Peer to Peer: Dove sbaglia Sarkozy

Quando il "potere" pensa di riuscire a fermare il mondo, quando la follia si impossessa delle menti. Buona lettura! (madu)

 

DA: Punto Informatico

Giovedì 14 maggio 2009 di Alessandro Bottoni

 

Dove sbaglia Sarkozy

 

 

Roma – Questa è una di quelle notizie che non si sa davvero come accogliere:

Martedì
12 maggio l’Assemblea Nazionale Francese ha deliberato una norma che
prevede dure sanzioni per chi usa programmi "peer to peer", ossia che
permettono di scaricare gratuitamente musica e film dalla rete web,
fino a prevedere la sospensione dall’accesso a internet in caso di
recidiva.
La legge prevede la costituzione di una nuova autorithy
con il compito di ammonire i pirati, che verranno privati dell’utenza
internet in caso di recidiva. Il soggetto sarà obbligato a continuare a
pagare l’abbonamento.

(Da Attacco ai diritti in rete, su L’Altro di ieri)

Non
si sa se indignarsi di fronte a tanta tracotanza o mettersi a ridere
per tale follia. Ma lasciamo perdere per un attimo gli aspetti politici
e riflettiamo sul punto centrale: questa legge può realmente bloccare o
limitare il fenomeno del file sharing?
Temo proprio di no…


Caso 1: Il software client
A
quanto pare, Sarkozy mira direttamente a proibire l’uso di software P2P
come eMule. Per scoprire chi usa software di questo tipo ci sono solo
due modi: ispezionare i loro computer e rilevare il traffico P2P in
ingresso ed uscita dalle loro connessioni ad Internet. Per ispezionare
i PC degli utenti, però, è tuttora necessario un mandato di un giudice
che deve essere basato su qualche indizio. Indizio che, a sua volta,
può essere raccolto solo analizzando il traffico.
A
questo punto, resta solo da capire come pensa di riconoscere una rete
P2P od una sua connessione, dall’esterno. Le reti tradizionali, come
eMule, sono relativamente facili da identificare e filtrare ma… non
sono certo gli unici strumenti adatti allo scopo. Anzi: non sono più,
già da tempo, gli strumenti più adatti allo scopo.  (leggi tutto)