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VIDEO | Oxfam Italia: “Salt – Gaza è senza acqua”

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Giovedì 16 settembre Paolo Pezzati (Oxfam Italia) ha avuto modo di fare una diretta Facebook, coordinata dalla bravissima Giulia Cerqueti (giornalista di Famiglia Cristiana), con il suo collega Sami Alhaw (Oxfam Gaza).

Sami è un regista e documentarista. È palestinese, è nato e cresciuto nella Striscia di Gaza.
Sami ha realizzato un cortometraggio che racconta la grave emergenza idrica a Gaza e le sfide quotidiane che la popolazione è costretta ad affrontare per avere accesso all’acqua.

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Per guardare il Video della diretta clicca qui

Un saluto da

Paolo Pezzati

(Humanitarian Policy Advisor Oxfam Italia)

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Accusata per crimini di guerra un’israeliana riceve il premio tedesco per la pace.

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L’ex ministro degli esteri israeliano Tzipi Livni

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di Ali AbunimahElectronic Intifada

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17 giugno 2020

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I difensori dei diritti umani stanno invitando il Brückepreis tedesco a ritirare l’assegnazione del premio del 2020 a Tzipi Livni, politica israeliana che si è vantata del suo ruolo in crimini di guerra contro i palestinesi.

La motivazione del Bridge Prize [premio Ponte], com’è conosciuto in inglese, afferma che Livni viene premiata per aver promosso “la libertà di pensiero, la democrazia, l’apertura e l’umanità” e per “la sua politica di pace orientata alla libertà”.

Il premio viene assegnato a personaggi che abbiano dedicato il proprio operato alla democrazia e a una comprensione pacifica tra i popoli ed è accompagnato da un premio in denaro pari a 2.800 dollari [circa 2.500 euro].

Ma, lungi dal promuovere la pace, Livni è accusata di essere coinvolta in “crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi nella Striscia di Gaza assediata” quando era ministra degli Esteri di Israele durante l’attacco del 2008-09 contro Gaza, come ha scritto martedì l’associazione per i diritti umani Euro-Med Monitor in una lettera al presidente del Brückepreis Willi Xylander.

Livni “durante l’operazione, condannata a livello internazionale, operò incessantemente per mascherare l’aggressione di Israele contro la popolazione civile di Gaza,” aggiunge la lettera, sottolineando che l’attacco israeliano costò la vita a 1.400 palestinesi, in grande maggioranza civili.

Vero teppismo”

Livni non si è neppure mai vergognata del suo ruolo e del suo appoggio al massacro di Gaza. Nel gennaio 2009 dichiarò ai media israeliani: “Come auspicavo, nel corso delle recenti operazioni Israele ha dimostrato un vero teppismo.”

Anche il rapporto Goldstone, la commissione d’inchiesta indipendente dell’ONU sull’attacco, cita le affermazioni di Livni: “Israele non è un Paese su cui puoi sparare missili senza che reagisca. È un Paese che, quando spari ai suoi cittadini, risponde scatenandosi, e ciò è positivo.”

E invece di promuovere la democrazia, Livni ha appoggiato la pulizia etnica dei cittadini palestinesi di Israele per rendere la popolazione di Israele ancor più esclusivamente ebraica. Ex-ministra della Giustizia, Livni ha anche detto ai negoziatori palestinesi: “Io sono contraria alle leggi – in particolare a quelle internazionali. Contro le leggi in generale.”

Non pare proprio che queste siano le credenziali di una persona che meriti riconoscimenti per aver contribuito alla pace e la comprensione a livello internazionale.

Perseguita per crimini di guerra

In parecchie occasioni Livni ha dovuto sfuggire all’arresto o agli interrogatori da parte di autorità giudiziarie che cercavano di inquisirla per crimini di guerra nel Regno Unito, in Svizzera e in Belgio.

Assegnare il Brückepreis a una politica israeliana accusata di crimini di guerra “contribuirebbe a ripulire l’immagine dei crimini dell’occupazione israeliana a danno dei palestinesi e incentiverebbe ulteriormente i politici israeliani ad accentuare le atrocità contro i palestinesi, sapendo che tali brutalità non danneggerebbero la loro posizione internazionale,” aggiunge Euro-Med Monitor.

Eppure tristemente in Germania la classe dirigente continua a credere che offrire un appoggio incondizionato a Israele indipendentemente da quali crimini commetta ed elogiare i criminali di guerra israeliani sia un modo per espiare l’uccisione da parte del governo tedesco di milioni di ebrei europei. La vera lezione da trarre dai crimini della Germania dovrebbe essere che nessuno possa sfuggire al dover rendere conto dei crimini di guerra, compresa Tzipi Livni.

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Da: zeitun.info

(traduzione dall’inglese di Amedeo Rossi)

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Approfondimento  (madu)

Tzipi Livni  (Wikipedia)

Piombo fuso di Tzipi Livni  (Gennaro Carotenuto)

Livni a Sarkozy: “Niente tregua. A Gaza non c’è crisi umanitaria”  (la Repubblica)

Tzipi Livni denunciata da filo-palestinesi: polizia britannica voleva interrogarla  (L’informale)

L’ex ministra israeliana Tzipi Livni intercettata in Belgio per crimini di guerra?  (invictapalestina.org)

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Studentessa di giornalismo torturata nelle carceri israeliane

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4 maggio 2020

Mais, studentessa di giornalismo torturata nelle carceri israeliane, condannata a 16 mesi di detenzione e ad una multa.

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Domenica, un tribunale israeliano ha condannato la studentessa palestinese Mais Abu Ghush a 16 mesi di carcere e una multa di 2000 NIS.

La famiglia di Abu Ghush ha affermato che il processo di Mais era stato rimandato diverse volte prima della sentenza, aggiungendo che la figlia è stata sottoposta a gravi torture durante gli interrogatori nel carcere israeliano.

Abu Ghush, una studentessa di giornalismo alla Birzeit University, venne rapita durante un raid nella sua casa di Ramallah, nell’agosto 2019.

Le autorità israeliane di occupazione tengono 40 detenute palestinesi nelle loro carceri, tra cui madri e minorenni.

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Fonte: infopal.it

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Giornata mondiale per la libertà di stampa: Israele detiene 12 giornalisti palestinesi

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