La sofferenza degli animali

 

 

di Piergiorgio Odifreddi

Nel 1997 lo scrittore John Coetzee fu invitato dall’ Università di
Princeton a tenere le prestigiose Tanner Lectures. Poteva parlare di
ciò che voleva, purché l’ argomento riguardasse «la comprensione del
comportamento e dei valori umani». Sorprendendo tutti, decise di
leggere due ractivo di ammazzarli». La vita degli animali è un libro
potente, che però persevera nel peccato originale di tutta la
letteratura: narra storie inventate su esseri immaginari che popolano
un mondo di fantasia. Dunque, non può produrre alcun effetto
significativo e duraturo sulla vita di persone reali che vivono nel
mondo reale. Non per nulla il bioetico Peter Singer, che nel libro fa
il controcanto a Coetzee, dichiara esplicitamente: «Dite pure che sono
antiquato, ma preferisco tenere verità e finzione ben separate». La
sua dichiarazione è particolarmente rilevante, perché Singer è l’
autore del libro-manifesto Liberazione animale, uscito per la prima
volta nel 1975, e appena ripubblicato in una nuova edizione aggiornata
dal Saggiatore. Un documento-verità, appunto, che lungi dal
limitarsi agli effetti soporiferi delle storie-finzioni, ha
risvegliato nel mondo intero una concreta sensibilità nei confronti
delle sofferenze e dei diritti degli animali. Da filosofo, Singer
inizia analizzando le due tradizioni occidentali nei confronti degli
animali. Quella maggioritaria, di sfruttamento e dominio in nome della
supposta superiorità umana, che a partire dalla Genesi passa
attraverso Aristotele e Tommaso d’ Aquino, per arrivare fino a
Cartesio e Kant. E quella minoritaria, di rispetto ed empatia in nome
della comune appartenenza all’ albero della vita, che risale a
Pitagora e continua con Hume e Voltaire, per arrivare a Bentham e
Darwin. I capitoli fondamentali del libro sono però quelli che
buttano in faccia alle anime semplici, che credono che amare gli
animali significhi coccolare cani e gatti, o inorridire per le
corrideei massacri delle foche, i dati e i fatti relativi all’ uso
delle bestie nella sperimentazione e nell’ alimentazione. In
particolare, Singer racconta in dettaglio le vite, le sofferenze e le
morti da lager che ogni anno sono costretti a subire i miliardi di
animali (dieci nei soli Stati Uniti, una volta e mezza la popolazione
mondiale!) la cui carne e i cui prodotti finiscono sulla nostra tavola
e nelle nostre pance: polli, vitelli, maiali, conigli, tacchini,
uccelli e pesci da un lato, e galline da uova e mucche da latte dall’
altro. Tutti esseri che, SCIENZA E LETTERATURA A fianco, il biologo
Peter Singer e, sotto, lo scrittore John Coetzee.  (leggi tutto)

 

Fonte: La Repubblica

 

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