Ridurne i consumi diminuisce il rischio di tumori e malattie del cuore, ma anche il riscaldamento globale
di Elena Meli
MILANO – Un modo semplice per volersi bene ed essere
ecologicamente corretti? Portare in tavola un po’ meno carne. È meglio
per la nostra salute, ma anche per il mondo intero: il 18 per cento dei
gas serra deriva proprio da tutte le attività connesse all’allevamento
degli animali usati per produrre carne, perciò ridurne i consumi
avrebbe un impatto non da poco pure sul riscaldamento globale.
SALUTE – L’appello arriva dai cardiologi riuniti a Barcellona per il congresso dell’European Society of Cardiology,
che specificano: «Consumare carni di manzo e maiale in grosse quantità
aumenta di circa il 30 per cento il rischio di morire per colpa di una
malattia cardiovascolare o un tumore. Il World Cancer Research Fund e
l’American Institute for Cancer Research hanno indicato in 500 grammi
alla settimana il consumo massimo di carni rosse». L’Organizzazione
Mondiale della Sanità è ancora più prudente e parla di un introito
raccomandato pari a 300 grammi di carne rossa (fresca o conservata)
alla settimana: 45, 50 grammi al giorno. Ma secondo i dati
dell’Osservatorio dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e
la Nutrizione (INRAN), in Italia adulti e adolescenti ne mangiano più
del doppio e solo i lattanti rispettano il consumo raccomandato di
proteine animali. Insomma, abbiamo davvero un po’ esagerato. Anche
perché la connessione fra consumo di carne rossa e guai per la salute è
ormai sicura: poco tempo fa, ad esempio, uno studio ha confermato che
mangiarne molta aumenta la mortalità e che l’11 per cento dei decessi
negli uomini e il 16 per cento di quelli nelle donne potrebbero essere
evitati riducendo l’introito di bistecche, insaccati e affini. (leggi tutto)
Fonte: Corriere.it