L’alba del superuomo

 

Solo quando scende il buio l’uomo, nudo e terrorizzato, scopre la sua fragilità. E, allora, scappa cercando sicurezze nei sui labirinti mentali. Povera creatura, crudele ed indifesa, spesso si perde e non riesce più a far ritorno.

ma.du.

 


 

 

DA: Punto Informatico 

L’alba del superuomo

mercoledì 28 maggio 2008
 
Roma – Il cyber-uomo, l’umanità aumentata profetizzata da innumerevoli scrittori e scienziati, è a portata di mano. Se Ray Kurzweil fissa al 2029 il limite entro il quale nascerà la macchina-uomo
(o l’uomo-macchina), occorrerà aspettare molto meno per vedere la
tecnologia arrivare in soccorso di chi soffre di una malattia cronica o
è vittima di un incidente.
 
Come ricorda Terry Johnson sulle pagine di io9,
sono moltissimi i dispositivi che in questi anni hanno migliorato e
spostato in avanti i limiti delle protesi e degli impianti
biotecnologici. È il caso del cyber-occhio realizzato dalla statunitense Second Sight,
in grado di restituire la vista ai pazienti affetti, ad esempio, da
retinite pigmentosa. Ma nella ricerca c’è spazio anche per protesi che
non sono pensate per risolvere un problema: la lente per la supervista, realizzata
all’Università di Washington, promette di migliorare e amplificare le
capacità umane. Anche di coloro che la natura ha già dotato di una
vista perfetta. (continua)