Fsm 2009: bene comune, rispetto della natura e democrazia radicale

Ancora una volta, come da tradizione ormai antica, i media ufficiali hanno ignorato il Forum Sociale Mondiale tenutosi quest’anno a Belém. Ignorate 150.000 persone venute da tutto il pianeta per capire realmente cosa si può fare per uscire dalla crisi. (madu)

 

 

DA: CARTA

«Bien vivir» per uscire dalla crisi. Le proposte del Fsm 

Pierluigi Sullo

5 Febbraio 2009

Sarei esterrefatto, per il modo con cui i grandi media sono riusciti a
far sparire 150 mila persone, ossia quelli che hanno viaggiato fino a
Belém, nell’Amazzonia brasiliana, per partecipare al Forum sociale
mondiale: a parte i reportage dell’ottimo Maurizio Matteuzzi sul
manifesto, gli articoli di Liberazione e sporadici servizi di Riccardo
Chartroux sul Tg3, i giornali e i tg nazionali non hanno detto una
parola. Molta attenzione, quasi morbosa, ha riscosso invece il World
economic forum che si teneva contemporaneamente a Davos, in Svizzera.
Fatica sprecata: i potenti dell’economia hanno solo saputo dire che «il
protezionismo è cattivo» e che presto il mercato darà frutti saporiti.
Un’afasia imbarazzante.
Sarei esterrefatto e non lo sono: è dal 2001, dal primo Forum sociale
mondiale di Porto Alegre, che i media – almeno quelli italiani –
mostrano di non capire affatto il fenomeno. Però quest’anno c’è una
novità: quel che i Forum, e i movimenti sociali di tutto il mondo,
dicono da almeno un decennio sull’intima follia del sistema economico e
finanziario neoliberista si è rivelato esatto.  (leggi tutto)

 

 

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Approfondimenti:

Forum Sociale Mondiale

Movimento anti-globalizzazione

Noam Chomsky

ZNET.it