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Leitmovie: “Roger Waters the Wall” – Lo spettacolo antimilitarista

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Roger Waters

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Presentiamo di seguito l’articolo pubblicato su Cinefilia Ritrovata

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Lo spettacolo antimilitarista di Roger Waters

di Marcello Polizzi

Attraverso la riproposizione cinematografica di uno dei numerosi concerti tenuti durante il 2013, proposta anche dal cinema Lumière nei giorni scorsi, Roger Waters – The Wall è certamente in primo luogo la testimonianza del mastodontico tour mondiale The Wall Live con cui l’ex Pink Floyd in questi ultimi anni ha reso omaggio alla famosa rock opera del gruppo britannico, da lui composta nel 1979.  Ma la pellicola, diretta dallo stesso Waters e da Sean Evans, è anche molto altro. Perché l’idea stessa della riproposizione di The Wall è nelle intenzioni del suo autore un qualcosa di distante dalla mera autoreferenzialità e dalla semplice rivisitazione dello storico disco. Personalità complessa e difficile quanto geniale, Roger Waters di certo ha nelle sue corde una certa dose di istrionismo e di eccentricità che alimenta la sua naturale tendenza alla teatralità e che a tratti potrebbe far cedere lo spettatore verso una sensazione di eccessiva artificiosità e pianificazione dello spettacolo, accendendo insomma il sentore di una mancanza d’immediatezza. Ma Waters sfrutta l’impianto stesso di The Wall, già di per sé teatrale e lo enfatizza e lo sovraccarica scegliendo la strada più spettacolare possibile per lanciare il suo messaggio. E così come in ogni grande spettacolo, l’ideazione, il controllo e l’artificio si fondono perfettamente con istintività ed emotività. Avvalendosi delle scenografie e degli effetti visivi più straordinari, il travolgente concerto costituisce un grido contro ogni guerra e contro ogni tipo di violenza e sopruso. Tutto è orientato alla ricerca dell’effetto, dello stupore: dalle trovate puramente sceniche all’utilizzo dei suoni e delle luci, da quel muro che canzone dopo canzone si innalza fino a coprire la band per poi crollare nel finale, alle luci puntate sul pubblico come fari di elicotteri accompagnati da boati assordanti. In pratica un’esperienza sensoriale a tutti gli effetti riprodotta in maniera efficace sullo schermo grazie a strumenti come l’alta definizione in 4K e il mixaggio del suono in Dolby Atmos…(leggi tutto)

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SCHEDA TECNICA
Roger Waters – The Wall (Id.,USA, 2015) REGIA: Roger Waters, Sean Evans. SCENEGGIATURA: Roger Waters, Sean Evans. FOTOGRAFIA: Brett Turnbull. MONTAGGIO: Andrew Marcus, Katie Mcquerrey. MUSICA: Roger Waters. CAST: Roger Waters, Harry Waters, Dave Kilminster, Snowy White, G.E. Smith. GENERE: Documentario. DURATA: 155 minuti.

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Fonte: Leitmovie

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Pink Floyd – The Dark Side of the Moon compie 40 anni

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Oggi 24 marzo, in occasione dell’anniversario, per tutta la giornata  sul sito ufficiale  pinkfloyd.com ci sarà l’Ascolto Special e nella home page  comparirà una Luna illuminata che all’aumentare dei tweet (#DarkSide40) lentamente mostrerà il suo lato oscuro.

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PINK FLOYD

The Dark Side Of The Moon

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1973 (Emi) | psychedelic-rock
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« The Dark Side of the Moon era un’espressione di carattere politico, filosofico e umanitario che doveva essere comunicata.[2] » (Roger Waters)
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The Dark Side of the Moon (intitolato Dark Side of the Moon nell’edizione CD del 1993), in italiano “Il lato oscuro della Luna“, è un concept album (l’ottavo in studio) del gruppo musicale britannico Pink Floyd, pubblicato il 1º marzo 1973 negli Stati Uniti dalla Capitol Records e il 24 marzo dello stesso anno nel Regno Unito dalla Harvest Records.[3] L’opera nacque dopo numerose sperimentazioni musicali che i Pink Floyd studiarono durante i loro live o registrazioni, ma senza le lunghe parti strumentali che erano diventate una caratteristica peculiare del gruppo dopo l’abbandono nel 1968 di Syd Barrett, membro fondatore e principale compositore e paroliere del gruppo.[2] Tra i temi del concept vi sono inclusi il conflitto interiore, il rapporto con il denaro, il trascorrere del tempo e quello dell’alienazione mentale,[4] ispirato in parte dai disturbi mentali di Barrett.[2]

L’album si sviluppò come parte del tour del 1971, in seguito alla pubblicazione di Meddle, e iniziò a essere pubblicizzato diversi mesi prima dell’inizio effettivo delle registrazioni in studio.[5] Il nuovo materiale venne migliorato e raffinato durante il Dark Side of the Moon Tour, e fu registrato in due sessioni nel 1972 e nel 1973 negli Abbey Road Studios di Londra.[6] I Pink Floyd usarono alcune delle tecniche di registrazione più avanzate dell’epoca, inclusi la registrazione multitraccia e i loop.[7] In molte tracce si usarono sintetizzatori analogici e, in sottofondo, anche una serie di interviste con la band e lo staff tecnico in forma di aforismi filosofici. Il tecnico del suono Alan Parsons contribuì alla realizzazione di alcuni degli aspetti sonori più innovativi, incluso il ticchettìo e lo scoccare degli orologi in Time.[8]

The Dark Side of the Moon fu un successo immediato, mantenne il primo posto della classifica statunitense Top LPs & Tapes per una settimana[9] e vi rimase per altre 741 dal 1973 al 1988.[10] Nel giugno 2011 ha toccato le 1000 settimane nella classifica US Top Catalog. Con 50 milioni di copie vendute, è quello di maggiore successo dei Pink Floyd e uno dei più venduti della storia.[11] È stato rimasterizzato e ripubblicato in due occasioni, oltre alle varie reinterpretazioni di vari gruppi musicali. Furono estratti due singoli: Money e Us and Them… (leggi tutto)

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Ascolta e leggi i  testi ,  in inglese ed italiano, di The Dark Side of the Moon.
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