Santoro e Floris dicono no al Comitato Promotore dei referendum per l’acqua

Mentre si consuma il divorzio tra il conduttore di Annozero e la Rai le trasmissioni ”progressiste” del servizio pubblico televisivo si caratterizzano ancora una volta per il loro conformismo.

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di Vittorio Bonanni
Insomma è arrivato al dunque il difficile, per usare un eufemismo, rapporto tra Michele Santoro e la Rai. Separazione consensuale a quanto pare, che non esclude future quanto improbabili forme di collaborazione; una buonauscita di 2,5 milioni di euro; un suo probabile approdo verso La7, ipotesi tutt’altro che imprevista visto che se ne parlava già un anno fa e che ora sembra essere arrivata anche questa al dunque. Naturalmente per il servizio pubblico televisivo si tratta di una brutta sconfitta, sia in termini di pluralità dell’informazione, fortemente compromessa con questo divorzio che sembra preluderne altri (Report, Che tempo che fa, Parla con me), che di entrate economiche, visto l’alto share che ha caratterizzato la trasmissione del giornalista campano (25,7% la puntata sul caso Ruby, tanto per fare un esempio) con conseguenti grandi incassi pubblicitari. Se consideriamo poi l’incapacità della destra di realizzare dei talk-show televisivi degni di questo nome vediamo solo tempi bui nel futuro di viale Mazzini. E tempi floridi invece per l’emittente di Telecom, che potrebbe diventare un punto di riferimento per quel pubblico televisivo progressista stufo di nani, ballerine e Minzolini vari e che sembra sperare ora in tempi migliori, e lo diciamo incrociando le dita ovviamente. Qualcosa però vorremmo aggiungere a tutte queste considerazioni in qualche misura ovvie. Proprio oggi ci è giunta notizia del no da parte proprio del conduttore di Annozero come pure di Giovanni Floris, dicasi Ballarò, ad una partecipazione del comitato promotore del referendum sull’acqua alle due trasmissioni previste rispettivamente giovedì e oggi. Un no cioè a chi più di ogni altro ha condotto una importante battaglia di grande civiltà politica e culturale che non avrebbe mai visto la luce se aspettavamo Bersani e Di Pietro. (leggi tutto)

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Fonte: Controlacrisi.org

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Approfondimento

Comitato Promotore per i Referendum per l’Acqua

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