23 gennaio: NO TAV 50.000 scudi umani – 24 gennaio: SI TAV incendio doloso al presidio di Borgone

Provocazioni e minacce gravissime sono state lanciate contro il movimento dei NO TAV. Minacce che si sono materializzate con un incendio che ha distrutto il presidio di Borgone. (madu)

 


 

 
 

Alle 3 di notte, orario
in cui si sono abituati a piazzare
le trivelle, stavolta arriva un allarme più grave: brucia
irrimediabilmente il presìdio di Borgone, nato nel 2005.
Mani "ignote" gli hanno appiccato le fiamme, ad una
settimana esatta dall’analogo caso di Bruzolo; è stata la loro risposta
alla manifestazione dei 40.000 di ieri a Susa. La firma
dell’attentato, lasciata sul posto, è "SI-TAV". Nel corso della
giornata, superato lo sgomento, ci si rimbocca le maniche: un container
provvisorio viene installato nel prato antistante il presìdio bruciato;
fino a sera si discute e si condivide il cibo che tutti hanno portato; partono
sottoscrizioni per ricostruire
.
[Vedi LE
FOTO
e leggi il L’ANNUNCIO
DEI COMITATI NO-TAV
ed il COMUNICATO
SULLA RICOSTRUZIONE
]
Ma non è tutto: c’è stato anche un blitz di un gruppo di
ragazzi valsusini dell’organizzazione giovanile del PdL, che hanno
tolto il "NO" della gigantesca scritta "NO TAV" posata sulle pendici
del Musinè, la montagna all’ingresso della Val di Susa; questa volta
hanno rivendicato il gesto: in una nota il presidente provinciale
della Giovane Italia torinese plaude al gesto dei suoi "ragazzi".
Alle 10 del mattino, a Torino, il PD torinese e piemontese
ha chiamato a raccolta in una sala del Lingotto i fantomatici "SI TAV"
propagandando la riunione come "grande manifestazione bipartisan"; non
si presentano quelli del centrodestra, che faranno una conferenza
stampa separata. Sotto gli occhi compiaciuti dei cementificatori
continua la gara a chi è più SI-TAV.
Lasciamo ad ognuno stabilire i nessi tra tutti i fatti di
queste ore.
La luce del mattino rivela l’avvenuto posizionamento di due
trivelle nel comune di Grugliasco, cintura ovest di Torino. Sono lì ad
avviare i sondaggi G20 e G21: forano a vari gradi sotto zero, in una
notte tra sabato e domenica dietro ad un cordone di poliziotti
intirizziti: è la "normalità", la "trasparenza alla luce del sole" di
cui continuerà poco dopo a parlare Virano nella sala calda, moquettata e
ben pagata del Lingotto.

 

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    Per il Comitato NO-TAV Torino
    Paolo Mattone
    Ezio Bertok