilitazione ha dato una spinta in più
all’approvazione della recente legge regionale pugliese sulla diossina.
Stiamo crescendo, caratterizzandoci come punto di riferimento per i
media nazionali. È un’attività che ci espone ogni giorno a rischio di
nuove querele, poiché i “poteri forti” non esitano a muovere i loro
avvocati anche quando hanno torto. Abbiamo pertanto deciso di
rafforzare il nostro “fondo cassa” per poterci difendere
all’occorrenza. A ciò si sommano le “spese vive” di una rete viva come
PeaceLink: gestione dei server, acquisto di banda per i server su cui
ogni giorno si riversano 7/8000 utenti, telefonate, manifesti, cortei e
tutto quanto orbita attorno alla continua mobilitazione e alla
cittadinanza attiva. Conteniamo al massimo le spese grazie al
volontariato, non abbiamo funzionari pagati.
La nostra ragione d’impegno è la pace e la solidarietà. È diventato
sempre più chiaro che la tutela dell’ambiente è sempre più difficile se
non si riducono le folli spese per la guerra. Siamo contro l’acquisto
di costosi armamenti offensivi che mal si conciliano con l’articolo 11
della nostra Costituzione. Abbiamo detto più volte che la vera
sicurezza nasce dalla tutela della salute e dell’ambiente. L’aiuto
solidale verso i poveri è la strada per guardare al futuro. Per questo
sosteniamo progetti straordinari come quello della dottoressa Chiara
Castellani in Congo (www.kimbau.org).
Per questo vi chiediamo di aiutarci anche quest’anno: il nostro unico sponsor siete voi!
Alessandro Marescotti – presidente di PeaceLink
Giacomo Alessandroni – segretario di PeaceLink
Note:
Per informazioni sulle donazioni a PeaceLink con PayPal clicca su
http://www.peacelink.it/peacelink/i/2817.html