Grillo, con Napolitano bis «è in atto colpo di Stato»

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Il leader del M5s contro il secondo mandato del capo dello Stato. Attacca Pd, Pdl e Scelta civica: «Disposti a tutto per evitare il cambiamento». Poi convoca la manifestazione: «Milioni in piazza»

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Non ha digerito la scelta di Giorgio Napolitano di accettare la candidatura per il Quirinale. E dal suo blog Beppe Grillo, mentre a Montecitorio va in scena il sesto scrutinio per l’elezione del capo dello Stato, ha commentato con parole pungenti. «Ci sono momenti decisivi nella storia di una nazione», ha scritto il comico ligure, «è in atto un colpo di Stato»: «Pur di impedire un cambiamento sono disposti a tutto. Sono disperati. Hanno deciso di mantenere Napolitano al Quirinale».
CONTRO L’INCIUCIO DEI PARTITI. «Quattro persone: Napolitano, Bersani, Berlusconi e Monti si sono incontrate in un salotto e hanno deciso di mantenere Napolitano al Quirinale, di nominare Amato presidente del Consiglio, di applicare come programma di governo il documento dei 10 saggi di area Pdl-Pd che tra i suoi punti ha la mordacchia alla magistratura e il mantenimento del finanziamento pubblico ai partiti», ha scritto Grillo.
IL M5S PUNTA SU RODOTÀ. E poi: «Nel Dopoguerra, anche nei momenti più oscuri della Repubblica, non c’è mai stata una contrapposizione così netta, così spudorata tra Palazzo e cittadini».
Quindi il leader del M5s è tornato a chiedere di votare per Stefano Rodotà, considerato come la «speranza di una nuova Italia», perché «sopra le parti, incorruttibile» e per questo «pericoloso e non votabile». «Il M5s ha aperto gli occhi ormai anche ai ciechi sull’inciucio ventennale dei partiti», ha sentenziato Grillo.
L’APPELLO ALLA MOBILITAZIONE. Il comico ligure ha anche lanciato la mobilitazione popolare per protestare contro la possibile elezione di Napolitano al Quirinale, annunciando la sua presenza a Montecitorio per la serata di sabato 20 aprile: «Dobbiamo essere milioni», ha scritto Grillo, «non lasciatemi solo o con quattro gatti. Di più non posso fare. Qui o si fa la democrazia o si muore come Paese».
IL GRAN RIFIUTO DI CIAMPI. Sull’operazione Napolitano bis, il leader del M5s ha poi ricordato come «quando nel 2006 si ipotizzava un rinnovo del mandato presidenziale di Carlo Azeglio Ciampi lui ringraziò pubblicamente ma rifiutò, spiegando le motivazioni».
Grillo ha poi riportato sul suo blog le motivazioni che portarono l’ex presidente della Repubblica a opporsi a un nuovo settennato: «Non ritengo data l’età avanzata di poter contare sulle energie necessarie all’adempimento, per il lungo arco di tempo previsto, di tutte le gravose funzioni proprie del capo dello Stato».
Poi Ciampi, secondo la nota riportata dal leade del M5s si giustificava dicendo: «A ciò si aggiunge una considerazione di carattere oggettivo, che ho maturato nel corso del mandato presidenziale nessuno dei precedenti presidenti è stato rieletto. Ritengo che questa sia definita una consuetudine significativa. È bene non infrangerla. Il rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato».
GOLPE BIANCO. «La richiesta a Napolitano di continuare a fare il Presidente della Repubblica è un golpe bianco, una operazione reazionaria a favore dei poteri forti propedeutica ad un nuovo governo di larghe intese, contro il popolo italiano e contro la democrazia. Chiedere a Napolitano di restare» ha detto il leader del Prc Paolo Ferrero «è come chiedere al mostro di Marcinelle di gestire un asilo nido: la scelta di Napolitano di imporre il governo Monti a novembre del 2011 è esattamente all’origine del disastro in cui l’Italia versa oggi. Napolitano se ne vada a casa e il PD voti Rodotà, una via di uscita positiva dalla crisi della II repubblica».

Sabato, 20 Aprile 2013

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Fonte: Lettera43

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