Liberi! Gli eritrei di Brak rilasciati dopo 17 giorni di prigionia.
MILANO – Finalmente liberi! I 205 eritrei detenuti a Brak dopo la
rivolta di Misratah del 29 giugno, sono tornati in liberta’. Una volta
tanto Gheddafi e’ stato di parola. A mezzanotte di ieri sono stati
trasportati nel centro di detenzione di Sebha, dove questa mattina sono
stati rilasciati con un documento d’identita’ valido in tutta la Libia,
della durata di 3 mesi. Li abbiamo raggiunti telefonicamente, in questo
momento stanno bene, ma sono ancora a Sebha. E si’ perche’ anche se
liberi, nessun autista finora ha accettato di prenderli a bordo. E chi
e’ riuscito a convincere i taxisti si e’ visto fermare ai posti di
blocco fuori citta’ ed e’ stato fatto tornare indietro. Probabilmente ci
vorra’ qualche giorno prima che la comunicazione arrivi alle autorita’
competenti. Intanto pero’ l’OIM, l’UNHCR e il CIR a Tripoli sono stati
informati della situazione e speriamo trovino una soluzione a breve.
L’altro
problema e’ che il documento di soggiorno scade fra tre mesi. In teoria
lo possono rinnovare trovando un contratto di lavoro e rinnovando il
visto su un passaporto, cosi’ e’ stato detto loro, ma il passaporto non
possono certo andarlo a ritirare all’ambasciata eritrea a Tripoli.
Infatti, molti sono disertori dell’esercito e presentandosi alle
autorita’ consolari, rischiano di mettere a repentaglio i familiari
rimasti in Eritrea. Inoltre chi di loro e’ gia’ registrato presso
l’ufficio rifugiati dell’Onu a Tripoli non ha piu’ speranze, dato che la
Libia non avendo mai firmato la Convenzione di Ginevra non riconosce
l’asilo politico a queste persone. Insomma il problema e’ solo rimandato
di tre mesi. Se l’Italia e l’Europa non accolgono queste persone prima
di tre mesi, il documento temporaneo che oggi hanno avuto scadra’ e di
nuovo rischieranno di essere arrestati e rimpatriati.
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Fonte: Fortress Europe