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A proposito di Davis
di Joel e Ethan Coen
(USA/Francia – 2013)
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di Marcello Polizzi
Dall’interno di una metropolitana, che viaggia su sonorità tipicamente sixties, un gatto osserva disorientato le luci delle varie fermate che all’esterno velocemente si susseguono: il genio irriverente dei fratelli Coen ci conduce così dentro Llewyn Davis. Potrebbe essere infatti questa breve scena a racchiudere il punto di vista del protagonista della storia, musicista talentuoso ma incompreso e senza fissa dimora nel mondo in perenne mutamento del Greenwich Village dei primi anni ’60. E così come le stazioni di una metro segnano un percorso circolare destinato a ripetersi, anche il film presenta una struttura simile, svolgendosi nell’arco di un’intera settimana. Ma partenza ed arrivo non per forza coincidono e spesso il tragitto è guidato dalla sorte, alle volte cattiva.
Spinto in un vagabondaggio dai rimandi omerici, Llewyn aspira ad affermare la sua musica. Desiderio questo condiviso da molti altri attorno a lui, nel delicato periodo di passaggio dal sogno americano ai conflitti del Vietnam e di tutto il decennio a venire, in cui i giovani non vedranno certezze. L’abilità dei registi di Minneapolis sta proprio nel mostrare un vivido ritratto di quest’epoca non cedendo mai alla mera celebrazione, ma suggerendo attraverso dettagli e rimandi l’atmosfera di quegli anni.E fulcro di quest’operazione non poteva che essere la musica, vero mezzo di ribellione giovanile nell’America di allora. Lontani però da una nostalgia all’AmericanGraffiti, i Coen si ispirano alla vita del misconosciuto cantante folk ed intimo amico di Bob Dylan, Dave Van Ronk e mostrando così l’altra faccia della medaglia, portano sullo schermo una nuova storia di outsider, aggiungendo un volto nuovo alla loro galleria, ed uno dei più belli.
Pur costituendo una sorta di summa della poetica coeniana, A proposito di Davis presenta una vena fortemente intimista rispetto alle pellicole precedenti, facendo di una storia individuale una sorta di cassa di risonanza per il mondo in cui essa è calata. Sarà il folk di Llewyn a farsi portavoce di quel disagio generazionale e così esso non piacerà agli amanti di musica antica né tantomeno al vecchio jazzista Turner, ma non sarà neppure vendibile, come le canzoni di Jim o Troy. Il conflitto interiore che ne consegue tratteggia così la figura dell’artista che crede intimamente nel suo lavoro e rifiuta di piegarsi del tutto all’industria discografica, che di lì a poco avrebbe comunque sfruttato la nuova ondata culturale. Da tutto ciò deriva forse il suo insuccesso, frutto semplicemente di un destino sbagliato di cui i Coen si fanno implacabili artefici e che rende Llewyn Davis vittima dei suoi tempi, quei tempi che, come pochi anni dopo qualcuno cantava, stavano cambiando.
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TRAILER
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SCHEDA DEL FILM
Titolo originale: Inside Llewyn Davis
Regia: Ethan Coen, Joel Coen
Interpreti: Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, John Goodman, F. Murray Abraham
Origine: Usa 2013
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 105′
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