Il Centro Peppino Impastato diffida l’ultimo libro di Saviano

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di Paolo Persichetti

Dopo Gomorra anche l’ultimo libro di Roberto Saviano, La parola contro la camorra, sta suscitando polemiche. Questa volta è il Centro Peppino Impastato a sollevare il problema con una diffida inviata all’editore Einaudi. Umberto Santino, presidente del Centro e antico amico e compagno di lotte di Peppino Impastato, lamenta le gravi inesattezze storiche presenti alla pagine 6 e 7 del volume dove si ricostruisce con una incredibile dose di superficialità la vicenda della riapertura delle indagini sull’assassinio nel maggio 1978 del giovane militante di Democrazia proletaria su ordine del boss di Cinisi Tano Badalamenti. Nella ricostruzione proposta da Saviano il merito di aver lacerato il velo di silenzio sulla morte di Impastato, consentendo anche la riapertura dei processi, viene attribuito per intero al film I cento passi di Marco Tullio Giordana, presentato al festival di Venezia nel settembre 2000. I due decenni precedenti, il fondamentale lavoro di controinformazione, condotto all’inizio in piena solitudine, dal Centro Impastato e dai suoi familiari scompaiono nel buco nero della storia. L’omissione, segnalano i legali del Centro, è tanto più grave perché l’operazione editoriale mira ad una diffusione di massa del testo che così contribuirebbe a edificare una riscrittura del passato contraria alla verità storica. (leggi tutto)

Fonte: Liberazione